La colonna sonora de L'assassinio di Jesse James

Nick Cave e Warren Ellis di nuovo insieme per un OST, quello del film di Andrew Dominik, caratterizzato da archi, pianoforti e una leggiadria di fondo lontana dalle sfuriate ritmiche di Grinderman e Bad Seeds.

Avete presente quei vini rossi corposi che col passare degli anni se ben conservati tendono a migliorare le proprie caratteristiche?
Nick Cave è un po' così, da artista di culto per pochi eletti sta diventando sempre più un personaggio poliedrico e caleidoscopico impegnato in mille progetti.
E così alternando con i fedelissimi Bad Seeds album energetici ad altri decisamente più soporiferi, fra una murder ballad ed un blues maledetto, negli ultimi mesi ha lanciato la ragione sociale Grinderman (ah, finalmente un po' di sana rabbia musicale) ed ora si accosta nuovamente alle colonne sonore assieme al fido Warren Ellis.

Insieme diedero già vita due anni or sono al soundtrack di The Proposition (un western australiano dove Nick era anche nelle vesti di sceneggiatore), ora tornano mettendo le proprie impressioni musicali sul più tradizionale (anche perché ambientato in territorio americano) L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, l'epico film interpretato da Brad Pitt che narra la storia di uno dei più famosi banditi del vecchio West, una sorta di Robin Hood sul quale pendeva una cospicua taglia il quale visse nella seconda metà del XIX secolo.

Mentre nel film il tradimento arriverà proprio dalla persona sulla quale il protagonista riponeva maggiore fiducia, nella colonna sonora i vecchi amici Cave ed Ellis consolidano il reciproco affiatamento dando vita a dei meravigliosi commenti, ideali per fungere da sfondo alla pellicola.
Magari può risultare un tantino ripetitivo l'ascolto isolato dalle immagini, ma Jesse James giunge a rinforzare una lunga tradizione che lega i film di genere western a grandi nomi nel cantautorato americano ed internazionale.
Ovviamente il primo riferimento che viene a mente è quello di Bob Dylan, addirittura fra i protagonisti di uno dei capolavori di Sam Peckinpah Pat Garrett e Billy The Kid.
Ma come non pensare anche al più recente Neil Young impegnato in Dead Man di Jim Jarmusch?

Una tradizione che si rinnova, con il violino di Warren Ellis grande protagonista, impegnato a volare leggiadro fra archi e pianoforti che paiono leggeri come nuvole, un musicista che spesso si è incrociato con artisti italiani, basti ricordare le collaborazioni con i Marlene Kuntz.
The Assassination Of Jesse James by the Coward Robert Ford è un disco interamente strumentale, tredici tracce dall'approccio acustico, sognante, rilassante, a tratti quasi pastorale, dove Cave si mostra più quieto e distaccato del solito.
La musica è lieve, delicata e didascalica, quasi cozza con la storia di un bandito e dei tradimenti che ne accompagnarono la fine, fra scorribande e cavalcate nella prateria, fra treni sfasciati e nottate trascorse a contare le stelle
Tutto fila via liscio, ogni nota è al proprio posto, tanto che i fan del Cave più torvo e disperato saranno lì a sperare che il leader dei Bad Seeds torni presto a spingere sui chitarroni e gli amplificatori.
Di sicuro il risultato è un qualcosa di trans generazionale che potrà portare alla coppia nuovi futuri impegni nell'ambito della composizione di colonne sonore.
Tutto sommato Nick Cave e Warren Ellis si confermano due folli geni fuorilegge australiani.