Solari e sorridenti, incontriamo Emma Suárez e Adriana Ugarte in una terrazza che affaccia sulla Croisette, durante una giornata di sole che precede la presentazione di Julieta al 69esimo Festival di Cannes: scelto per partecipare al concorso, il nuovo film di Pedro Almodóvar vede le due attrici dividersi lo stesso ruolo, quello della protagonista Julieta, madre che, dopo una tragedia inaspettata, vede sparire per sempre la figlia, che decide di escluderla dalla sua vita, senza darle nessuna spiegazione. Ispirato a tre racconti di Alice Munro presenti nella raccolta In Fuga (2004), il film è un ritorno al "melò almodovariano", fatto di colori che sembrano urlare e di sguardi che dicono più di mille parole.
Protette da occhiali scuri e cappelli di paglia, le due interpreti ci rivelano quanto siano felici di aver poter finalmente lavorare, più o meno, insieme: "Per me è un regalo perché Emma è un'attrice meravigliosa, la seguo e la ammiro da sempre: ringrazio Dio e Pedro per questo dono speciale" ci ha detto Ugarte, che interpreta la giovane Julieta, insegnante di lettere antiche che, durante un viaggio in treno conosce l'amore della sua vita, Xoan (Daniel Grao). Emma Suárez è invece la Julieta più matura, quella che non vede la figlia Antía da 12 anni: "Quando abbiamo scoperto che avremmo lavorato insieme siamo state felicissime: ci conosciamo da molto tempo e in passato avevamo scherzato proprio su quanto sarebbe stato bello lavorare insieme un giorno, ma certamente non ci saremmo mai aspettate che quando sarebbe successo avremmo interpretato lo stesso ruolo. Questo è uno dei colpi di genio di Pedro: ha creato questo personaggio così complesso e lo ha affidato non a una ma a due attrici".
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Un ruolo per due
Un ruolo, due attrici ma momenti differenti sul set: nonostante la grande voglia di lavorare insieme le interpreti non si sono mai incontrate durante le riprese, come ci ha detto Suárez: "È stato divertente perché quando ho cominciato a studiare la sceneggiatura ho approfondito anche le parti che non avrei dovuto interpretare: un passaggio fondamentale per capire in profondità il percorso del personaggio e rendere Julieta completa. Abbiamo lavorato in modo indipendente, le riprese sono durate 12 settimane: Adriana ha fatto le prime sei settimane e io le altre sei. Sono andata sul set una volta per vedere cosa stavano combinando, ho lavorato in particolare con il parrucchiere e per la voce narrante, che si sente nella scena del treno, ma purtroppo non abbiamo mai lavorato davvero insieme. Per prepararmi sono andata in Galizia per godere della luce e della brezza del mare e capire cosa potessero significare per Julieta".
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Il complicato rapporto tra genitori e figli
Uno dei temi centrali del film è il rapporto genitori/figli, che dovrebbe essere il più forte e puro, ma spesso si rivela invece complicato, proprio come nel film: "Nè la madre né la figlia devono perdonare o perdonarsi qualcosa" ci ha detto Adriana Ugarte, continuando: "Il problema si crea perché a un certo punto la madre non ha più energia sufficiente per vivere e la figlia assume il ruolo di madre. Non è una situazione salutare, ma non c'è qualcosa per cui la madre o la figlia debbano accusarsi a vicenda: il problema nasce dal silenzio, da una comunicazione che non funziona". D'accordo Suárez: "Dobbiamo imparare l'uno dall'altro, fa parte del processo di crescita: i figli imparano dai genitori, dalla loro esperienza, e allo stesso tempo anche i genitori imparano dai propri figli. Inoltre c'à un altro passaggio delicato: i figli devono anche disimparare quello che hanno appreso dai propri genitori e fare le proprie esperienze in maniera indipendente".
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