Non c'è niente che faccia più Hollywood di un attore caduto in disgrazia. Da Norma Desmond in Viale del tramonto, fino a BoJack Horseman, passando per Betty Elms di Mulholland Drive, la terra dei sogni è pronta a dare tutto, come a riprenderselo in un attimo. Chi ha conosciuto sia le luci della gloria che gli abissi di una carriera in disgrazia può dire di aver davvero assaporato l'essenza di quell'Olimpo dorato eppure così spietato. In questa ottica, pochi possono dire di essere delle vere e proprie icone come Nicolas Cage. La sua carriera è completamente folle, ma mai quanto l'uomo dietro l'attore. La vita di Cage e il suo temperamento sembrano usciti da un film, spesso molto più interessante di tanti suoi progetti. Era solo questione di tempo quindi, prima che qualcuno decidesse di omaggiarla. Se siete fan del buon Cage non potete assolutamente perdervi quello che è il suo Essere John Malkovich. Ma molto più sopra le righe. Tenete a mente questo mentre leggete la recensione di Il talento di Mr. C, disponibile in acquisto digitale dal 22 luglio.
Purtroppo il film di Tom Gormican, che l'ha scritto insieme a Kevin Etten, in Italia ha saltato la sala. È un peccato: è una di quelle opere da vedere insieme agli amici, esultando a ogni citazione, ridendo per ogni espressione del protagonista, che si dona generoso, dimostrando tanta autoironia. Solo il grande schermo può catturare davvero tutta l'enormità di un personaggio fuori dagli schemi come Cage. Ma è andata così. Il talento di Mr. C si trova sulle piattaforme Chili, Rakuten TV, Timvision, iTunes, Google Play Video, Youtube e Prime Video. Cercate comunque di vederlo in compagnia. Perché questo è un film che, se siete fan dell'attore, è destinato a diventare un vostro cult.
La premessa è semplicissima: Nicolas Cage è in disgrazia. Ha uno stile di vita esagerato e per mantenerlo ha fatto scelte artistiche sbagliate. Ha perso credibilità e il suo agente (un divertito Neil Patrick Harris) non riesce a fargli ottenere le parti che vorrebbe. David Gordon Green (che appare nel ruolo di se stesso) lo scarta per un'altra star. La moglie vuole lasciarlo e la figlia si sente trascurata. Per Mr. C infatti il cinema è l'unica cosa che conta. Nonostante i parrucchini, gli acquisti eccentrici e il problema con l'alcol, Cage è un cinefilo sopraffino. Sa tutto dei grandi classici, di sceneggiatura. Soffre a non fare più pellicole che contano. Si deve però pur mangiare: ecco quindi che accetta di andare alla festa di compleanno di un milionario spagnolo, Javi Gutierrez (Pedro Pascal), suo grandissimo fan. L'uomo è disposto a pagare un milione di dollari pur di avere la star alla sua festa. Cage accetta. E partono una serie di situazioni assurde che ripercorrono la sua carriera.
Essere Nicolas Cage
Nicolas Cage è un premio Oscar. Un'icona pop. Un meme vivente. Ha comprato il teschio di un tirannosauro. Ha chiamato suo figlio Kal-El. Sì, come Superman. Di cui è un grandissimo appassionato. E che avrebbe dovuto interpretare in un film di Tim Burton che non vedremo mai. Suo zio è Francis Ford Coppola. Suo padre, August Coppola, era docente di letteratura comparata. Sua madre, Joy Vogelsang, ballerina e coreografa. Si è sposato cinque volte. Ha fatto e visto di tutto. Perfino uno show in cui racconta la storia delle parolacce. Essere Nicolas Cage probabilmente è come vivere lanciati a 200 km/h in autostrada contromano. Il talento di Mr. C non giudica gli eccessi del suo protagonista, li rende totali: ogni film della sua carriera diventa un espediente per costruire scene comiche in una trama che non è poi così importante. Il film di Tom Gormican è come un monumento all'attore: e in effetti c'è anche una stanza-museo dedicata a lui.
La "folta" carriera di Nicolas Cage: i ruoli, le trasformazioni e le acconciature
Per rendere tutto ancora più adrenalinico, si mette in mezzo anche la CIA: Javi forse è un pericoloso narcotrafficante. Cage si trova costretto a fare da talpa per stanarlo. Ed è un peccato: il magnate spagnolo è un cinefilo colto tanto quanto lui e capisce l'importanza di una buona sceneggiatura. A differenza di sua figlia (che crede sia un attore porno) sa chi sia Humphrey Bogart. Insieme parlano per ore di cinema altissimo, come Il gabinetto del dottor Caligari, e di pop, ovvero Paddington 2. E sì, siamo d'accordo con loro: Paddington è un capolavoro allo stesso modo.
Una riflessione sull'industria cinematografica
I pignoli dei "buchi di trama" probabilmente staranno lì con la matita rossa a sottolineare quanto la storia non sia così audace. Lasciateli fare. Voi invece godetevi il viaggio. Godetevi alcuni momenti veramente da lacrime per le risate, godetevi questo Nicolas Cage che riflette su se stesso e contemporaneamente si dissacra. Nel frattempo, si fa anche una riflessione sull'industria cinematografica di oggi.
Pig, la recensione: un eccezionale Nicolas Cage, solitario misantropo con un maiale per amico
Oltre a inventare un nuovo genere che adesso vorremmo vedere (questo Cage sogna di fare un film alla "Butch Cassidy che incontra Iñárritu con una spruzzata di Lars von Trier"), Il talento di Mr. C parla proprio di come oggi si facciano solo commedie sciocche e cinecomics, mentre invece Cage sogna più "film intelligenti per persone adulte". Si parla anche del concetto di movie star: per esserlo bisogna fare delle scelte adeguate. Tutto puntualmente messo in discussione dallo stesso Cage che, tra un travestimento e un altro, si confonde con la sua stessa parodia, in un gioco di specchi sempre più intricato. Se uno riesce a riprendere fiato tra una risata e l'altra, potrebbe anche apprezzare questo discorso metacinematografico. Niente però è più esplicativo di Cage che torna alla vita quando si urla: AZIONE! Quando l'arte diventa veramente tutto.
Nicolas Cage e Pedro Pascal, la strana coppia che non sapevamo di volere
Cage interpreta una versione romanzata di se stesso ed è, ovviamente, perfetto. Ma è Pedro Pascal la vera arma segreta di Il talento di Mr. C. Come ha già dimostrato in molte interpretazioni, è un attore che si mette completamente al servizio della storia che si sta raccontando. Ecco quindi che non ha paura di recitare sempre a volto coperto nella serie The Mandalorian, di farsi cavare gli occhi in Game of Thrones, di tingersi i capelli arancione in Wonder Woman 84. Qui, nonostante ormai sia uno dei volti più amati di Hollywood, si mette da parte, accettando di fare da spalla a Cage. In questo modo i due attori si esaltano a vicenda: non c'è una gara a chi è più bravo, ma una collaborazione che porta entrambi a brillare ancora di più. Una chimica perfetta. Che poi il cuore del film è proprio questo: condividere le proprie passioni. Quando si condivide qualcosa che amiamo con gli altri allora si crea un vero legame. Se lo fai con Nicolas Cage però devi essere pronto a prenderti qualche pallottola.
Conclusioni
Come scritto nella recensione di Il talento di Mr. C, il film che trasforma il vero Nicolas Cage in una sua versione larger than life è imperdibile per chi ama l'attore. La trama non è così importante in una pellicola che è sopratutto intrattenimento puro, commedia che omaggia molti film della carriera di Cage. Fondamentale Pedro Pascal che, ancora una volta, si mette al servizio della storia raccontata, creando una chimica perfetta con Mr. C.
Perché ci piace
- L'autoironia di Nicolas Cage.
- La bravura e l'umiltà di Pedro Pascal, sempre al servizio della storia.
- Le tante gag che faranno impazzire gli amanti di Cage.
- Il ritmo martellante.
- La riflessione sul cinema e la cinefilia.
Cosa non va
- La trama non è così importante. I perfettini dei "buchi di trama" potrebbero non apprezzare.