Jake Gyllenhaal su Jarhead

Il giovane attore californiano racconta la sua esperienza con Sam Mendes per 'Jarhead', in uscita il 17 febbraio

Il nuovo film di Sam Mendes, Jarhead, è tratto dall'omonimo scritto dell'ex marine Anthony Swofford, il racconto della sua esperienza in Arabia Saudita durante la Guerra del Golfo nell'estate del 1990. La prospettiva del marine ventenne, interpretato sullo schermo dal talentuoso Jake Gyllenhaal, è ambigua, scioccante, controversa, e per questo vieppiù interessante: con la consueta maestria tecnica, Mendes abbraccia questo punto di vista in Jarhead, che vedremo anche inItalia a partire dal 17 febbraio.

Sin dal primo concepimento del progetto, Mendes ha avuto in mente Gyllenhaal per il ruolo centrale, e sin dal suo primo sguardo allo script, Jake Gyllehaal è stato "pronto a tutto pur di interpretare Jarhead". Confessa il giovane attore: "Credo che il film provochi molte domande differenti nelle persone, lo stesso accade leggendo il libro. Mi piace veramente l'emozione discontinua che è nel testo: tu non devi seguire né l'ordine cronologico né quello emotivo, è il non senso di tutto che riesce a dare un senso alle cose in Jarhaed, secondo il principio dell'assurdo, dell'ironia e del surrealismo. Per me Tony (Swofford) appartiene alla stessa generazione di Dave Eggers o Jonathan Saffron Foer, quel tipo di scrittori che hanno destrutturato l'idea stessa di cosa sia un romanzo, iniziando un testo partendo dalla fine e andando a ritroso per esempio. Tony rappresenta perfettamente gli anni '90, quando è cresciuto e si è formato. Io credo che il film sia una chiara rappresentazione di che cosa è stato quel momento generazionale, e ne è un tributo. Per questo Jarhead è per me un libro e un film appassionante."

Preparandosi per il ruolo, Gyllenhaal ebbe modo di incontrare l'autore di questo potente memoriale: "Sam Mendes organizzò un incontro circa 2 settimane prima delle prove ma io e Tony sedemmo al tavolo del ristorante senza scambiarci una parola. Io ero sotto l'effetto di un attacco di panico e non so cosa avesse preso a Tony. Sam cercò per tutto il tempo di coinvolgerci e di farci avvicinare ma sia io che Tony gli dicemmo: 'Sappiamo che questa è un'opportunità per confrontarci ma il personaggio sarà una sintesi, un'amalgama della parte reale e vera di ciascuno di noi due'. A questo proposito, Sam mi disse prima di iniziare le riprese: 'Leggete il libro ma non seguitelo alla lettera perchè il film sarà diverso. Noi dobbiamo interpretare e sentire cosa è successo nella Guerra del Golfo e non aspettarci che ciò che è stato scritto e raccontato in precedenza accada di nuovo. Dobbiamo essere capaci di viverlo sulla nostra pelle'. "

Nel film Gyllenhaal recita accanto ad un altro grande talento, Peter Sarsgaard, che nella vita è il compagno di sua sorella Maggie Gyllenhaal. Racconta Jake: "Dopo di me, Sam chiamò nel cast Peter e io gli dissi 'Sei sicuro di voler vedere un'amicizia tra due attori che hanno realmente un'amicizia?'. E lui mi disse 'Certo, è per questo che vi ho scelto'. Io e Peter ci siamo conosciuti meglio sul set e questo scambio di esperienze diverse nel film è stato terapeutico per me.. Quando ho saputo che Peter era stato scelto nel cast sono rimasto senza parole. Era praticamente perfetto. Non solo perché è uno dei più straordinari attori della sua generazione ma soprattutto perché io ho sempre voluto lavorare con qualcuno da cui potessi imparare qualcosa. E Peter è certamente qualcuno da cui posso imparare."

E Tony Swafford, cosa ha lasciato a Jeke Gyllenhaal? "Credo che mi abbia cambiato la vita. Quando incontri e lavori con una persona come Sam che ti fa pensare 'Mio Dio, non so cosa sto facendo', eppure lo segui e sei sicuro ci sarà una ragione per tutto, anche se la maggior parte delle volte non riesci a capirla o vederla. Non appena Sam mi ha scelto per il cast io sapevo di essere la persona giusta per quel ruolo. E non avrei potuto fare nulla di sbagliato seguendo questa convinzione."