Recensione Herbie il supermaggiolino (2005)

Girato dalla Robinson con dinamismo e buon ritmo, "Herbie il supermaggiolino" ha il suo limite più grande nella stretta aderenza al genere/filone a cui appartiene

Il ruggito del maggiolino

Ad oltre vent'anni di distanza dalla sua ultima apparizione pubblica, Herbie, il maggiolino creato da Gordon Buford torna a lasciare il segno delle sue gomme sul grande schermo.
E lo fa, ovviamente, ancora per mano della Walt Disney Pictures, già produttrice dei primi episodi della piccola auto, che ne affida la regia ad una quasi esordiente, Angela Robinson, il cui lavoro sul tema non è del tutto disprezzabile.

Maggie Peyton, una discreta Lindsay Lohan, è la prima della sua famiglia a diplomarsi e il padre (Michael Keaton) le prende un'auto come regalo per le sue gesta scolastiche. E' così che entra in possesso di Herbie, recuperato in uno scasso prima della demolizione; sistemato insieme all'amico Kevin (Justin Long), si ritrova a battere il campione Trip Murphy (Matt Dillon) e arrivare alla prestigiosa Daytona 500.

Girato dalla Robinson con dinamismo e buon ritmo, Herbie il supermaggiolino ha il suo limite più grande nella stretta aderenza al genere/filone a cui appartiene: brava nel rispettarne canoni, trovate e schemi, la Robinson finisce per ottenere un film che difficilmente potrà essere apprezzato da un pubblico diverso da quello per cui nasce.
Ben quattro sceneggiatori per mettere insieme una trama prevedibilmente essenziale, che riesce a miscelare i diversi ingredienti (comicità, buoni sentimenti, corse in auto...) in modo equilibrato, evitando di cadere in fastidiosi eccessi di un aspetto sull'altro.

Accolto bene al Giffoni Film Festival lo scorso Luglio e lanciato poi tra le anteprime estive, Herbie si fa apprezzare dal suo pubblico principale, soprattutto per la simpatia con cui il protagonista è reso sul grande schermo, per la tecnica che rende realistiche le sue espressioni e la sua recitazione, per l'efficacia di alcune sequenze, le canzoni di accompagnamento e in generale per i cento minuti di relax che concede.

Intrattenimento per ragazzi senza pretese, che scivola via a visione ultimata: innocuo, ma efficace.

Movieplayer.it

3.0/5