Recensione Ramona e Beezus (2010)

Ramona e Beezus ruota intorno al suo messaggio principale, quello dell'importanza di essere sè stessi, ed ha i suoi momenti più riusciti nella leggerezza con cui riesce a raccontare le vicende della piccola Ramona, sapendo rendere con efficacia l'atteggiamento di una ragazzina che non è ancora riuscita di capire la vita e sta cercando il proprio posto nel mondo.

L'anarchia dell'infanzia

Fantasia ed infanzia vanno di pari passo e la piccola Ramona è una dimostrazione pratica della capacità dei giovanissimi di usare la propria immaginazione per arricchire ed ampliare il mondo in cui si muovono. Ma non è l'unica caratteristica della più giovane della famiglia Quimby, spinta da un senso d'indipendenza ed un pizzico d'anarchia che finisce per renderla facilmente una spina nel fianco per quelli che la circondano: una vera peste, come la definisce la sorella maggiore Beatrice, che deve il suo nomignolo Beezus proprio al modo in cui la sorellina le storpiava il nome da piccola. Ramona e Beezus, appunto, come dal titolo del film diretto da Elizabeth Allen che si ispira ai romanzi per ragazzi di Beverly Cleary, una serie di successo oltreoceano iniziata negli anni '50 ed andata avanti fino alla fine del secolo scorso.
La scelta della produzione della giovane star Disney Selena Gomez (vista per esempio nella serie I maghi di Waverly) per il ruolo dell'adolescente Beatrice/Beezus farebbe pensare all'intenzione di spostare il baricentro della storia più in favore della maggiore delle sorelle Quimby, ma non è così e la più piccola Ramona si conferma figura centrale della narrazione con la sua voglia di essere sè stessa sempre e comunque, senza rinunciare a voli di fantasia e prese di posizione che possano metterla nei guai.


Quello dell'importanza di essere sè stessi, di non adeguarsi ad un mondo (nel caso di Ramona quello degli adulti) che ci vorrebbe tutti uguali ed allineati è forse un messaggio che aveva una valenza diversa quando i primi romanzi della Cleary sono stati pubblicati, ma resta ancora valido e vitale, e rappresenta, nella miglior tradizione del cinema per ragazzi, il vero fulcro dell'adattamento cinematografico, che ha i suoi momenti più riusciti nella leggerezza con cui riesce a raccontare le vicende della piccola Ramona, sapendo rendere con efficacia l'atteggiamento di una ragazzina che non è ancora riuscita di capire la vita e sta cercando il proprio posto nel mondo, a differenza di tanti bambini del cinema contemporaneo che appaiono fin troppo adulti.
E' merito del giusto approccio della Allen, che cura molto i dettagli, non per ultime le canzoni che accompagnano il racconto, a partire da quella eseguita dalla stessa Gomez, Live Like There's No Tomorrow, alle altre tra cui citiamo Walking on Sushine ed Eternal Flame, e che riesce anche a mettere in scena con surreale vivacità i sogni ad occhi aperti della ragazzina, alla quale dà il volto la giovanissima Joey King, aggiungendo una carica di brio e fantasia al tono della pellicola. Dispiace che queste ultime si riducano solo a poche parentesi e che siano bilanciate in negativo da un'eccessiva attenzione in fase di sceneggiatura alle storie degli adulti della famiglia.

Ramona e Beezus fa riferimento nel titolo al primo dei romanzi dell'autrice, ma gli sceneggiatori Laurie Craig e Nick Pustay attingono anche ai romanzi successivi per completare il plot del film, e nel farlo non riescono a rendere omogeneo e fluido l'intreccio, dando una sensazione di frammentarietà che fa perdere di vista il fulcro della storia, dando anche l'impressione di voler aggiungere troppi elementi senza avere la possibilità di approfondirli: se la parte che si concentra direttamente sulla protagonista, compresa quella scolastica che vede anche Sandra Oh nel ruolo dell'insegnante della bambina, non perde colpi e richiama situazioni di vita riuscite, non possiamo dire lo stesso delle vicende parallele, dalla storia d'amore della zia Bea (Ginnifer Goodwin) con il vicino Hobart (Josh Duhamel) alla situazione economica della famiglia dopo il licenziamento del padre di Ramona e Beezus, che cerca di accennare alla crisi mondiale che stiamo vivendo.
Non è un difetto che affondi il film, ma sicuramente lo rende meno accessibile e più noioso proprio per il suo pubblico di riferimento, e questo per un film per ragazzi non è un difetto da poco.

Movieplayer.it

3.0/5