Locarno 2022 si chiude all'insegna di Kelly Reichardt. La regista indipendente, autrice di opere poetiche ed erratiche come Wendy and Lucy, Meek's Cutoff e First Cow, è intervenuta per ritirare il Pardo d'onore e parlare del suo cinema svincolato dalle regole. Originaria di Miami, figlia di poliziotti, Kelly Reichardt ha sviluppato ben presto una passione per la fotografia che l'ha spinta studiare arte. Nel 1994 il debutto col suo primo lungometraggio, River of Grass. "La mia famiglia non aveva grande interesse nell'arte" spiega la regista "ma io cercavo altro. Dopo la fotografia mi sono iscritta a una scuola d'arte e ho scoperto il cinema a Boston. Mi sono iscritta a corsi di cinema indiano e tedesco, ho scoperto Satyajit Ray e Fassbinder. E poi Anthony Mann e il western".
I lavori di Kelly Reichardt ci regalano ritratti di persone che vivono ai margini, in punta di piedi. Come spiega la regista, "in Night Moves volevamo fare un film su un fondamentalista, un ecologista radicale. Ero interessata all'aspetto politico della vicenda. Abbiamo girato nella fattoria biologica di un amico del mio co-sceneggiatore Jonathan Raymond in Oregon. Si tratta di agricoltori che coltivano il loro cibo, i figli studiano a casa, sono famiglie che si preparano al default e non credono nel governo. Il personaggio di Night Moves è nato da qui. Per Wendy and Lucy, avevo scritto un road movie su un personaggio in viaggio, erano i primi giorni dell'amministrazione Bush e si stava propagandando l'idea che se non stai vivendo il sogno americano è perché non ci hai provato abbastanza. Volevo mostrare un punto di vista diverso".
Un cinema libero dai vincoli del mainstream
Quello di Kelly Reichardt è un cinema intimo, caratterizzato da metodi di lavoro svincolati dalle regole del mainstream e da budget ridotti, responsabili della libertà creativa, "ma anche dei limiti pratici" come ammette la regista. "Fin da Old Joy ho sempre lavorato con gli stessi produttori, abbiamo iniziato molto giovani. Loro si sono concentrati sul fare film partendo dalla nostra situazione. Quando giriamo non c'è nessuno sul set, lavoriamo in grande libertà, non abbiamo addosso l'attenzione di nessuno. Nel caso di Meek's Cutoff, però, siamo stati davvero ingenui a voler fare quel tipo di film con il nostro budget".
Un'altra costante dei lavori della regista della Florida è la scelta di girare la maggior parte dei suoi film in Oregon, per lo più a Portland. "Anni fa ho avuto l'opportunità di girare un film storico in Europa scritto da Patrick deWitt, la location era in un piccolo villaggio. Alla fine il progetto non è stato realizzato, ma non so se sarei stata in grado. Potrei girare negli USA fuori dall'Oregon e lo farò, ma sono molto americana e conosco bene il mio paese. Non so se sono in grado di girare fuori dagli USA, perderei troppi dettagli. Mi piacerebbe esplorare nuovi paesaggi, non è che amo l'America, è che la conosco".
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Un'immersione nella natura
Sono tanti i temi che Kelly Reichardt tocca analizzando i suoi film, alla costante dell'amicizia all'attenzione per la forma che l'ha spinta a girare lavori come First Cow in 4/3 per una questione di "economia dei personaggi. Animali, ambiente, testimoni, passanti... tutto contribuisce alla mia poetica". Gli animali sono un'altra presenza costante che impreziosisce il cinema della Reichardt. Da Wendy and Lucy a First Cow, cani, cavalli, mucche e galline acquistano spesso un ruolo centrale nella storia. Parlando del cane di Wendy and Lucy, la regista svela che era stato abbandonato ed era traumatizzato: "L'ho portato a casa e mi ha distrutto i mobili. Insegnavo a New York e poi salivo in macchina per andare a girare in Oregon, mi sono portata il cane avanti e indietro, è venuta con me a cercare le location. Era così distruttiva che nessuno le voleva badare. Sono cresciuta coi cani, la relazione con gli animali è speciale, sono meno complicati delle persone".
Un po' più complicato è stato avere a che fare coi buoi di Meek's Cutoff, "sul set ho scoperto che sono un po' troppo pericolosi. Non so se lo rifarei, meglio avere a che fare con i cavalli". Cavalli che si ripresentano in un episodio di Certain Women "dove avevamo 21 cavalli e nessuno era addestrato. Gli animali addestrati interagiscono solo con l'addestratore e questo è un ostacolo per gli attori. In questo caso abbiamo dovuto cambiare il modo con cui lavorare con gli animali. In First Cow John Magaro ha passato un sacco di tempo a parlare con la mucca, così come Michelle Williams col cane, Come gli attori anche gli animali sono molto diversi. Se imparassimo un po' più dai nativi e dalla loro relazione con la natura oggi avremmo meno problemi".
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La colonna sonora e la sua assenza
Kelly Reichardt è solita montare i suoi film da sola e ammette di essersi appassionata a questa pratica dopo essersi esercitata coi alcuni corti. Questa scelta le permette di bypassare i consigli dei montatori abituati al cinema commerciale e di avere il pieno controllo di ritmo e narrazione. Per quanto riguarda la scarsa presenza della musica nei suoi film, la regista ricorda: "Prima del cinema lavoravo nel settore musicale, ho visto un sacco di concerti. Credo che ci fosse troppa musica nei miei primi film perché avevo coinvolto degli amici, così ho deciso di ridurne la presenza. In Wendy and Lucy la colonna sonora sono i treni di Portland, ne passano di continuo, oppure il traffico. Poi ho fatto un paio di film col compositore Jeff Grace, è stata un'esperienza interessante. Gli mandavo il montaggio, lui componeva e mi rimandava tutto, è stato un processo lunghissimo. Io monto prima della musica, ogni volta che metto la musica mi sembra di truffare, di tradire. Così la tolgo, poi la rimetto, la provo in modo diverso. La mia è una sperimentazione continua".