Le montagne russe sono quelle giostre di tecnologia relativamente bassa, che all'inizio vi conducono in cima al punto più alto della struttura, poi una volta scollinato vi proiettano ad altissima velocità in un vortice di salite e discese, curve improvvise, accelerazioni e frenate. E a voi non resta che lasciarvi andare all'intensità delle emozioni fisiche e non solo che vi travolgono fino alla fine del giro. Ogni episodio di Prison Break è un giro su una diversa montagna russa.
Michael Scofield è il protagonista di questa serie. Ingegnere di successo, inspiegabilmente compie una assurda rapina in banca con l'evidente intento di farsi arrestare e condannare. Il suo obbiettivo: riuscire ad entrare nel carcere dove si trova il fratello Lincoln, rinchiuso nel braccio della morte in attesa di esecuzione capitale per aver ucciso il fratello della vice-presidente degli Stati Uniti, e quindi evadere entrambi prima che sia troppo tardi. Difficile? Sicuramente. Ma certo aiuta che Michael sia uno dei progettisti del carcere ed abbia passato i tre anni precedenti a preparare minuziosamente, non potete credere quanto, questa evasione.
Diciamolo subito: nemmeno per un minuto tutto quello che accade in questa serie è credibile. Ciononostante lo script e la regia di ognuno dei 22 episodi di questa prima stagione appena conclusa negli USA e appena partita da noi su Italia Uno, sono così precise, serrate, geniali e sorprendenti che alla fine ci dimentichiamo quanto improbabile siano le vicende e non resta che lasciarci andare all'intensità delle emozioni fisiche e non solo che ci travolgono fino alla fine dell'... episodio.
Arricchito da un cast estremamente pregevole seppure non famosissimo e ambientato in un vero carcere affittato dalla produzione per il tempo delle riprese, Prison Break intrattiene dal primo all'ultimo minuto di ogni episodio.
Storia di carcere e di evasione quindi, ma lontano mille miglia dalla cupa e morbosa (ma splendida) fotografia penitenziaria della serie OZ. Prison Break contiene tutti i cliché dei tantissimi film e telefilm che lo hanno preceduto, per frullarli però in un mix che acquista un sapore nuovo decisamente gustoso. Succede così che le classiche maschere del genere, il secondino cattivissimo, il Direttore comprensivo, il detenuto spregevole, il mafioso siciliano e così via, sembrano dover essere assolutamente prevedibili nei loro comportamenti, ma in Prison Break le cose vengono continuamente sovvertite e quello che sembra andare in una direzione subisce svolte e ribaltamenti assolutamente appaganti pur nella loro improbabilità.
Al tema della preparazione dell'evasione più geniale (ma anche più sfigata) del secolo, si somma poi una componente di intrigo esterna al carcere. Lincoln, il fratello in attesa di esecuzione, è al contempo vittima ed esca di un'organizzazione misteriosa di grandi interessi economici e politici che arrivano fino alle massime cariche del paese. Insieme a lui presto vengono coinvolti anche il figlio, i suoi familiari ed una sua ex fidanzata, ora suo determinato avvocato della difesa, vittime a loro volta di una spietata caccia all'uomo.
Michael è interpretato da uno sconosciuto ma carismatico Wentworth Miller, passato dalla fotocopiatrice della casa di produzione a cui era addetto, direttamente davanti alla cinepresa. Fornisce al suo personaggio un'azzeccata lucida freddezza, e si candida a futuro eroe del cinema di azione.
Tutti gli attori del cast sono decisamente in parte e sicuramente al di sopra di molte produzioni seriali, e la produzione stessa, dalla fotografia alle location, sembra indirizzata più ad un ambito cinematografico che non televisivo. Il primo, esplosivo episodio è diretto da Brett Ratner regista dell'imminente X-Men Coflitto Finale, e mente creativa dell'intera serie è Paul Scheuring, produttore e scrittore televisivo, non particolarmente conosciuto fino a questo momento.
Successo eccezionale negli USA, Prison Break è stato ovviamente confermato dalla Fox per una seconda stagione prevista per il prossimo autunno/inverno 2006/2007. Forse cambierà nome, perché - pare - a quel punto potrebbe non esserci più una prigione da cui evadere. Ma non traete conclusioni affrettate: qualunque cosa pensiate gli autori troveranno ancora il modo di sorprendervi, e lo faranno alla loro maniera. Come in un giro sulle montagne russe.