Recensione Crimen perfecto (2005)

Gli elementi del ridicolo e del paradosso, oltre a delle gustose citazioni del cinema di Corman e Buñuel, sono ben congeniati e permettono alla pellicola di avere una causticità e un respiro grottesco inusuale nelle commedie che sbancano dall'altra parte dell'oceano.

L'abito fa il monaco

Arriva dalle nostre parti, dopo il successo riscontrato in Spagna, Crimen Perfecto: la storia di un affascinate responsabile di un reparto donna di un centro commerciale. Rafael, questo il suo nome, è un genio delle vendite, tanto quanto il suo concorrente alla carica di responsabile dell'intero piano: il gay Don Antonio che morirà accidentalmente dopo una discussione con Rafael. Convinto di non poter provare la sua innocenza, Rafael sarà ricattato dall'unica commessa brutta del centro, Lourdes, che lo costringerà a sposarla e a cambiare la sua vita, fino agli "infuocati" sviluppi.

La prima sequenza del film, in cui il playboy ispanico guarda in macchina e ci da un abbrivio della sua filosofia di vita, ci riporta pienamente ad un titolo attualissimo: il dimenticabile Alfie, da cui fortunatamente il regista spagnolo si distanzia immediatamente, per immergerci in modo abbastanza dissacrante nel mondo del nostro Rafael: il centro commerciale. Sarà questo il luogo in cui prenderanno corpo tutti gli accadimenti del film, comprese alcune efferatezze di ottimo gusto comico. A fare il resto sono le ottime prove degli attori e il contrasto tra i caratteri dei loro personaggi, la cui scena è rubata sporadicamente solo dalla presenza del fantasma di Don Antonio nel ruolo di un mentore molto particolare.

Dopo il buono La Comunidad, questo nuovo film di Alex De La Iglesia è una commedia nera ibridata con l'horror psicologico, ben interpretata e diretta dal ritmo scoppiettante e dalle gag di buona fattura. Gli elementi del ridicolo e del paradosso, oltre a delle gustose citazioni del cinema di Corman e Bunel, sono ben congeniati e permettono alla pellicola di avere una causticità e un respiro grottesco inusuale nelle commedie che sbancano dall'altra parte dell'oceano, ultimamente molto spesso rinchiuse in una comicità scontata e conformista. Allo stesso tempo il film soffre di qualche momento debole e specie nel finale si dilunga un po' e perde il coraggio del politicamente scorretto, esattamente nel momento in cui il protagonista cerca di motivare il perché del suo modo di essere. Nonostante questa paura di aver generato un film dal messaggio fraintendibile, Crimen Perfecto si dimostra un film decisamente gradevole e dalla riuscita vena comica.