"Devo attivare il cervello. Vado a fare sport". E chi è il cervello per eccellenza, se non il Professore? Per raccontarvi il finale de La casa di carta 4, la serie Netfix disponibile dal 3 aprile, non possiamo che partire da lui, e dall'episodio 6, (la recensione dei primi cinque episodi de La casa di carta Parte 4 la trovate qui). Lo avevamo visto in crisi, fino a qui, dalla fine della stagione 3 fino ai primi episodi della stagione 4. "Non posso ragionare, perché ho troppi vincoli sentimentali". Ma qui accade qualcosa che lo sveglia, che va oltre la paura e il dolore. E, mentre tira di boxe, comincia a elaborare un nuovo piano per uscire dall'impasse in cui lui e la sua banda si trovano. Il finale de La casa di carta 4 potrebbe intitolarsi "la rivincita del Professore" o "Il Professore. Il ritorno". È di nuovo il grande stratega che conosciamo, che pianifica, che dà lezioni davanti alla lavagna, che architetta piani a prova di bomba. Il finale de La casa di carta 4 - pur continuando anche la sua telenovela con sviluppi ancor più incredibili - alza nuovamente il ritmo rispetto alle prime puntate, alza la tensione in maniera esponenziale. E, attenzione, arriva a un culmine. Che però non è la fine, ma soltanto l'inizio del finale. Sì, non è ufficiale, ma ci sarà una Parte 5.
La trama: il tetto, l'elicottero e la tenda...
Nel raccontarvi la trama e il finale di questa terza stagione, incorreremo in qualche piccolo spoiler, pur cercando di svelarvi il minimo possibile. La battaglia della banda in rosso e maschera di Dalì è sempre più complicata. È assediata dalla polizia, ma ha anche un nemico al suo interno. È Gandia (José Manuel Poga), il capo della sicurezza della Banca di Spagna, che ha preso in ostaggio Nairobi (Alba Flores) e Tokyo (Úrsula Corberó). L'episodio 6 inizia così. Nell'episodio 7 vediamo Gandìa fuggire sul tetto e chiedere alla polizia di recuperarlo con un elicottero. Ma un flashback ci riporta a 45 ore prima. E non tutto sarà come sembra. Nella tenda, intanto, è sempre in atto un confronto tra Alicia Sierra (Najwa Nimri) e Lisbona (Itziar Ituño). Ma non resteranno a lungo lì dentro, mentre il Professore pensa a un attacco molto speciale: i missili che lancia non esplodono, ma fanno male comunque.
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Osserva i tuoi nemici: Gandia e Alicia Sierra
"Osserva i tuoi nemici, poiché essi sono i primi a scoprire i tuoi difetti", scriveva Anistene. Andiamo dicendo da tempo che una mente come quella del Professore aveva bisogno di nemici che fossero al suo stesso livello. E per questo è arrivata Alicia Sierra, che nel finale di stagione de La casa di carta 4 si conferma un personaggio geniale, imprevedibile, fuori dagli schemi. Alicia Sierra è una scheggia impazzita: sboccata, ammiccante, folle, indipendente, sarà lei a far saltare per aria i piani quando ormai la credevamo fuori gioco. È forse il personaggio migliore della serie, e non a caso è interpretata da quella Najwa Nimri che, sexy e inquietante, aveva mandato all'aria la vita del protagonista in Apri gli occhi. Se la mente - la prima a scoprire i difetti del Professore - dei nemici è l'Ispettore Sierra, il braccio è Gandia: attitudine alla John MacClane di Die Hard, capacità di combattimento alla Denzel Washington di The Equalizer - Il vendicatore, fattezze alla Jason Statham, è il grande nemico della banda che si trova al suo interno con loro. Per gran parte della stagione 4 è uno dei motori dell'azione, ma è anche un elemento che ci ricorda il ribaltamento di ruoli nella serie di Alex Pina. In tutti i film, infatti, un John MacClane, l'outsider che da solo sgomina una banda di criminali, sarebbe stato il nostro eroe. Qui gli eroi sono quelli della banda.
People Have The Power
E nell'episodio 7 torna finalmente in scena il popolo, la folla inneggiante alla banda dei Dalì che si trova fuori dalla Banca di Spagna. Se nella prima parte della stagione 4 questo elemento era stato trascurato, ora torna in primo piano. Ne La casa di carta il popolo è dalla parte dei rapinatori, ha capito i loro ideali, il loro messaggio, la loro battaglia contro la dittatura delle banche, gli abusi del potere, le violazioni dei diritti umani, i segreti di Stato. E il Professore (Álvaro Morte) sa come aizzare il popolo: la sua battaglia, come ogni cosa oggi, sarà anche mediatica, tenderà a denunciare le torture, le bugie dei suoi avversari. E il popolo sarà ancor di più dalla sua parte. "People Have The Power", cantava Patti Smith. "Children wake up, Hold your mistake up, Before they turn the summer into dust" cantano gli Arcade Fire in Wake Up, in una delle sequenze più epiche e intense della stagione, in cui un personaggio chiave rivede la luce, tra la folla che viene risvegliata.
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Álex Pina, il narratore onnisciente
Piaccia o meno La casa di carta, è indubbio che Álex Pina sappia creare sequenze ad effetto. La sua mente è quasi abile quanto quella del Professore a ordire trame, costruire intrecci, fare cambi di gioco. Álex Pina è il narratore onnisciente di cui sentivamo parlare a scuola, quando studiavamo letteratura e i romanzi dell'Ottocento. È un deus ex machina che sta al di sopra di tutto, tutto sa e tutto vede, e decide di portarci dove vuole, di farci sapere le cose a modo suo, come e quando vuole lui. E la stessa cosa fa con i suoi personaggi: li tiene all'oscuro, svela loro le cose quando vuole, li inganna e poi li libera dall'inganno. Arrivato alla Parte 4 del suo "romanzo" dimostra di amare molto i suoi protagonisti. Ma sa anche che deve portarli all'estremo, farli soffrire, perché gli ostacoli sono una parte fondamentale del percorso dell'eroe. E così, in nome del racconto, dell'intreccio, della commozione, sa anche che deve sacrificarne qualcuno. E sarà un sacrificio doloroso. Poco prima avevamo sentito dire che la banda è come una famiglia. Se ne rende conto il Professore e ce ne rendiamo conto anche noi. Se siamo in qualche modo finiti dentro questa storia, e se siamo arrivati fin qui, ormai anche noi facciamo parte della banda. E sì, soffriamo per una grande perdita. Sulle note strazianti di Delicate di Damien Rice.
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Il finale di stagione: il piano Parigi
La stagione si chiude con l'episodio 8, Il piano Parigi. Perché? Parigi è la città dell'amore, e il piano Parigi è quello che serve a liberare uno dei due innamorati, nel caso dovesse essere preso. Gli innamorati sono il Professore e Lisbona: e il piano Parigi è uno di quei piani del Professore che amiamo, e include un gruppo di minatori delle Asturie. Il Professore e i suoi si trasformano in David Copperfield, il grande illusionista, fanno apparire e scomparire le cose, e torniamo su quel tetto della Banca di Spagna dove, all'inizio dell'episodio 7, avevamo visto Gandia, due della banda, un elicottero. Ma, come dicevano in Twin Peaks, i gufi non sono quello che sembrano. Il narratore ci ha spiazzato ancora. Ma il finale della stagione 4 - che si chiude con una vittoria e una sconfitta - non è che l'inizio della fine della storia. Álex Pina si ferma sul più bello. To be continued...