Il cast di questo secondo capitolo è quasi del tutto rinnovato,con due vistose eccezioni: Ian Malcom interpretato da Jeff Goldblum e Richard Attenborough che ritorna per una breve apparizione nel ruolo di Hammond.
Anche i due nipotini del miliardario si vedono di sfuggita all'inizio del capitolo, ma per il resto, siamo di fronte a personaggi del tutto nuovi.
Abbiamo la fidanzata di Malcom (Sarah),interpretata da Julianne Moore. Emersa recentemente (Boogie Nights, Magnolia)come una delle migliori e più promettenti attrici in circolazione, Julianne Moore esordisce a teatro e in televisione a metà degli anni '80 e solo nel decennio successivo approda al grande schermo. La ricordiamo per la sua interpretazione in America Oggi di Robert Altman e per la sua partecipazione a Il fuggitivo nel 1993. Sarà proprio questo ruolo a farla notare da Spielberg.
Peccato che il suo personaggio ne Il Mondo Perduto: Jurassic park sia quasi del tutto inesistente.
Vince Vaughn è il fotografo e (si scoprirà dopo) attivista ecologista che segue la spedizione con il compito (affidatogli in segreto da Hammond), di ostacolare (e sabotare) il gruppo di cacciatori.
Grazie alla sua brillante idea di portare il piccolo T-rex nella roulotte dove sono accampati gli altri per curargli una ferita, si scatenerà l'ira degli amorevoli (e molto incazzati) genitori del cucciolo.
Prima di partecipare a Il mondo perduto Vaughn era un quasi illustre sconosciuto. Nato nel 1970, aveva cominciato a lavorare a teatro e in alcuni spot pubblicitari giovanissimo, ma non era ancora riuscito a sfondare sul grande schermo.
Il suo primo ruolo di rilievo lo ottiene nel 1996: si tratta di Swingers, un piccolo film indipendente che però gli vale una certa attenzione da parte della critica (e da Spielberg stesso, che dopo averlo visto in questo film, lo scritturerà per Il mondo perduto).
Nel 2000 lo abbiamo visto nel remake di Psycho e in The Cell.
Il personaggio più interessante presente in questo film,se non altro per i rimandi ad altri personaggi spielberghiani (Quint in testa a tutti), è quello di Roland Tembo, magnificamente interpretato da Pete Postlethwaite.
La filmografia di questo attore è lunghissima. E' uno dei più solidi e importanti professionisti della sua generazione. Qui in Italia, il grande pubblico lo conosce nel 1993 per la sua interpretazione di Giuseppe ne Il nome del padre, ma già nel corso degli anni '80 e della seconda metà dei '70, Postlethwaite aveva interpretato circa una ventina di ruoli, fra film e produzioni televisive.
Roland Tembo dovrebbe, teoricamente, appartenere alla schiera dei "cattivi" ne Il mondo perduto, ma la simpatia di Spielberg sembra andare tutta a questa singolare figura di cacciatore d'altri tempi, il cui unico scopo è quello di catturare un T-rex ancora vivo, da aggiungere alla collezione di animali da lui già cacciati in precedenza.
E' l'unico che abbia il coraggio di dire al perfido nipote di Hammond quanto sia disgustoso e inutile.
E' un avventuriero e un pazzo, ma con un forte senso di onore e lealtà che si dimostra appieno quando, alla fine del film, si dissocia dall'operazione con cui Peter vorrebbe portare a San Diego il tirannosauro.
Evidente l'intenzione di Spielberg di creare un nuovo Quint, evidente sia dal comportamento del cacciatore, sia da alcune battute con cui viene ripetutamente apostrofato (prima fra tutte: lo chiamano spesso Achab). Il fatto che sia uno dei pochi, nel gruppo dei cacciatori, a riscuotere l'ammirazione del regista, è dimostrato dal rapporto, dapprima conflittuale, poi di sopportazione e alla fine, quasi di silenziosa solidarietà e rispetto, che riesce ad instaurare con Ian Malcom e con l'ecologista Nick. E anche dal fatto che è il solo a salvarsi di tutta la sua banda.