L'arte della gioia: Tecla Insolia è il più grande nuovo talento del cinema italiano

"È importantissimo portare avanti anche lo scorretto": intervista a Tecla Insolia, protagonista de L'arte della gioia, serie Sky Original diretta da Valeria Golino, tratta dall'omonimo romanzo di Goliarda Sapienza. In sala il 30 maggio con la Parte 1 e il 13 giugno con la Parte 2.

Tecla Insolia in un'immagine de L'arte della gioia

Il Festival di Cannes 2024 è stato molto importante per l'Italia: è infatti sulla Croisette che sono sbocciati due nuovi grandi talenti del nostro cinema. Una è l'esordiente Celeste Dalla Porta, scelta da Paolo Sorrentino per Parthenope, l'altra è Tecla Insolia. Se leggendo questo nome avete pensato "e chi è Tecla Insolia?!", sappiate che non è semplicemente la protagonista de L'arte della gioia, serie Sky Orginal diretta da Valeria Golino tratta dall'omonimo romanzo di Goliarda Sapienza, ma, ci assumiamo la responsabilità di queste parole, anche il più grande giovane talento che abbiamo in questo momento per quanto riguarda la recitazione.

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Tecla Insolia a Cannes 2024

Nonostante abbia appena vent'anni, Insolia è anche una cantante: ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2020, nella categoria Nuove Proposte, classificandosi seconda con il brano 8 marzo e ha pubblicato diversi singoli. Ed è proprio grazie alla sua voce che ha convinto Golino a sceglierla per il ruolo di Modesta: come ha raccontato la regista a Cannes, nonostante Insolia avesse fatto un ottimo provino, era convinta che non l'avrebbe presa. Poi, quando ha cantato una canzone, tutto è cambiato.

Del resto, sul red carpet di Call My Agent - Italia 2, ce lo aveva detto anche un'altra artista che sta passando sempre più di frequente dalla musica alla recitazione, Elodie, che Tecla Insolia fosse un nome da tenere d'occhio. Aveva ragione. Quella ne L'arte della gioia - che esce prima al cinema in due momenti, il 30 maggio la Parte 1 e il 13 giugno la Parte 2 - è una prova recitativa che lascia a bocca aperta. La voce, l'uso del corpo e lo sguardo dell'interprete danno carne e sangue a Modesta, costruendo un personaggio che n on si dimentica, vivo e irresistibile. E anche controverso: come ci spiega la stessa attrice nella nostra intervista, fatta proprio a Cannes.

L'arte della gioia: intervista a Tecla Insolia

La trama de L'arte della gioia ruota tutta attorno al personaggio di Modesta: nata in Sicilia nel 1900, figlia di pastori, già intenerissimo età vede l'orrore più atroce. Questo però non ferma la sua voglia di vita e soprattutto di conoscenza. La madre superiora del convento che la accoglie, madre Leonora (Jasmine Trinca), a un certo punto le dice che questa sua sete di conoscenza la spaventa. Nel 2024 le persone, e soprattutto le donne, che vogliono sapere fanno ancora paura?

Per Tecla Insolia: "Assolutamente sì. Le persone che scelgono di non rimanere indifferenti e che si informano, lottano e combattono per l'informazione vengono temute. È la conoscenza che viene temuta: perché nel momento in cui non sai puoi essere raggirato".

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Chi è Tecla Insolia?

Come dicevamo, Tecla Insolia è nata a Varese il 13 gennaio 2004. È cantante e attrice. Come tanti suoi colleghi, che si preparano sempre di più e meglio, è già molto professionale e totalmente dedicata ai ruoli che interpreta. Sta cambiando la figura professionale dell'attore nel cinema italiano? "Penso che ci sia finalmente una nuova possibilità per le nuove generazioni: perché c'è una nuova consapevolezza del talento e dell'investimento che si deve fare sul talento dei giovani".

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Tecla Insolia sul set di L'arte della gioia

Questa nuova generazione ha dalla sua anche una serie di ruoli molto più interessanti, soprattutto per quanto riguarda quelli femminili: Modesta usa la propria intelligenza e il suo corpo, non è la classica eroina senza macchia, è controversa. Qualcosa che per noi più grandi sembra una grande novità, ma che invece per Insolia è naturale: "Più che per le donne, penso che sia una questione culturale, rivolta a tutta la società, senza fare distinzioni di nessun genere. Penso che sia importantissimo portare avanti anche lo scorretto. Questo è un personaggio spregiudicato e per questo molto interessante. È complesso, perché tutto nasce sempre da una profonda necessità di amore. Modesta è una sopravvissuta: quindi, come nel meraviglioso romanzo, è una storia importante da raccontare".

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A proposito di scorrettezza: Modesta viene chiamata più volte "diavola". Serve essere un po' diavoli nella vita? "Dipende da cosa si intende. È importante riuscire a comprendere che non si è soltanto una cosa sola. Dal momento in cui ti dai la possibilità di essere veramente te stesso e concederti il fatto di non essere per forza buono, ma anche contorto, puoi trovare della bellezza in questo".

Lavorare con Valeria Golino

Essendo attrice, Valeria Golino da regista dirige gli interpreti in modo straordinario: tutto il cast di L'arte della gioia dà il meglio, da Jasmine Trinca e Guido Caprino, fino a una strepitosa Valeria Bruni Tedeschi, che ha il ruolo della Principessa Gaia Brandiforti.

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Valeria Golino e Tecla Insolia sul set della serie Sky

Tecla Insolia ci racconta com'è stare sul set di Golino: "Il nostro è stato un rapporto simbiotico: ho rubato da Valeria. Tantissimo! La sua capacità tentacolare di possederti, con la sua profonda intelligenza, conoscenza e soprattutto creatività artistica, ti circonda costantemente di meraviglia. E in qualche modo questa meraviglia ti protegge: ti senti libero di fare tutto".

L'arte della gioia in sala e poi su Sky

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Tecla Insolia è Modesta ne L'arte della gioia

Abbiamo già detto che, prima di arrivare su Sky, L'arte della goia esce in sala il 30 maggio con la Parte 1 e il 13 giugno con la Parte 2. Che ne pensa un'attrice giovane come Insolia del futuro della sala cinematografica? C'è speranza che sopravviva, visti gli incassi poco incoraggianti di questo 2024? Per l'attrice: "Ho un profondo amore per il cinema e sono convinta che sia una cosa che non verrà mai sorpassata. Anzi, in quanto ragazza di 20 anni, cercherò sempre di portare il valore dell'arte e del cinema come cosa primaria. Mi auguro, e sono sicura, che l'industria cinematografica non si fermerà mai".