Primo al box office statunitense, dove ha incassato più di diciotto milioni di dollari in un solo weekend, arriva in Italia Sahara, action movie diretto dall'esordiente Breck Eisner. Tra i protagonisti Matthew McConaughey e Penelope Cruz, la coppia più chiacchierata del momento che proprio sul set di Sahara ha visto sbocciare l'amore.
Quanto vi ha divertito affrontare questo genere avventuroso in maniera così originale e spettacolare? Matthew McConaughey: Questo è il genere di storia che sogni di interpretare da bambino. Nella lavorazione del film mi sono divertito dall'inizio alla fine, non soltanto perché è una storia bella, ma anche perché ha qualcosa di magico che mi ha permesso di tornare bambino per un attimo.
Breck Eisner: E' stato molto bello godersi il Sahara. Il film è girato principalmente in Marocco e quindi ci siamo dovuti adattare alle diverse condizioni climatiche, che si trattasse di tempeste di sabbia, piogge torrenziali o sciami di locuste, ma l'entusiasmo è stato sempre tantissimo.
Penelope Cruz: Avevo voglia di fare un film di questo genere, ma volevo prima tornare il personaggio giusto. Questo film mi è sembrato subito molto interessante perché sufficientemente intelligente, non si prende troppo sul serio e ho trovato il personaggio della donna molto adatto a me. Quando mi hanno chiesto di girare delle scene d'azione ho pensato che fossero tutti matti, ma poi lo devi fare e alla fine devo dire che mi sono divertita tantissimo.
Avete già firmato per un sequel? Matthew McConaughey: Non ci sarà un Sahara 2, ma è anche vero che sono diciotto i romanzi che ha scritto Clive Cussler e quindi è probabile che ci sia un altro film, con un'altra storia, un altro tesoro da trovare, altre avventure, ma tutto dipenderà dalla risposta del pubblico a questo film.
Breck Eisner: Tutti gli attori che hanno interpretato i personaggi di questo film hanno comunque sottoscritto un contratto per un totale di tre film, ipotizzando che ci sia un seguito.
Signor Eisner, come ci si sente ad aver fatto un film che alla sua uscita supera al botteghino un film tanto atteso come Sin City? Breck Eisner: Questo film è stato per me una straordinaria esperienza alla quale mi sono preparato per dieci anni, lavorando moltissimo. Per otto anni ho diretto delle pubblicità televisive e ho avuto l'opportunità di lavorare per Taken, la mini serie televisiva di Steven Spielberg. La riuscita di questo film è dovuta soprattutto all'entusiasmo e alla partecipazione di tutti coloro che hanno collaborato alla sua realizzazione e in particolare agli attori che hanno reso questa mia esperienza ancora più significativa.
Perché ha scelto proprio questo tra i diciotto possibili romanzi scritti da Clive Cussler? Breck Eisner: Perché secondo noi era il migliore dei suoi romanzi. E' il dodicesimo dei romanzi di questo autore e ciò significa che in questa storia i personaggi sono pienamente sviluppati, maturi e consolidati. In realtà ci prefiggevamo di creare un film che avesse certamente la forza di un racconto epico, ma anche un film d'azione e d'avventura, il tutto condito col giusto umorismo e credo che Sahara fosse il romanzo perfetto. Nel girare questo film ci siamo attenuti alle linee guida del suo autore, Clive Cussler. In questo film ci sono tante situazioni diverse, il romanzo affettuoso tra Dirk ed Eva, la situazione politica in Africa, la minaccia all'ambiente, ma il cuore pulsante della narrazione è indubbiamente il rapporto d'amicizia tra i due principali protagonisti, Dirk e Al, ed è attorno a questo che abbiamo creato il film.
Signor McConaughey, quanto di avventuriero c'è davvero in lei e qual è il tesoro per il quale sarebbe disposto a lanciarsi nell'avventura? Matthew McConaughey: Non inseguo nessun tesoro in particolare, ma una delle cose che preferisco fare è viaggiare nel mondo, immergermi in differenti culture. E' semplicemente la mia curiosità intellettuale che mi porta a cercare un contatto con le varie culture, che mi porta a comprenderle, assorbirle. Nella realtà non sono come Dirk, il personaggio che interpreto in Sahara, quello che salva il mondo, ma mi piace pensare che se fossi in certe situazioni sarei davvero in grado di fare quello che fa lui.
Signora Cruz, cosa l'ha interessata in particolare di questa esperienza professionale così diversa rispetto ai ruoli che ha interpretato in passato? Penelope Cruz: Quello che mi piace del fare l'attrice è che non devi scegliere, devi solo andare nel luogo dove il film viene girato e metterti a lavoro, cercando di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo. Mi piacerebbe fare un altro film di questo genere perché è molto interessante. Un attore non deve interpretare un solo genere in tutta la sua carriera e certe volte è bello girare film come questi, soprattutto quando trovi un bel copione e un personaggio che va bene per te.
Quanto è stata aiutata la sua carriera negli Stati Uniti dal film di Sergio Castellitto, Non ti muovere? Penelope Cruz: Penso che quel film mi abbia aiutato non solo per la mia carriera negli Stati Uniti, ma anche nel mio paese, la Spagna, e in altri come l'Italia e la Francia. In America le critiche sono buonissime, sta andando molto bene in posti come New York e Los Angeles. Ringrazierò sempre Sergio per aver creduto in me.
Quali sono i suoi progetti futuri? Penelope Cruz: Alla fine di giugno comincerò le riprese del nuovo film di Pedro Almodovar nel quale interpreterò il ruolo di una mamma.