Raccontare La realtà che NON esiste: dietro le quinte del progetto

Con l'occasione della nuova edizione de La realtà che NON esiste, la cui scadenza è prevista per il 7 marzo, ci siamo fatti raccontare lo spirito di un contest che da sei anni esplora attraverso i nuovi linguaggi dell'audiovisivo i temi e le sfide di un mondo che cambia.

Una scena del corto Happy Birthday

Viviamo in un mondo che cambia a velocità vertiginosa e non sempre mettere a fuoco queste mutazioni, metabolizzarle e poi comunicarle è semplice. Un cambiamento che, come una valanga, travolge tutto e si concretizza sia in mutamenti nella società, che parallelamente nella tecnologia in cui ci troviamo sempre più immersi, che tutti i giorni usiamo, sfruttiamo e a volte subiamo. La realtà che NON esiste mira a raccontare proprio questo, il duplice cambiamento in atto nella nostra contemporaneità, guardando alle tematiche sociali che la caratterizzano con un occhio sempre nuovo e moderno, attraverso nuovi linguaggi. Abbiamo approfondito il contest con One More Pictures che lo ha lanciato e porta avanti da sei edizioni, per sbirciare dietro le quinte di un progetto che per il suo settimo corso, la cui scadenza è fissata per il 7 marzo, si concentra sul tema dell'Identità frammentata (a questo link trovate tutte le informazioni per partecipare).

Tematiche sociali e nuove forme di storytelling

Happy Birthday Foto
Achille Lauro in Happy Birthday

"'La Realtà che non esiste' nasce dal desiderio di unire il racconto di tematiche sociali alle nuove forme di storytelling, trasformando una storia forte in un progetto transmediale" ci viene spiegato e ci sembra un'idea forte, d'impatto oggi e ancor più significativa quando è stata lanciata, con il suo obiettivo dichiarato di "promuovere la realtà virtuale e i nuovi linguaggi dell'audivisivo, offrendo a giovani filmmaker l'opportunità di sviluppare la propria sceneggiatura in un articolato progetto", che consiste di diverse anime e "include un cortometraggio lineare, un cortometraggio in virtual reality e altri formati innovativi." Un obiettivo che veicola una volontà precisa e concreta: "avvicinarsi ai giovani, senza demonizzare la tecnologia, ma evidenziandone gli aspetti che possono portare un beneficio reale alla persona." Non demonizzare, ma spiegare e preparare, perché "viviamo in un'epoca in cui tutti possiedono un cellulare connesso a internet ed è essenziale indirizzare questa realtà verso un utilizzo consapevole e costruttivo."

Una scelta ragionata e condivisa

La Bambola Di Pezza Sequenza
La bambola di pezza: Claudia Gerini in un'immagine

Per questo è essenziale un'attenzione e una cura nella scelta dei temi da trattare di anno in anno, che già nelle passate edizioni si era concentrata su spunti nevralgici della nostra contemporaneità. "Ogni anno la selezione dei temi affrontati avviene in collaborazione con la Polizia Postale attraverso un'attenta osservazione della società e delle domande che emergono, soprattutto tra i giovani." Uno sguardo accorto che inevitabilmente cambia di anno in anno e punta a "individuare le minacce e le sfide più rilevanti, filtrandole attraverso un'attenta analisi. In questo contesto è fondamentale l'apporto di Rai Cinema, vigile e attenta e il contributo della Polizia Postale: grazie alla loro esperienza diretta, forniscono suggerimenti, dati concreti e un dialogo costante, permettendo di affrontare le tematiche con maggiore consapevolezza e precisione."  

Tradurre l'idea in progetto

Se lo scopo è chiaro, ci incuriosisce capire in che modo i partecipanti lo veicolano nei progetti presentati. "I partecipanti di questa edizione" ci spiegano, "devono presentare una sceneggiatura, un soggetto e un moodboard inerente al tema scelto per l'edizione." E quello che ci sottolineano è la sorpresa che ogni anno provano in casa One More Pictures nel vedere "la potenza narrativa e varietà di racconto di quanto ricevuto; alcuni argomenti si ripetono, segno che i giovani sentono il bisogno di affrontare e raccontare determinate esperienze, che siano vissute in prima persona o meno." E questo punto non fa che enfatizzare la necessità del progetto La realtà che non esiste, che permette di affrontare temi che sono sentiti, pur con i propri studenti emotivi: "ci sono racconti divertenti e altri più dolorosi, ma tutti lasciano qualcosa di significativo."

101 Percento
Un'immagine dal set del corto 101%

Dati questi presupposti, scegliere non è semplice e "la selezione avviene attraverso un attento lavoro di gruppo di One More Pictures, Rai Cinema ed i restanti membri della giuria selettiva, rinnovata di anno in anno con membri di spicco della scena digitale italiana e non solo, che valutano le proposte per garantire qualità e impatto emotivo." Un punto però è essenziale: "la storia deve colpire e lasciare il segno attraverso una crossmedialità linguistica, indipendentemente dal tono narrativo." Questa l'intenzione, da condividere con la giuria selezionata di edizione in edizione, sulla cui sensibilità ricade la scelta.

Amplificare il risultato de La realtà che non esiste

Nelle precedenti sei edizioni de La realtà che non esiste, One More Pictures ha incontrato più di 20 milioni di ragazzi e realizzato 6 cortometraggi che sono stati distribuiti su RaiPlay, Rai Cinema Channel VR e lanciati in occasione della Mostra del Cinema di Venezia, grazie a red carpet prestigiosi. Vengono infatti coinvolti "talenti di spessore, come interpreti, artisti musicale o di altri natura creativa" per poter amplificare i progetti creati. E molta attenzione e cura viene posta nella "selezione delle figure più adatte: non si tratta di scelte casuali, ma di professionisti che condividano un'affinità con il tema trattato e siano in grado di trasmettere il messaggio nel modo più efficace possibile. L'obiettivo è sempre quello di dare massimo risalto alla storia, garantendo che il messaggio raggiunga il pubblico nel miglior modo possibile con personaggi riconoscibili per il pubblico delle nuove generazioni."

Happy Birthday Set
Sul set di Happy Birthday, il corto sul tema degli Hikikomori

C'è ancora tempo per partecipare alla nuova edizione e inviare il proprio progetto, perché le iscrizioni chiudono il prossimo 7 marzo.