Chi conosce lo stile di Niccolò Ammaniti lo sa, ma chi non ha mai tenuto in mano un suo romanzo potrebbe trovarsi spiazzato di fronte a Il Miracolo, serie in otto episodi in onda ogni martedì su Sky Atlantic HD, da lui ideata, scritta e (in parte) diretta.
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Nella sua prima opera per la televisione lo scrittore intreccia le vite di vari personaggi, un politico (Guido Caprino), una scienziata (Alba Rohrwacher), un prete (Tommaso Ragno) e un poliziotto (Sergio Albelli), che si ritrovano a dover gestire un fatto inspiegabile: una statuetta della Madonna, ritrovata nel nascondiglio di un boss, che piange sangue.
Un po' mystery, un po' poliziesco, dramma, con punte di horror e passaggi onirici alla David Lynch, Il Miracolo fa genere a sé: come l'ha definita Rohrwacher, che abbiamo incontrato a Roma, alla presentazione della serie: "È una girandola di emozioni e di scoperte".
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Miracoli tra scienza e fede
È curioso come in questo momento della sua vita l'attrice si ritrovi al centro di molte storie in cui deve confrontarsi con il divino: anche in Lazzaro felice, diretto dalla sorella Alice, che ha appena vinto il premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes, l'elemento spirituale è molto presente, così come in Troppa grazia di Gianni Zanasi, in cui Rohrwacher si ritrova faccia a faccia ancora con la Madonna.
Quindi chi meglio di lei, che in Il Miracolo è Sandra, ematologa che analizza il sangue prodotto dalla statuetta, può rispondere alla domanda che viene posta nella seconda puntata della serie Sky, ovvero: chi ha bisogno di miracoli oggi? "Per tutti i personaggi l'incontro con questo miracolo serve per prendere coscienza di cose molto importanti della loro vita che o danno per scontate, o fanno finta di non vedere, o preferiscono non vedere".
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Per Tommaso Ragno invece, interprete di padre Marcello, il personaggio più complesso, controverso e affascinante della serie, la parola "miracolo" è da maneggiare con cura: "È una parola estremamente abusata. Il miracolo è qualcosa da prendere con molta distanza, bisogna fare attenzione: a volte non sappiamo distinguere la differenza tra un vero miracolo e una botta di fortuna. La cosa più interessante della serie è ciò che fa nascere Ammaniti attorno a questo miracolo. Parliamo di qualcosa di volatile, che però non deve cadere nella mistificazione. In qualche modo Ammaniti lascia aperta la porta al fatto che le conquiste della ragione sono molto importanti e, quanto più crescono, accanto a loro aumenta anche un aspetto irrazionale, che non sminuisce la ragione, ma la stimola e la fortifica, fino a dare una visione anche poetica dell'esistenza".