Jodie, il Prescelto, la recensione: fantasy e religione per una serie Netflix da vedere

La recensione di Jodie, il Prescelto: l'adattamento del fumetto American Jesus funziona, tra notevoli scelte estetiche e una narrazione coinvolgente. Sei puntate in streming su Netflix.

Jodie, il Prescelto, la recensione: fantasy e religione per una serie Netflix da vedere

Che strano parallelo. Guardando Jodie, il Prescelto su Netflix - un'ottima serie, lo scriviamo subito nella recensione - ripensiamo ad un'altra serie con suggestioni fanta-pop-cristiane: ossia la nostra Christian, con Edoardo Pesce. Sono due show ovviamente diversi, per concezione, geografia, struttura, ma la citazione è funzionale per spiegare meglio l'umore che le lega, avendo un nuovo Salvatore come protagonista assoluto. Potremmo già dire tutto così, se non fosse che l'evoluzione di Jodie, il Prescelto merita, un po' a sorpresa, lo ammettiamo, una forte attenzione. Del resto, il materiale di partenza è notevole, provenendo dalla graphic novel American Jesus, firmata da due maestri come Mark Millar e Peter Gross ed edita da Dark Horse nel 2004. Ecco, la traccia di base, dalla narrazione oggettivamente potente e stimolante, adatta il primo libro, ovvero Il prescelto che compone la collana (sono tre volumi in tutto) a fumetti. E funziona, sia al livello narrativo che a livello estetico.

Aj 101 Sc13I 0033 R
Jodie, il prescelto: una scena

E lo ripetiamo, Jodie, il Prescelto, pur debitore ad un immaginario ben preciso (c'è un'indole alla Stranger Things, per così dire) è una sorpresa. Una sorpresa perché, nel bel mezzo della mole di prodotti distribuiti in streaming, serie come queste vanno sottolineate, e consigliate ad un pubblico in cerca di un buon prodotto da divorare, o su cui poter ragionare. In questo senso, la scrittura sviluppata da Everado Gout (anche buon regista), Leopoldo Gout e Jorge Dorantes si presta ad una doppio approccio: Jodie, il Prescelto è una serie da binge-watching, ma anche una serie da poter gustare un poco alla volta. Il motivo? Nelle sei puntate il tono cambia più e più volte, affrontando le scene come se fossero un coming-of-age dai tratti indie (e che bello il formato in 4:3), per poi sfociare, nelle ultime due puntate, in un fantasy (non sappiamo se sia l'aggettivo giusto per la religione, ma tant'è) con annesse digressioni bibliche, per riflettere - in senso pop - sui profeti e sui falsi profeti, sulla religione e sulla pericolosità indotta dal potere.

Jodie, il Prescelto: la trama della serie Netlflix

Aj 101 Sc19 0037 R
Jodie, il prescelto: un'immagine della serie

Lo stesso potere che scoprirà di avere Jodie (Bobby Luhnow), protagonista della serie. Dopo una sequenze iniziale di fortissimo impatto - in verità ogni puntata si apre con un interessante flashback -, la serie in streaming su Netflix ha la capacità di dosare i tempi in funzione del linguaggio seriale, senza però perdere il ritmo e la costanza. Ritmo dato proprio da Jodie, un adolescente di Santa Rosalía, Baja California, Messico, che ha le stesse potenzialità divine di Gesù. Certo, Jodie ha dodici anni, e come ogni teen-ager, ha diverse peculiarità da seguire: gli amici, la ragazza dei suoi sogni, la resistenza verso i bulli.

Le 85 Serie TV Netflix migliori da vedere

Jodie ha una madre americana (Dianna Agron) che custodisce i (molti) segreti, provando a proteggerlo fin da quando era neonato (per questo le sequenze iniziali di tutte le puntate sono fondamentali per cucire i pezzi). Tuttavia, in uno slancio alla Stand by Me, durante un'avventura con il suo gruppo di amici, Jodie prende coscienza di avere poteri divini. Rivelandosi alla comunità, il ragazzo vorrebbe continuare ad essere "solo" un ragazzo, ma la pressione religiosa è troppo alta per resistere: si susseguiranno i miracoli, le apparizioni, le modulazioni cristiane inserite intelligentemente in scrittura, dando alla serie un notevole entusiasmo fino al drammatico finale.

Una serie da vedere

Aj 102 Sc20 0002 R
Jodie, il prescelto: un momento della serie

Chi conosce l'opera a fumetti troverà, forse, un'ottimo adattamento di American Jesus (il condizionale è dato dal fatto che chi scrive non può confrontarsi con la graphic novel, non avendola letta), gli altri, invece, avranno davanti una serie pop dalle molte tonalità, alcune inaspettate. Pe cominciare c'è la location, che gioca un ruolo fondamentale, come anche il periodo storico in cui è ambientata: il 1999, a cavallo tra l'analogico e il digitale. Nel fumetto l'ambientazione è statunitense, e la scelta di ambientarla viceversa in Messico funziona a più livelli: l'estetica si sofferma sui paesaggi, sugli scorci, sui colori della costa messicana, mostrando una certa cura oggi rara per certi tipi di prodotti; ma il Messico, poi, è anche uno dei Paesi più cattolico-cristiani del Mondo, e quindi le suggestioni di un nuovo Messia, in una comunità tanto fervente, rende il tutto ancora più credibile, potendo permettersi deviazioni e riflessioni.

Aj 102 Sc25 0083 R
Jodie, il prescelto: una scena della serie

Come detto, Jodie, il prescelto, nella sua forma seriale, funziona, intrattiene, stupisce e, infine, inquieta: il romanzo di formazione, dettato dalle scoperte di Jodie (e dei suoi amici, a cui finiamo per affezionarci), lascia il posto a tonalità più oscure, in un'evoluzione inconsueta e dunque affascinante nella sua totalità di opera deliziosamente pop, nonché generazionale viste le figure centrali. Benché gli eventi, nelle ultime due puntate, tendono ad accumularsi in funzione di una seconda stagione (qui entra in scena il profilo ambiguo del personaggio interpretato da Tenoch Huerta), a sua volta tratta dal secondo volume della serie a fumetti, ovvero Il nuovo Messia. Ciononostante, se Jodie potrebbe essere un nuovo Salvatore, non va scordato che, innanzitutto, è un teen-ager: i miracoli, su cui indugia (ma nemmeno poi troppo) il racconto, e la sacra consapevolezza, sono l'occasione per riflettere su quanto le responsabilità degli adulti non debbano mai essere riversate sui più piccoli, lasciando che siano solo loro a scegliere il proprio percorso. E il finale, che non vi riveliamo, è quantomai esplicativo nella sua sottintesa forma da poter cogliere.

Conclusioni

Jodie, il Prescelto, tratto dalla graphic novel American Jesus di Mark Millar, è una sorprendente serie Netflix. Come scritto nella nostra recensione, la sceneggiatura è il punto forte, offrendo suggestioni e coinvolgimento, tra svolte fantasy e inflessioni bibliche. Dietro alla storyline principale, un coming-of-age che ci porta in Messico, nel segno di un protagonista perfetto per essere sviluppato in una serie tv.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.6/5

Perché ci piace

  • L'estetica.
  • La sceneggiatura.
  • Il gruppo di amici protagonisti.
  • L'umore che cambia...

Cosa non va

  • ... nonostante i troppi eventi nelle ultime due puntate.