Ogni film di Christopher Nolan è ormai salutato come un evento, e a questa attesa non si è sottratto nemmeno Interstellar, che adesso è appena uscito anche in homevideo. Con cinque nomination agli ultimi Oscar e vincitore della statuetta per i migliori effetti speciali, Interstellar è un film molto ambizioso, emozionante e super spettacolare: forse meno compatto e brillante di alcuni precedenti lavori del regista britannico, eppure come altre sue opere dotato di quel fascino che hanno solamente i film di grande azione che mettono però in moto anche il cervello, nei quali anzi lo show è al servizio di una riflessione mai banale su temi di grande spessore.
In Interstellar siamo in un futuro imprecisato, con la terra ormai ridotta ai minimi termini e a un passo dal consumare tutte le sue risorse, dopo che un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. La salvezza dell'umanità può essere trovata solamente nelle stelle, sfruttando magari un buco nero per esplorare nuovi mondi adatti alla vita. L'ex pilota di talento Cooper (interpretato da un intenso Matthew McConaughey), viene convinto da un gruppo di scienziati a lasciare la sua famiglia e a intraprendere un viaggio spaziale decisivo per le sorti dell'umanità, ma probabilmente senza ritorno. Nel cast anche Jessica Chastain, Anne Hathaway, Casey Affleck e il solito Michael Caine, un assiduo frequentatore dei film di Nolan.
Video: tra lo sbalorditivo Imax e l'inebriante sensazione della pellicola
Come si accennava, Interstellar è appena approdato in homevideo, anche in alta definizione con un blu-ray targato Warner Home Video che come lecito attendersi si rivela una gran bella edizione, sia sul piano tecnico che per la ricchezza dei contenuti speciali. Partiamo dal video, dicendo che i frequenti e continui cambi di formato sono assolutamente normali e fedeli al girato originale, un misto di vari tipi di riprese, principalmente Imax in formato 1.78:1 e le parti in 35 mm in formato 2.39:1. Cambiamenti che francamente scivolano via invisibili e senza mai dare fastidio, semmai si fa notare la notevole differenza nelle caratteristiche fra l'Imax e il resto delle riprese: in effetti quasi tutte le parti in Imax sono sbalorditive per nitidezza, chirurgia del dettaglio e profondità dell'immagine, con un nero davvero stellare per solidità nelle immagini dello spazio profondo, e un quadro assolutamente cristallino. Questo non vuol affatto dire che le scene in 35 mm siano inferiori, bensì diverse. E nel loro genere, sono ottime per la fedeltà al girato e per la sensazione cinematografica che trasuda dal quadro e che solo la pellicola sa dare. E alla quale, travolti ormai da prodotti digitali, taglienti ma un po' artificiosi, non siamo più abituati.
Pertanto la grana leggerissima e tutta naturale è la benvenuta, qualche morbidezza in più sul fronte del dettaglio è pienamente spiegabile con la fotografia, come del resto qualche sfocatura è dovuta soprattutto alle scelte ottiche. Nel complesso un quadro definito e compatto, senza sbavature, con un nero che appare leggermente sbiadito rispetto alle riprese Imax e con incarnati tendenti a toni molto caldi. Molto ampia lungo il film la varietà cromatica, che passa da atmosfere calde e polverose nella terra in declino, a quelle più tetre e fredde degli altri mondi. Certo, qualche piccola sbavatura c'è, come qualche scena scura un po' troppo pastosa, e anche uno strano segno di sporcizia che appare nella parte superiore a sinistra dello schermo al minuto 29.25" e dura un paio di secondi. Detto questo, un video da applausi e tutto da gustare.
Audio spettacolare per volare nello spazio profondo
Passiamo al reparto audio, anch'esso ovviamente fondamentale in un film di tale portata spettacolare. Per quanto riguarda la traccia in italiano, bisogna accontentarsi di un dolby digital 5.1, che comunque si rivela una traccia di ottima fattura, pienamente adeguata a portare lo spettatore nello spazio e in mezzo alle avventurose vicende, e avvolgerlo da ogni tipo di suoni ben dislocati. Da apprezzare anche la potenza e l'impatto complessivo del sonoro, che oltre alla cura per i piccoli particolari e una perfetta separazione dei canali, presenta anche un sub molto muscolare e piacevolmente energico. Tutto da gustare il momento dell'entrata nel buco nero, come i rumori sinistri all'interno dell'astronave. Per il resto venti furiosi, tempeste di polvere, volare di detriti e astronavi in volo sono riprodotti con grande precisione e il mix è suggestivo, ma a volte la musica di Hans Zimmer appare troppo predominante su tutto e finisce per affogare altri rumori e piccole sfumature sonore d'ambienza, anche se questa caratteristica è più avvertibile nella traccia originale inglese. Potrebbe sembrare un difetto, ma sembra proprio che questa sia stata una scelta di Christopher Nolan, riscontrabile peraltro all'epoca dell'uscita nelle sale. I dialoghi sono puliti, ma appunto un po' sottotono non tanto rispetto agli effetti, quanto soprattutto alla stessa colonna sonora. Come detto, la stessa caratteristica emerge in maniera ancora più evidente nella formidabile traccia originale in DTS HD Master Audio, che proprio per le sue qualità lossless è però superiore in tutti gli altri parametri, dal microdettaglio alla dinamica, fino all'impatto complessivo.
Extra: quasi tre ore di approfondimenti
L'edizione Warner entusiasma anche sotto l'aspetto dei contenuti speciali, interessanti, numerosi (quasi tre ore) e degni di un film di questa portata. Il menù tutto in inglese ha lasciato anche i titoli originali delle featurette: si parte con The Science of Interstellar, un contributo di ben 50 minuti nel quale Matthew McConaughey, con la consulenza dello scienziato Kip Thorne, ci porta a trattare e analizzare gli elementi più scientifici del film, soprattutto la teoria della relatività, la questione spazio-tempo, i buchi neri e i pianeti in grado di ospitare la vita.
E poi c'è Inside Interstellar, un panorama a 360 gradi su tutti gli argomenti del film, diviso in 14 parti e dalla durata totale di 110 minuti: si parte con Plotting An Interstellar Journey (8'), nel quale cast e troupe discutono le origini del progetto, le immagini del film, le riprese Imax e l'elemento umano; si prosegue con Life On Cooper's Farm (10'), per uno sguardo ai luoghi di ripresa dei campi agricoli vicino Calgary, The Dust (3') sulle riprese con la polvere, e Tars and Case (10') sui robot del film, il loro design, gli effetti e il loro aspetto umano. Si continua con The Cosmic Sounds Of Interstellar (1') sul processo creativo della musica, The Space Suits (5') sulla progettazione delle tute spaziali e The Endurance (9') sul veicolo che assomiglia alla Stazione Spaziale. Eccoci quindi a Shooting In Iceland: Miller's Planet/Mann's Planet (13') sulle riprese dei pianeti alieni effettuate in Islanda, The Ranger and the Lander (12') sui veicoli utilizzati per le missioni e quindi Miniatures In Space (6') sui modelli di varie dimensioni utilizzati per il film. E poi ancora The Simulation Of Zero-G-Rigs (5') sulla simulazione dell'assenza di gravità, Celestial Landmarks (13') che riprende ancora le teorie scientifiche alla base del film, e Across All Dimensions and Time (9') sulla produzione delle spettacolari immagini della parte finale del film. Si chiude con Final Thoughts (6'), con cast e troupe a parlare del film e delle speranze che possa essere fonte di ispirazione per le future generazioni.