Jurassic World Evolution: che fatica gestire questi dinosauri!

Abbiamo giocato a Jurassic World Evolution, simulatore gestionale di un parco di dinosauri che ci permette di raccogliere l'eredità dell'ambizioso Sig. Hammond o della bella Claire Dearing e provare ad avere un Jurassic Park tutto nostro. Ecco le nostre impressioni.

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Che vi siano piaciuti o meno i nuovi capitoli della saga, sia Jurassic World che Jurassic World - Il regno distrutto ci hanno confermato una cosa: il tempo passa, le tecnologie si fanno più avanzate, eppure tenere dei dinosauri rinchiusi non è mai una buona idea. O più semplicemente, come diceva il saggio Dott. Ian Malcom, "la vita vince sempre". Nonostante questo siamo certi che ci sarà sempre chi, quanto meno al cinema, continuerà a provarci. Non solo perché i film della saga giurassica continuano ad incassare centinaia di milioni di dollari, ma perché l'idea di Michael Crichton di riportare in vita i dinosauri attraverso la manipolazione genetica è talmente geniale che è praticamente impossibile non esserne affascinati. E travolti.

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Noi nel nostro piccolo non abbiamo i mezzi per realizzare film ricchi di effetti speciali o prelevare fossili ed ambra in giro per il mondo, ma possiamo comunque dire la nostra con questo nuovo videogioco, Jurassic World Evolution, che non è altro che un simulatore gestionale di un parco di dinosauri. Avete capito bene, possiamo raccogliere l'eredità dell'ambizioso Sig. Hammond o della bella Claire Dearing e provare ad avere un Jurassic Park tutto nostro. Con tanto di hotel, negozi, laboratori di ricerca e, ovviamente, dinosauri.

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Per chi conosce il sottogenere dei gestionali la meccanica di gioco non sarà una sorpresa. Abbiamo il nostro budget, i nostri tre consiglieri - dipartimento scienza, intrattenimento e sicurezza - che ci guidano e ci affidano compiti, ed uno scopo essenziale ma complesso: quello di far divertire il più possibile i nostri ospiti (paganti) senza mettere mai a rischio le loro vite. Perché se anche negli zoo o nei parchi di divertimento tradizionali la sicurezza viene prima di tutto, è ovvio che quando si ha a che fare con Velociraptor e Tirannosauri il discorso si fa ancora più serio. D'altronde se anche voi conoscete a memoria il film di Steven Spielberg del 1993, ricorderete di certo questo scambio:

Hammond: Tutti i grandi parchi hanno avuto ritardi. Quando aprirono Disneyland, nel 1956, non funzionava niente, niente...

Ian: Sì, però, se il Villaggio dei Caraibi va in tilt, i pirati mica si mangiano i turisti!

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Mi raccomando, se qualcosa dovesse inseguirvi... scappate!

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I dinosauri sono quindi il cuore del gioco, e da questo punto di vista, va detto, c'è davvero da sbizzarrirsi. Per portarli nel parco dovrete prima trovare i fossili da cui ricavare il DNA, poi ricercare una percentuale (50%) del genoma sufficiente alla creazione e a quel punto potrete rilasciare nel vostro parco l'animale. Più alta sarà la percentuale di ricerca e più avrete la possibilità anche di intervenire dal punto di vista genetico modificando il DNA del dinosauro e creare il vostro ibrido. Qualcuno ha detto Indominus o Indoraptor? Esattamente, ma pensateci bene prima di fare danni.

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Perché, come potete immaginare, non tutti i dinosauri sono esattamente felici di essere rinchiusi e le proveranno davvero tutte pur di uscire. Quindi attenzione a chiudere bene i recinti, a rinforzarli ed elettrificarli ed occhio soprattutto alle varie tempeste tropicali che finiranno spesso col crearvi problemi di ogni tipo. Nel caso le cose vadano male? Basta chiamare i ranger e gli elicotteri pronti ad addormentare il dinosauro fuggiasco. Tutto questo e molto altro dovete farlo sempre e comunque voi, anche se molti potrebbero lamentare una scarsa varietà di situazioni ed una certa semplicità dell'aspetto gestionale del videogioco. Come sempre, per approfondire gli aspetti di gameplay nonché quelli tecnici, vi rimandiamo alla recensione dei nostri cugini esperti di videogiochi, Multiplayer.it.

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Qui non si bada a spese

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Quello che a noi interessa, invece, è il legame tra il videogioco in questione e la saga cinematografica. E da questo punto di vista le notizie sono sia positive che negative. Partiamo dalle cose belle: i dinosauri (e le interazioni tra essi e i malcapitati di turno) sono spettacolari e la possibilità di pilotare un'auto o un'elicottero o di farsi un tour in girosfera rende il tutto più piacevole. Non sarà come visitare davvero il Jurassic Park ma di sicuro come esperienza ci si avvicina abbastanza. In più per i fanatici dei film ci sono tantissimi elementi ricorrenti di sicuro appeal: parliamo ovviamente della splendida colonna sonora di John Williams ma anche del design di tutti gli edifici del parco, oltre che dei dinosauri, perfettamente in linea con quanto visto sullo schermo. In più tra una fase di gioco e l'altra ci vengono presentate frasi e dialoghi presi direttamente dal film.

Jurassic World: Bryce Dallas Howard in un momento del film
Jurassic World: Bryce Dallas Howard in un momento del film

Ma la punta di diamante della produzione è la presenza, meramente vocale, di ospiti di eccezione: Jeff Goldblum, Bryce Dallas Howard e BD Wong (il Dott. Henry Wu) riprendono i loro ruoli e commentano la nostra partita dandoci consigli e interagendo con noi il più possibile. Niente di trascendentale, anzi, ma bisogna ammettere che sentire gli sproloqui e gli avvertimenti tipici di Malcolm mentre stiamo per rilasciare un Velociraptor nel parco non ha prezzo. Anche perché Goldblum, anche solo utilizzando la voce, è un attore veramente di livello superiore.

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Mi ricordi di ringraziare John per il bellissimo week-end!

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Veniamo però alla grande delusione, la mancanza vera e proprio dei parchi del film. Durante il gioco avremo a che fare con cinque isole, di difficoltà crescente: Isla Matanceros, Isla Muerta, Isla Tacano, Isla Pena e Isla Sorna. Tutte citate e inventate da Crichton nei suoi libri, ma solo l'ultima vista anche al cinema ne Il mondo perduto: Jurassic park e Jurassic Park III. Terminata la sfida rappresentata da queste cinque isole, come "premio" possiamo finalmente sbarcare a Isla Nublar, ovvero il teatro degli avvenimenti di Jurassic Park e Jurassic World.

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Una scena di Jurassic Park
Una scena di Jurassic Park

E mentre noi già fantasticavamo su come andare a modificare i progetti originali per renderli più sicuri e redditizi, ci siamo ritrovati con un'isola completamente vuota. Si tratta di una specie di sandbox con cui giocare a piacimento e costruire quanto e come più ci aggrada, senza limitazioni di budget. Molto bello e stimolante certo, ma siamo certi che, così come noi, il fan della saga avrebbe voluto mettere le mani sui parchi originali e giocare con quelli. Rivivere le emozioni dei film. Non sappiamo quali siano i motivi di questa scelta e nemmeno sappiamo se in futuro gli sviluppatori avranno modo di rimediare a quella che per noi è una grande pecca, ciò che conta è che il nostro viaggio a Jurassic Park è ancora una volta rimandato. O meglio, dovremo accontentarci di rivedere per l'ennesima volta il film di Spielberg.

Movieplayer.it

3.0/5