Il maestro Ridley Scott ha ritrovato la sua vena: la candidatura all'Oscar del film e il Golden Globe vinto come Miglior commedia e quello a Matt Damon come miglior attore lo stanno a dimostrare: Sopravvissuto - The Martian è stato un vero e proprio successo internazionale che ha conquistato il pubblico e la critica di tutto il mondo grazie ad un mix perfetto di spettacolarità e divertimento, alla capacità di coniugare una storia avvincente e ricca di effetti con una spiccata vena ironica e spensierata. Senza dimenticare un cast strepitoso che annovera, oltre a Matt Damon, anche Jessica Chastain, Kristen Wiig, Jeff Daniels e Sean Bean, solo per citarne alcuni, e una coinvolgente colonna sonora Disco Music anni '70, composta da grandi successi di David Bowie, Abba e Gloria Gaynor.
Il protagonista della storia è l'astronauta Mark Watney, che nel corso di una missione su Marte viene colpito da un detrito durante una forte tempesta. Il suo equipaggio lo crede morto e deve evacuare velocemente il pianeta, pertanto decide di abbandonarlo. Ma Watney è ancora vivo, con acqua e cibo per pochi giorni e senza possibilità di comunicare con la Terra. Rimasto solo su Marte, dovrà ingegnarsi in tutti i modi per cercare di sopravvivere il più a lungo possibile, cercando nel contempo di comunicare in qualche modo alla Terra che lui è ancora vivo. Un film spettacolare, attesissimo anche in homevideo, tanto che appena uscito The Martian è balzato immediatamente in cima alle classifiche di vendita, sia in DVD che in Blu-ray. E noi vi diamo almeno cinque motivi per non perdere l'edizione in alta definizione, sia nella versione 3D che 2D.
1. Il video: panorami marziani mozzafiato e dettagli chirurgici
Da un film di fantascienza altamente spettacolare come The Martian, che porta una firma come quella di Ridley Scott, è lecito aspettarsi una visione in alta definizione di grande qualità. La risposta data dal blu-ray targato 20th Century Fox Entertainment non delude le attese. A regalare all'occhio i momenti più forti e le immagini da scolpire nella memoria sono sicuramente le scene diurne ambientate su Marte e soprattutto i panorami del pianeta. Il girato in digitale qui viene esaltato nella maniera più assoluta: nei minimi particolari offre un dettaglio chirurgico che coglie anche i singoli granelli di sabbia rossa o il più piccolo segno sulle tute spaziali e sui mezzi utilizzati da Matt Damon, mentre nelle panoramiche stupisce per l'estrema nitidezza e i contorni taglienti di montagne e colline, oltre ad assicurare una convincente profondità di campo. Pienamente voluta ovviamente l'immagine più sporca e grintosa delle scene del videodiario tenuto dal protagonista, come spettacolare è la resa dei momenti nello spazio aperto. Gli unici rilievi a fare riguardano alcune scene ambientate alla NASA, dove il quadro si fa nettamente più morbido, soprattutto nelle zone in ombra dove il dettaglio non emerge chiaramente come in altre circostanze e si avvertono leggere flessioni sui fondali. Ma come detto sono gli unici rilievi in un contesto eccellente.
2. La visione in 3D: una profondità sempre suggestiva. O quasi
Per chi desidera una visione ancora più coinvolgente, va ricordato che esiste anche la versione tridimensionale. L'aspetto più convincente della visione 3D è la costante profondità delle scena, soprattutto in quelle ambientate su Marte. Una sensazione di profondità che resta costante anche nelle scene in oscurità, soprattutto quella iniziale con la tempesta che tra l'altro regala un'immersione totale con detriti che letteralmente invadono il salotto di casa. Per il resto, a dire la verità, non ci sono molti effetti pop-out o momenti di quelli che lasciano a bocca aperta. Anche le ambientazione spaziali a tratti risultano un po' piatte, come quelle ambientate nella NASA, ma ribadiamo che la separazione dei piani è sempre avvertibile, gli oggetti risultano sempre distanziati in maniera naturale. Allo stesso modo, il dettaglio resta sempre di grande qualità, con luminosità e contrasto che non subiscono flessioni. Pertanto il responso della visione in 3D, pur non essendo certo la migliore mai incontrata, è sicuramente molto positivo.
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3. La perfetta aderenza cromatica alla varietà della fotografia di Wolski
C'è poi da sottolineare l'aspetto cromatico, perché la fotografia di Dariusz Wolski sotto questo aspetto presenta una notevole varietà per nulla semplice da riprodurre. Ma anche qui il blu-ray, sia nella versione 2D che 3D, risponde davvero alla grande, con una perfetta aderenza cromatica alle sfide rappresentata da una fotografia così esuberante e variegata. Si va dalle spiccate tonalità arancio-rossastre delle scene su Marte, a quelle grigio-bluastre e quasi asettiche della Nasa, mentre il nero solido e profondo delle scene nello spazio permette un deciso e piacevole stacco degli elementi in volo rispetto allo sfondo, particolare decisivo per godersi pienamente le sequenze finali. Anche sotto questo aspetto, dunque, il blu-ray è promosso a pieni voti.
4. Un ciclone sonoro tra razzi, tempeste ed esplosioni
Se l'occhio vuole la sua parte, in un film così spettacolare è naturale che anche dall'audio ci si aspettano emozioni forti. Ribadire lo stesso discorso fatto altre volte può essere tedioso, ma è una premessa doverosa. Per certi film purtroppo l'audio italiano, qui limitato a un comunque eccellente DTS 5.1, è penalizzato rispetto alle potenzialità del film, soprattutto se paragonato alla traccia originale, qui codificata in un DTS HD Master Audio 7.1 che offre fisiologicamente molto di più dell'ascolto nostrano. Per cui, osservazione quasi consueta in casi come questi: l'ascolto in italiano è comunque spettacolare e molto coinvolgente, ma se ne avete la possibilità e la voglia, l'ascolto in originale è un'esperienza molto più forte. Detto questo, gustiamoci un film che sul piano sonoro è un vero ciclone, dalla tempesta in apertura su Marte al decollo della navicella, dalle varie esplosioni alla sequenza finale di salvataggio: tutto è riprodotto con grande efficacia, un asse posteriore attivissimo, chirurgica separazione dei canali, effetti panning precisi e una potenza di fondo che sfodera i muscoli durante i rombi dei motori o le citate esplosioni improvvise. Ma c'è grande cura anche per i rumori più minimi, i soffi di aria compressa, la chiusura di una porta, la voce più sporca del videodiario, nonché grande calore dalle stupende canzoni che punteggiano allegramente il film. Se già il DTS italiano propone tutto questo, aggiungeteci dinamica più spinta, dettaglio ancora più accurato grazie ai due canali aggiuntivi, pressione sonora complessiva maggiore e potenza da record, e avrete la resa del lossless inglese.
5. Gli extra "scherzosi": quanti finti documentari!
Probabilmente, sul piano degli approfondimenti, c'è chi pretendeva qualcosa in più dai contenuti speciali. Un'ora circa di extra in effetti può essere un quantitativo non soddisfacente per un film così complesso, ma va detto che il materiale presente è comunque valido e soprattutto ha un taglio ironico, con vari finti documentari. I pezzi davvero dedicati alla realizzazione del film sono due: Il primo è Segnale acquisito: sceneggiatura e regia, con uno sguardo alla parte animatric e interviste varie, anche ad Andy Weir e Ridley Scott (9' e mezzo), mentre il secondo è Occupare Marte: casting e costumi, che dura 14 minuti e tratta degli attori e della realizzazione del film anche dal punto di vista dei costumi, il tutto condito da altre interviste.
Poi, oltre al trailer, a una nutrita Art Gallery (quasi 17' scorrendola tutta) e a una sequenza di gag (7' e mezzo), largo spazio ai finti documentari: Ares III: reintegrarsi sulla missione racconta con dovizia di particolari e di interventi gli eventi che circondano il salvataggio di Watney (17'), mentre in Ares III: addio lo stesso Mark Watney presenta l'equipaggio prima della partenza (3' e mezzo) e Ares: la nostra più grande avventura vede un strofisico presentare tutta la missione su Marte (3'40"). Si prosegue su questo tono con Dopo l'isolamento (3'), sull'addestramento e la formazione dell'equipaggio alle condizioni difficili con conseguenti domande dello psicologo, quindi Allenamento estremo (1'), un commercial con il protagonista che sponsorizza abbigliamento sportivo, e infine con Farlo tornare (1' e mezzo), altra finta featurette sull'interesse globale in tutte le parti del mondo per il salvataggio di Watney.