Dopo Commesse un'altra grande storia di donne per la Rai. Si tratta di segretarie, donne che vivono all'ombra del potere maschile, presenze sempre più indispensabili, custodi di piccoli grandi segreti che si dividono tra famiglia, lavoro e sentimenti e che giorno dopo giorno lottano per ritagliarsi un ruolo sempre più di spicco nelle piccole e grandi aziende del nostro paese. Claudia Gerini, Micaela Ramazzotti, Antonia Liskova e Tosca d'Aquino sono Agnese, Giovanna, Miranda e Costanza, quattro donne assai diverse tra loro per estrazione sociale e aspirazioni, ma unite da un grande amore per il proprio lavoro in una compagnia di assicurazioni in cui la crisi economica che ha colpito il Paese inizia a fare capolino. Scritto dalla grande Laura Toscano, una delle sceneggiatrici più prolifiche e talentuose che la televisione italiana abbia mai avuto scomparsa da qualche mese, Le Segretarie del sesto è diretta da Angelo Longoni e oltre a tante donne vede nel cast anche un'importante presenza maschile, quella di Franco Castellano (uno dei protagonisti di Commesse) nel ruolo principale di Romeo, un disoccupato omosessuale arrivato nella compagnia di assicurazioni per un colloquio di lavoro ma scambiato da tutti per un ispettore inviato da Milano con un compito a dir poco ingrato. Nove settimane di lavorazione, più di venti attori coinvolti ed una troupe di più di 70 persone che stanno a significare un grande sforzo produttivo ed un investimento molto forte in questo prodotto che sembra avere tutte le carte in regola per conquistare il grande pubblico.
Tutti assenti i protagonisti principali la fiction è stata presentata in anteprima al Roma Fiction Fest 2009 dal regista Longoni, dalla produttrice Edwige Fenech e dal Direttore di RaiFiction Fabrizio Del Noce .
Direttore, come si inserisce questa miniserie nella linea editoriale di Rai Fiction?
Fabrizio Del Noce: Lasciatemi dire che sono molto felice che la Rai sia presente a questo Roma Fiction Fest con un'anteprima che riflette pienamente la linea editoriale moderna ed attuale storica della nostra azienda, da sempre le nostre fiction rispecchiano i cambiamenti del Paese e la realtà economica che esso vive. Trovo che sia ben congegnata l'idea di Laura Toscano di raccontare il mondo femminile nell'ottica di un gruppo di segretarie di un'azienda assicurativa che sempre di più assomiglia ad un alveare in cui è sempre più difficile convivere, un ruolo chiave il loro che sempre di più riflette quello dei grandi manager, ovviamente uomini, assorbendone il lato peggiore.
Signora Fenech, questa fiction non poteva che essere prodotta che da Lei, produttrice da sempre attenta alle donne, sia nel cinema che nella televisione, capace di regalarci storie narrate con grande sensibilità. E' stato complesso portare a termine questo progetto?
Edwige Fenech: Questa miniserie è stata prodotta in un momento assai difficile per le fiction al femminile, nel periodo in cui le serie successive di Commesse erano state bloccate perché colpito da un grave calo di ascolti. Poi con un colpo di coda fu recuperata e noi riuscimmo a portare a termine la produzione de Le segretarie del sesto. I film sulle donne credo di averli proprio nel DNA.
Signor Longoni, come si è mosso sul set con tutti questi attori importanti sul set?Angelo Longoni: Il mio metodo di lavoro è sempre lo stesso ormai da tanti anni, provenendo dal teatro sono uno che dedica sempre molto tempo alla preparazione degli attori prima dell'inizio delle riprese, con letture, prove e riunioni cerco sempre di evitare che gli attori piombino sul set senza sapere nulla di quello che dovranno fare. Nonostante le tante primedonne non c'è mai stato alcun problema, il clima è sempre stato sereno e tranquillo.
Com'è avvenuto l'incontro tra lei e Laura Toscano e soprattutto com'è nata l'idea di questa collaborazione?
Angelo Longoni: Prima di questo progetto non avevo mai conosciuto di persona Laura, poi ci siamo incontrati per discutere di questa sua idea e abbiamo cercato davanti a qualche cocktail di trovare dei punti di congiunzione tra le mie idee e le sue. La mia idea e anche la sua era quella di realizzare una commedia sulle donne nel lavoro, ma non propriamente sulle 'classiche' protagoniste da fiction. Per questo abbiamo poi dato vita a queste donne un po' incasinate e disorganizzate, che hanno figli e mariti un po' particolari, che si innamorano dell'uomo sbagliato e fanno anche molte scelte sbagliate seguendo il loro cuore. Abbiamo scelto di proposito di rappresentare la donna di oggi, confusa, indaffarata e piena di responsabilità e iniziativa. Ho sempre trattato la tv come il cinema, credo in questo modo di aver sempre garantito un'alta qualità dei prodotti realizzati.
Di solito il piano in cui si trova la segretaria del direttore è il settimo, come accade anche in Rai, è stato per questo modificato il titolo originale oppure si era partiti originariamente così?
Fabrizio Del Noce: Non c'è stato alcun cambio di titolo, non avrebbe proprio avuto senso una scelta del genere con il settimo piano, avrebbe dato luogo ad associazioni di idee sbagliate e avrebbe potuto portare ad interpretazioni del tutto infondate. E' stata una scelta dettata semplicemente dal buon senso di tutti.
La serie era partita originariamente come miniserie oppure erano previste più puntate come è accaduto per Commesse?
Edwige Fenech: Commesse partì sin dall'inizio come lunga serialità mentre in questo caso Laura chiese espressamente di partire solo con due puntate e poi magari proseguire in un secondo momento con altre.
Ci sarà quindi un seguito?
Fabrizio Del Noce: E' difficile che una miniserie si trasformi in una lunga serialità, poi ovviamente tutto dipenderà dal gradimento del pubblico, non è del tutto escluso un proseguimento della serie.
L'impressione è che Le segretarie del sesto sia un po' un Commesse ambientato nei tempi odierni di grossa crisi economica e lavorativa. Quanto è figlia questa serie del momento difficile che l'Italia sta vivendo?Angelo Longoni: Non si comporterebbero così queste donne se non fossero spinte da un forte istinto di sopravvivenza, la serie è senz'altro legata ai tempi che cambiano, magari in un altro frangente sarebbero state tutte amiche per la pelle. Il personaggio simbolo di questa situazione è a mio avviso quello maschile di Romeo, un ex-commesso disoccupato che sottolinea più volte che si trova costretto a cercare lavoro nelle 'disgrazie', che non mancano mai, perché i soldi invece scarseggiano e la gente non compra più.
Le Segretarie del sesto andrà in onda in prima serata su Rai Uno il prossimo autunno in due puntate da 100 minuti ciascuna.