Bruno Testori è tornato. Ancora più mefistofelico, ancora più oscuro, ancora più potente. Dietro la sua ombra, il carcere di San Michele. Un luogo di frontiera, il panorama perfetto per uno dei migliori prison drama italiani. Dopo il successo della prima, ecco allora la seconda stagione de Il Re, ancora diretta da Giuseppe Gagliardi e firmata da Peppe Fiore, Federico Gnesini e Alessandro Fabbri, new entry tra gli autori. La produzione, invece, è affidata a Sky Studios, insieme a The Apartment, Wildside in collaborazione con Zocotoco. Ma di cosa parla, Il re? Come detto, il protagonista è Bruno Testori, interpretato da Luca Zingaretti, direttore ben poco ortodosso di un penitenziario complicato da gestire.
Da questo spunto una sorta di thriller che si mischia al dramma, puntando anche all'epica tipica del western. Se la prima stagione è stata un successo, Il Re 2, in streaming su NOW dal 12 aprile, ci riporta nel torbido universo di Testori, tra intrighi, alleanze criminose e imprevedibili svolte. Una sceneggiatura granitica, che ritroveremo nella seconda stagione. Il punto focale? La situazione viene totalmente ribaltata, puntando di conseguenza ad un'estrema spettacolarizzazione della sceneggiatura, artisticamente visionata da Zingaretti che ha partecipato ad ogni processo creativo.
Il Re - Seconda Stagione: la trama
Ma da dove inizia Il Re - Seconda stagione? Innanzitutto, da dove si erano conclusi i precedenti episodi, che potete vedere e rivedere in streaming su NOW. La trama riprende infatti da dove si era fermata: Bruno Testori detenuto dietro le sbarre del suo carcere. Subito però un colpo di scena, venendo scagionato da uno dei nuovi personaggi, ossia Gregorio Verna, capo dei servizi segreti, interpretato da Fabrizio Ferracane. Verna però vuole qualcosa in cambio: Vittorio Mancuso (altro nuovo personaggio, con il volto di Thomas Trabacchi), un magistrato accusato di omicidio, sta per essere internato al San Michele, e allora Testori è incaricato di scoprire la verità dietro l'assassinio di cui è accusato. Il tempo stringe, e Testori avrà solo dieci giorni di tempo per estorcere le informazioni necessarie prima che Mancuso vada a processo. In questo senso, l'approccio narrativo de Il Re viene ribaltato, con Testori, abituato a modellare a suo piacimento la giustizia, ormai costretto a scendere a patti e a compromessi con i suoi superiori.
I nuovi e i vecchi personaggi della serie
Abbiamo citato ovviamente il ritorno di Luca Zingaretti, oltre alle presenze di Thomas Trabacchi e Fabrizio Ferracane, in due ruoli assolutamente centrali, che accompagneranno le gesta del direttore Testori. Con loro, tra i nuovi personaggi, anche l'avvocata Claudia Agosti, con il volto di Caterina Shulha; e Stefano Dionisi, interpretato da Fabrizio Saccà, un ergastolano schivo e silenzioso che si rivelerà fondamentale nell'andamento della storia. Tra i nuovi personaggi, però, torneranno anche i protagonisti della prima stagione de Il Re: Barbora Bobulova che interpreta Gloria Landi, ex moglie di Bruno, sospesa tra l'accettare e il rinnegare la vera natura dell'uomo; poi Anna Bonaiuto che torna nel ruolo di Laura Lombardo, il Pubblico Ministero; e soprattutto riecco la secondina Sonia Massini, interpretata da una tostissima Isabella Ragonese: l'agente, oltre essere l'unica a conoscenza dei segreti di Testori, sarà totalmente travolta dalle indagini su Vittorio Mancuso.
La location: uno dei punti di forza
L'abbiamo detto, come nella prima serie, anche ne Il Re 2 il carcere di San Michele svolge un ruolo fondamentale. Se, vedendo le puntate disponibili su NOW, vi state chiedendo dove è localizzato, vi riveliamo che gli interni sono quelli del Museo Le Nuove all'interno di un ex carcere di Torino. La struttura, scenografica, è la vera protagonista della serie, ma gli scorci esterni sono quelli di Trieste, mentre altri set sono stati ricostruiti a Cinecittà. Una geo-localizzazione non precisata, quindi, ma che rende Il Re un prison drama essenziale nella coinvolgente artigianalità e nel suo universo, impreziosito dall'estetica claustrofobica studiata a puntino dalla fotografia di Carlo Rinaldi. "Le alte luci quasi bruciate della prima stagione ora si sfumano e avvolgono i personaggi e le scene, in un alone di incertezza e ambiguità", spiega il direttore della fotografia, nelle note di produzione. "Così come i contrasti dei personaggi, che si approfondiscono ulteriormente, con nuove sfaccettature della loro personalità che emergono attraverso giochi di luce e ombra".