Il genere horror è forse tra tutti quello che ha dato vita, specialmente negli ultimi anni, al numero maggiore di rifacimenti: da La casa a Pet Sematary, da Poltergeist a Suspiria i film del terrore che sono tornati al cinema in rinnovata forma sono tantissimi, e il 2019 si preannuncia un anno davvero ricco di sorprese per chi ama i brividi in sala. La bambola assassina, che debuttò al cinema nel 1988 e fu il capostipite di una serie di film dedicati allo stesso terrificante personaggio (con comprimari come la sua fidanzata e la sua diabolica prole), sta per tornare con un reboot dallo stesso titolo ma, come vedremo, dalle premesse leggermente diverse e, da come abbiamo potuto dedurre dall'inquietantissimo trailer, con una dose di sangue e violenza decisamente più in linea con gli standard del cinema horror recente.
Con l'arrivo in sala di questo nuovo film dedicato al mostruoso Chucky, diretto da Lars Klevberg (già autore dell'horror Polaroid) abbiamo deciso di riunire in questo articolo 5 motivi per cui lo aspettiamo con impazienza, vedendo insieme quali caratteristiche del lungometraggio degli anni Ottanta verranno mantenute e quali invece saranno le novità che faranno di questo reboot un prodotto a suo modo originale.
Prima di cominciare è a nostro parere necessario riassumere brevemente la trama del primo film, in modo tale che, anche per chi è completamente a digiuno delle avventure della bambola killer più famosa del cinema, la lettura di quanto segue sia più facile. Nella pellicola del 1988, il famigerato assassino Charles Lee Ray, braccato dalla polizia e abbandonato dal suo complice, dopo essere stato ferito riesce a trasferire con un particolare rito voodoo la sua anima nel corpo di un pupazzo, un "Tipo Bello" (Good guy doll nella versione originale), molto di moda tra i bambini. La bambola, dopo una serie di passaggi di mano, entra in possesso del piccolo Andy (Alex Vincent) che presto si accorge delle diaboliche intenzioni del suo nuovo giocattolo, deciso di vendicarsi di chi gli aveva fatto dei torti.
Una bambola terrificante
Il successo de La bambola assassina, e di tutti quei film venuti in seguito con protagonisti giocattoli posseduti da oscure presenze, dipende senza dubbio dal aver preso un oggetto legato alla nostra infanzia, dall'aspetto dolce ed innocuo, ed averlo trasformato in qualcosa di estremamente inquietante: un giocattolo assassino con un beffardo sorriso maligno. Se per esempio nel caso di Annabelle, una delle più famose tra le bambole del cinema horror, è proprio la fissità dello sguardo e dei tratti a rendere il tutto ancor più agghiacciante, per il Chucky del film di fine anni Ottanta fu fatta una scelta diametralmente opposta, ossia quella di fargli cambiare espressione, lasciandogli manifestare tutta la sua follia attraverso il viso ma anche con la voce, che restava quella del diabolico serial killer che ne controllava il corpo (doppiato da Brad Dourif nella versione originale). Non sempre i suoi movimenti risultavano però del tutto credibili e, soprattutto visto il livello degli effetti speciali cinematografici dell'epoca, la linea tra spaventoso e ridicolo era spesso sottile.
In più di trent'anni però la qualità della CGI è enormemente cambiata, e siamo sicuri che il nuovo Chucky sarà di certo più terrificante del suo predecessore. Se dal trailer è evidente come il suo corpo si muova in maniera molto più naturale e fluida non dubitiamo che anche le espressioni del suo viso saranno ben più inquietanti che in passato. Per quanto riguarda la voce poi, nel film del 2019, a doppiare Chucky sarà nientepopodimeno che Mark Hamill (particolarmente caro ai fan, oltre che di Star Wars, delle serie animate e dei videogiochi di Batman in cui interpreta un memorabile Joker).
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Un'intelligenza artificiale impazzita
Tra il film degli anni Ottanta e quello in uscita c'è però una differenza davvero sostanziale: nella nuova pellicola non ci sarà alcun serial killer, nessun Charles Lee Ray ad impossessarsi della bambola "Tipo Bello" per vendicarsi del suo vecchio complice e dei poliziotti che gli hanno dato la caccia. Sarà la tecnologia con cui il nuovo Chucky, che ora è un giocattolo del modello Buddi, è stato costruito la causa di tutto: qualcosa nell'intelligenza artificiale che lo rende così speciale agli occhi dei bambini andrà infatti storto, spingendolo a dare la caccia e a massacrare chiunque incroci il suo cammino. La scelta di cambiare la trama in questo modo si adatta senza dubbio di più ai tempi che stiamo vivendo: in un mondo in cui Alexa e gli altri dispositivi intelligenti possono controllare qualsiasi aspetto della nostra vita, dalle luci alle serrature di casa, è ben più terrificante (e realistico) che un oggetto di questo tipo, creato per noi e per la nostra comodità, impazzisca e si trasformi in una macchina letale, piuttosto che sia posseduto dallo spirito di un crudele assassino.
Sangue e violenza a volontà
Altra caratteristica de La bambola assassina che intuiamo dal trailer, sarà il livello di violenza presente, decisamente accentuato rispetto al primo film. Come nel vecchio film, Chucky, viste le sue dimensioni ridotte, sarà costretto ad inventarsi metodi estremamente creativi per far fuori le sue vittime: nell'88 si passava dai morsi e dalle pugnalate alle gambe agli elettroshock e all'uso di bamboline voodoo, nel reboot scorgiamo tagliaerba e vittime appese come salami su lame taglienti. La nuova natura tecnologica di Chucky gli permetterà inoltre di sfruttare a suo vantaggio altri oggetti elettronici (vedi il drone in una delle scene del trailer) per trucidare più facilmente i suoi nemici.
Non più solo un bambino
Un ulteriore cambiamento è quello del protagonista umano della storia: Andy Barclay nel nuovo film, in cui viene interpretato da Gabriel Bateman, non è più un bambino di sei anni ma anzi è già quasi un adolescente. Questa scelta è dovuta alla necessità di rendere il suo personaggio più sfaccettato ed interessante, permettendogli a livello di sceneggiatura un diverso tipo di complessità.
Inoltre, il nuovo Andy ha gravi problemi d'udito, handicap che ridurrà le sue possibilità di sfuggire illeso alla follia di Chucky. Oltre ad Andy però, sulla scia dei giovani protagonisti di Stranger Thing e del Club dei Perdenti di It, ci saranno anche altri personaggi, suoi coetanei, a fargli da spalla e ad aiutarlo a combattere il diabolico giocattolo.
Un horror ricco di humor
Anche in questo reboot come nell'originale l'humor avrà un ruolo decisamente di primo piano: secondo Klevberg una delle caratteristiche più importanti del suo film sarà proprio il fatto di essere, oltre che molto spaventoso, anche estremamente divertente. Ovviamente niente di troppo ridicolo ed esagerato, ci tiene a sottolineare, ma senza dubbio in linea con quello che ha fatto degli altri film del franchise qualcosa di così unico nel genere. I momenti divertenti, sempre secondo il regista, saranno ben integrati nel procedere della storia, non sminuendo però quelli terrificanti che hanno come protagonista la furia assassina di Chucky. Anche le scelte promozionali evidenziano questa doppia natura del film: i poster con Chucky che fa fuori i protagonisti di Toy Story 4 (che condivide con La bambola assassina la data d'uscita americana) sono oltremodo esilaranti.