L'orrore si fa in quattro
Quattro storie spaventose per un film a episodi che chiude questa lunga estate di "brividi thailandesi", quattro piccoli film diretti da altrettanti registi che si sono misurati con temi, stili e approcci al genere molto diversi. I primi due episodi di 4bia (del quale è stato realizzato anche un sequel, lo scorso anno) Happiness e Tit for Tat sono firmati da Yongyoot Thongkongtoon e Paween Purikitpanya, mentre gli altri due, In the Middle e The Last Fright, sono stati diretti individualmente da Banjong Pisanthanakun e Parkpoom Wongpoom, i due autori di Alone, distribuito in Italia alcune settimane fa, e del convincente Shutter, che viene citato ironicamente, e più di una volta, nel terzo episodio di questo film.
Stili e temi differenti, dicevamo, per quattro episodi collegati tra loro da dettagli narrativi marginali, e l'intenzione esplicita di omaggiare alcuni capisaldi della cinematografia horror e thriller occidentale. La protagonista di Happiness è una ragazza costretta in casa da un'ingombrante ingessatura alla gamba, che trascorre le giornate affacciata alla finestra (vi ricorda qualcosa?) oppure attaccata al cellulare, grazie al quale tenta di sfuggire alla noia scambiando SMS con un misterioso sconosciuto. La tediosa convalescenza si trasforma ben presto in un incubo quando la protagonista acconsente a mandare una sua foto allo sconosciuto e lui ricambia con un'immagine che in apparenza sembra la stessa che lei gli ha inviato, ma in realtà, ad uno sguardo più attento, rivela un dettaglio inquietante. Il primo episodio di 4bia è sicuramente il più inquietante di tutti e quattro, con una seconda parte da pelle d'oca, che si svolge nel buio del piccolo e modesto appartamento della protagonista e mentre i colori e alcune brevi sequenze omaggiano Hitchcock e la sua Finestra sul cortile (con le dovute distanze) la trama è una scommessa in parte riuscita sui meccanismi della ghost story applicati alle moderne tecnologie e ai nuovi sistemi di comunicazione.
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Si spinge il pedale sul grottesco con The Last Fright, storia di rivalità femminile che si trasforma in un incubo ad alta quota, quando una spocchiosa principessa, assistita durante un lungo tragitto aereo da una hostess, rifiuta con sdegno i pasti preparati appositamente per lei e pretende che le siano serviti quelli riservati al personale. Resterà uccisa da una terribile allergia ai gamberi, e la povera hostess sarà costretta a scortare il suo cadavere lungo il drammatico tragitto di ritorno, durante il quale lo spettro della principessa gliela farà pagare molto cara per aver "intrattenuto" il suo consorte durante uno dei suoi numerosi viaggi. Una forma di vendetta autodistruttiva e contorta, che inizia con l'indifferenza e i dispetti dell'aristocratica protagonista ai danni dell'assistente di volo, e si conclude tra le urla e le crisi isteriche di quest'ultima, costretta a vedersela con la salma della principessa, che non vuole sapere di restare ferma al suo posto, discretamente avvolta nel suo sudario.
Nel complesso, 4bia si rivela quindi un lavoro riuscito per metà, con qualche momento di discreta tensione e divertimento ed episodi meno riusciti, ma l'horror orientale fortunatamente può contare su pellicole più riuscite e suggestive.
Movieplayer.it
2.0/5