È notizia di ieri che il regista Joss Whedon ha abbandonato il suo profilo Twitter in seguito a migliaia di insulti ricevuti negli ultimi giorni (dal 1 maggio, giorno di apertura negli USA del suo nuovo film ) da spettatori (per lo più) americani, scontenti del lavoro fatto su Avengers: Age of Ultron.
La notizia in sé lascia il tempo che trova: per quanto sia divertente e geniale anche sui social network, il mondo può fare a meno di Joss Whedon su Twitter. Viene casomai più spontaneo chiedersi se il mondo possa fare a meno del Joss Whedon regista e autore, ma questa domanda speriamo possa rimanere senza riposta molto a lungo. E' necessario invece chiedersi a questo punto cosa sarà del Marvel Cinematic Universe senza di lui, e più in fondo a questo articolo cercheremo di immaginare questi nuovi scenari.
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Torniamo però prima ai famigerati tweet di queste ultime ore, che - come potete vedere andando su questa pagina, e badate bene sono solo una piccola parte - sono effettivamente insulti molto pesanti, assolutamente personali (quindi non in quanto regista, ma in quanto persona) ed effettivamente difficili da digerire. Le accuse sono principalmente di misoginia e sessismo - ogni tanto anche razzismo e antisemitismo (?!?) - e in più Whedon è ritenuto colpevole di aver "rovinato" (per sempre!) il personaggio Black Widow (Scarlett Johansson) oltre che aver ucciso ancora una volta uno dei suoi protagonisti (quest'ultima cosa da Whedon uno però deve quantomeno aspettarsela...).
Paladino del girl power ieri, misogino e sessista oggi
Chi conosce Whedon e i suoi lavori - e noi in questo ci sentiamo di definirci piuttosto esperti - sa che accuse come quelle di cui sopra non hanno alcun senso. Non c'è nemmeno bisogno di andare a ricordare Buffy - L'ammazzavampiri - forse l'epitome del girl power televisivo - per dimostrare quanto possa essere sbagliato additare Whedon come uno dei problemi piuttosto che la soluzione ad un'esigenza (quella di fornire modelli femminili forti e stimolanti nel mondo dell'intrattenimento) assolutamente legittima e più che mai viva come in questo momento storico/cinematografico.
Dov'è quindi che questo Age of Ultron sarebbe sessista? A leggere i tweet non si può capire molto ovviamente, ma cercando un po' in rete si possono trovare diversi articoli a questo riguardo che sono quantomeno interessanti e ben scritti: i migliori sono probabilmente quello di Indiewire per la rubrica Women and Hollywood e quello pubblicato sulla community online Feministing.
Nel primo articolo si parla appunto del problema dei personaggi femminili del film: a partire da Black Widow, apparentemente non abbastanza forte ed indipendente come altri personaggi whedoniani precedenti (vedi Buffy o Faith o River o Echo etc etc...) e soprattutto cuore di una storyline romantica che la renderebbe più debole agli occhi di spettatori e spettatrici, e per di più al centro di una delle battute più discusse, quella che Natasha recita a Bruce Banner e fa pressappoco così: "Sono stata resa sterile dal KGB per essere più letale e funzionale. Come vedi non sei l'unico mostro del gruppo".
A quanto pare molti hanno interpretato quel dialogo come Whedon che sta dicendo che le donne che non possono avere figli sono dei mostri. Saremo forse ingenui noi, ma qui l'avevamo semplicemente intesa come una persona che, dopo essere stata costretta a ricordare il suo orribile passato, cerca di sfogare le sue insicurezze e le sue paure, così come per altro sta facendo il suo compagno di scena. Il fatto che rimpianga quanto è avvenuto, il suo non poter avere una scelta (una parola che giustamente è fondamentale per il mondo femminista), vuol dire che segretamente Natasha vorrebbe fare la mamma e basta? Ma non ci sembra proprio che sia così, anzi all'inizio dello stesso dialogo era stata proprio lei a dire che far parte degli Avengers è stato un vero e proprio sogno. E, a quanto pare molti hanno fatto finta di non vederlo, è proprio lei e non Banner nel finale a scegliere di tornare a lottare (ed eventualmente perfino morire) e non scappare via.
In quanto alle altre donne citate ci sembra che Scarlet Witch abbia spazio a sufficienza e che sia anche una badass degna degli Avengers più blasonati; Maria Hill è sempre stato un personaggio minore finora e non è che abbia subito chissà quale downgrade e se la Dottoressa Helen Cho può essere considerata rea di essersi fatta condizionare dallo scettro di Loki, lo stesso andrebbe detto per correttezza anche di Hawkeye, il Dr. Slevig e molti altri nei film precedenti.
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E Linda Cardellini? Possibile che solo perché è stata l'indipendente e intelligente Lindsay Weir in Freaks and Geeks non possa avere un ruolo da "casalinga"? Secondo noi invece ha un ruolo piccolo ma molto bello, e, certo, è una mamma e non un supereroe. In una famiglia del genere, va da sé che uno dei due genitori debba stare a casa coi figli se l'altro è impegnato a salvare il mondo accanto a Captain America e a Iron Man. Possono esistere anche persone senza superpoteri o superabilità nel Marvel Cinematic Universe o un Avenger deve per forza avere una relazione con un altro Avenger? Ammesso che poi sia permesso, perché a quanto pare anche quello non va bene (Vedova Nera docet), quindi probabilmente se Hawkeye avesse avuto nella sua casa sicura un compagno gay e tre figli adottivi non ci sarebbero stati problemi di alcun tipo. Sì, effettivamente questa sì che ci sembra una soluzione per mettere tutti d'accordo in un blockbuster hollywodiano...
Più in generale sulla ancora scarsa presenza di personaggi femminili di rilievo nei film e nel Marvel Cinematic Universe c'è effettivamente da essere d'accordo: lo stesso Whedon ha detto proprio in questi giorni che avrebbe voluto aggiungere Captain Marvel al gruppo, ma l'accordo è andato in porto quando il film era già praticamente chiuso. Ma in ogni caso sarebbe bene ricordarsi che questo Age of Ultron è il sequel di The Avengers e parte integrante di una saga cominciata quasi dieci anni fa. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che sarebbe stato certamente bello dare più spazio alla Johansson, alla Cardellini, a Elizabeth Olsen e anche a Cobie Smulders e Claudia Kim, ma per fare tutto questo avremmo dovuto dimenticarci di Captain America, Iron Man, Hulk e Thor. Non esattamente una cosa facile o sensata a dirla tutta.
Veniamo infine al secondo articolo, quello in cui sotto i riflettori c'è Whedon per avere messo nella sceneggiatura un "rape joke", ovvero una battuta che istiga allo stupro e alla violenza sulle donne. La battuta in questione sarebbe quella di Tony Stark che, mentre cerca di alzare il Martello di Thor, dice che se sarà sovrano di Asgard ripristinerà lo Ius Primae Noctis, ovvero l'antico diritto (se mai veramente esistito) dei signori feudali di passare la notte con le serve prima del loro matrimonio (vedi Braveheart). Si tratta in realtà di una battuta, a nostro parere, divertente e perfettamente in linea con il personaggio interpretato da Robert Downey Jr., il cui Tony Stark è sbruffone ma anche colto e che in fondo sembra quasi più prendere in giro Thor e il suo essere poco moderno che altro. Anche in questo sembra esserci più la volontà di andare a cercare la provocazione che una vera volontà di sminuire il sesso femminile, ma essendo uomini forse anche noi in questo momento siamo molto più superficiali di quanto in realtà presumiamo. Di certo però non ha aiutato la famigerata intervista in cui Chris Evans e Jeremy Renner si lasciavano andare a qualche parola fuori luogo su Black Widow, e che ha contribuito e non poco a creare questa situazione poco piacevole intorno al film.
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Re dei Nerd e del Web ieri, vittima del social che non perdona oggi
Lo stesso Whedon c'ha messo del suo qualche settimana fa quando sempre su Twitter si è lasciato andare ad un commento, anche legittimo per carità, ma poco carino, su un collega, il regista Colin Trevorrow. La sua dichiarazione sul presunto sessismo di Jurassic World è probabilmente alla base di molto di quello che gli è successo in questi giorni, quasi che fosse una reazione del tipo "tu dici sessista alla nostra saga preferita, noi ci vendichiamo sul tuo film", ma ciò non toglie che Whedon ha dovuto sperimentare in queste settimane qualcosa di probabilmente inaspettato.
Da sempre è stato un beniamino della rete, per i suoi lavori televisivi, per quelli cinematografici (oltre a The Avengers anche Quella casa nel bosco e il piccolissimo film Much Ado About Nothing hanno avuto riscontri molto positivi soprattutto sul web), per i fumetti e perfino appunto per il suo atteggiamento sui social.
In questi giorni tutto è cambiato: per via dei motivi che abbiamo già detto, ma anche perché si è dovuto confrontare per la seconda volta con un oceano di fan che non sono (per una volta) suoi fan, ma anzi vedono come un tradimento qualsiasi cosa faccia.
Con il primo film sugli Avengers gli era andata benissimo: tranne qualche caso davvero isolato, il successo è stato plebiscitario. Questa volta tutti sembravano aspettarlo al varco come d'altronde spesso succede per i sequel di fenomeni commerciali e culturali. Probabilmente non ha aiutato nemmeno la novità, per gli americani, di arrivare come spettatori così tanto dopo gli altri paesi, arrivare cioè in sala dopo che sul Web si è già parlato tanto di un film, anzi di un evento così tanto atteso. Si è creato un qualcosa, una sorta di disamoramento preventivo che in parte noi possiamo dire di conoscere fin troppo bene. Tutto questo senza dimenticare che comunque Avengers: Age of Ultron sta infrangendo al botteghino (quasi) tutti i record che si aspettavano, e che su Cinemascore (il sistema di votazione americano all'uscita delle sale) ha A come voto, ovvero quasi il massimo (il rarissimo A+ che seppe conquistare proprio il primo capitolo).
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Sulla Casa delle Idee: il futuro del Marvel Cinematic Universe
Oltre al discorso dei fan e dei social però, c'è qualcosa di ancora più interessante che riguarda Joss Whedon in prima persona e che è emerso proprio in questi giorni attraverso le tante interviste. In particolare nell'interessantissimo podcast pubblicato da Empire, Whedon espone ancora più chiaramente di quanto fatto fino ad ora i tanti contrasti nati con la Marvel durante la lavorazione del film.
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Che ad Avengers: Age of Ultron non mancassero difetti l'abbiamo sempre detto, anzi più volte abbiamo sottolineato come secondo noi il lavoro di Whedon fosse ancora più apprezzabile nonostante i notevoli problemi di montaggio; non era stato nemmeno troppo difficile individuare i momenti e le scene che più avevano sofferto delle scelte più dolorose (su tutto la storyline di Thor). Eppure a leggere queste recenti dichiarazioni si capisce che ci sono probabilmente attriti tra Whedon e la Marvel davvero insormontabili e che forse sono stati proprio questi i motivi, ancor più che la stanchezza o la necessità di creare qualcosa di più personale, a portare al divorzio.
Whedon comunque è fuori, ma noi no. Mai come oggi tutti noi spettatori siamo coinvolti nell'MCU, con tanti progetti già annunciati da qui al 2019. Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro dopo quanto emerso dalle dichiarazioni di Whedon? E' evidente che Kevin Feige, produttore di tutti i film e presidente di Marvel Studios, dopo aver in qualche modo delegato a Whedon e gli altri la costruzione di questo ricco Universo cinematografico ora sia sempre più interessato a portare avanti la sua idea e la sua personalissima visione.
E non ci sarebbe nulla di male, d'altronde i risultati ottenuti finora parlano da soli, se non che alcuni esempi portati da Whedon sul "caso Ultron" siano francamente un po' preoccupanti: se Whedon ha dovuto davvero lottare per tenere nel film la fattoria di Hawkeye e le sequenza oniriche, e le ha dovute effettivamente "barattare" con l'inserimento "forzato" (e poi anche ridotto al minimo indispensabile) di Thor e la visione delle Gemme dell'infinito, cosa ci dice questo sui prossimi film che verranno? Che il tema centrale di tutto il progetto Marvel e della prossima Fase 3 (l'imminente battaglia contro Thanos) sarà sempre più preponderante anche a discapito dell'approfondimento dei personaggi?
Ricordiamo anche che sempre di recente Whedon ha pubblicamente detto che il miglior script mai arrivato alla Marvel fosse quello di Ant-Man di Edgar Wright, quello che è stato "bocciato" da Feige e che a detta stesso di alcuni attori (tra cui Evangeline Lilly) era divertentissimo ed entusiasmante ma "poco adatto all'universo Marvel". Ed Edgar Wright è, proprio come Whedon, un altro autore, non un semplice esecutore, uno sceneggiatore e regista che fa sempre dell'ironia il suo punto di forza. Che la Marvel voglia intraprendere una strada più seriosa e meno giocosa?
Considerato anche il numero sempre maggiore di supereroi coinvolti, francamente questo è un pensiero che fa non poca paura, quanto meno per i prossimi due capitoli degli Avengers. Alla regia ci saranno i fratelli Russo che molto bene hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier, un ottimo film ma lontanissimo per stile e tono dagli Avengers di Whedon. E' questa la direzione che la Marvel vuole prendere?
Noi speriamo francamente di essere smentiti, anche perché ormai ci stiamo prendendo gusto a questi cinecomic Marvel, ma oggi come oggi abbiamo l'impressione che ci troveremo a rimpiangere Whedon e il suo approccio che tanti ha fatto arrabbiare in questo periodo. Proprio perché temiamo che in futuro non possa esserci nessuno che abbia il coraggio di farlo.