Il Commissario Ricciardi prepara il ritorno in TV: dove ritroveremo Lino Guanciale all'inizio della stagione 3

Crimini, passioni e fardelli da portare nella Napoli degli anni Trenta: dove eravamo rimasti? Ecco tutto quello che ci ha fatto innamorare di Il Commissario Ricciardi in attesa della nuova stagione con Lino Guanciale.

Il commissario Ricciardi Lino Guanciale

Una città sospesa e cupa, un investigatore che ascolta i morti e un amore trattenuto dietro una finestra. Non è l'inizio di un romanzo gotico, ma la formula vincente de Il Commissario Ricciardi, la serie Rai che ha stregato il pubblico con la sua eleganza malinconica e decadente.

Protagonista assoluto è Lino Guanciale nei panni del commissario nato dalla penna di Maurizio de Giovanni: un uomo solo, segnato da un dono doloroso, che indaga tra le ombre della Napoli fascista degli anni Trenta. In attesa della terza stagione, che dovrebbe debuttare in autunno, è il momento perfetto per rinfrescare la memoria su tutto quello che è successo nelle prime due.

Chi è il commissario Ricciardi e cos'è il suo "Fatto"?

Teatro San Carlo
Il commissario Ricciardi

Luigi Alfredo Ricciardi è un commissario della Regia Questura di Napoli negli anni Trenta. Serio, silenzioso, elegantemente cupo, vive con un peso che non può condividere con nessuno: vede e sente i morti, ma solo quelli uccisi brutalmente. Più precisamente, li ascolta pronunciare le loro ultime parole. Un dono ereditato dalla madre che lo ha segnato per sempre, trasformandolo in un investigatore infallibile, certo, ma anche in un uomo incapace di lasciarsi andare del tutto. Specialmente in amore.

La prima stagione, andata in onda nel 2021, ha raccontato sei indagini ispirate ai primi romanzi della saga. Sullo sfondo, una Napoli affascinante e contraddittoria, tra vicoli, salotti borghesi e la cupa presenza del regime fascista. Ogni episodio ruota attorno a un delitto diverso: si inizia con l'omicidio del celebre tenore Arnaldo Vezzi, trovato morto nel camerino del Teatro San Carlo, per poi passare a casi ambientati in contesti popolari e drammatici, come quello della cartomante Carmela Calise e del piccolo Tettè, bambino scomparso nel Giorno dei Morti.

Ricciardi, spesso aiutato dal fedele Maione (Antonio Milo) e dal dottor Modo (Enrico Iannello), affronta ogni caso con la sua consueta intensità, lasciandosi coinvolgere anche emotivamente, pur cercando di mantenere le distanze.

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Gli alleati, le donne, i fantasmi interiori

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Il brigadiere Maione e Bambinella

Accanto a Ricciardi orbitano figure chiave: oltre al brigadiere Maione, burbero e leale, e al dottor Modo, medico legale e spirito libero, troviamo la dolcissima Enrica (Maria Vera Ratti), vicina di casa e interesse amoroso troppo a lungo ignorato. Dall'altro lato c'è Livia (Serena Iansiti), vedova affascinante e decisa, che non ha mai nascosto il suo desiderio per il commissario.

Tra i personaggi più amati c'è poi Bambinella, informatore dei Quartieri Spagnoli: un "femminiello" ironico e sagace come solo a Napoli se ne trovano. Tutti insieme compongono un affresco corale in cui i sentimenti contano tanto quanto i casi da risolvere.

La prima stagione de Il Commissario Ricciardi: le indagini e un amore mancato

Caffec Gambrinus
Una scena de Il commissario Ricciardi

La prima stagione alterna delitti complessi e umanissimi alla crescita di un triangolo sentimentale che si fa sempre più evidente. Ricciardi osserva Enrica dalla finestra, ama in silenzio la sua delicatezza, ma resta paralizzato dalla paura di farla soffrire. Livia, invece, entra nella sua vita con forza: è la vedova del tenore Vezzi, elegante, carismatica, ammaliante. I due si baciano e questo gesto sarà fatale. Enrica, ferita, decide di partire per Ischia.

Il commissario allora, finalmente deciso a raggiungerla, arriva sull'isola solo per vederla con Manfred, un ufficiale tedesco appena conosciuto. Un malinteso devastante che getta tutto alle ortiche. Nel frattempo Napoli gli toglie anche l'unico affetto famigliare: Rosa (Nunzia Schiano), la tata che lo ha cresciuto, muore lasciandolo completamente solo. È un finale amarissimo, tra amori mancati e dolori profondi, che lascia Ricciardi chiuso nel proprio dolore.

Il Commissario Ricciardi stagione 2: nuovi casi e svolte sentimentali

La seconda stagione, ambientata nel 1933, si compone di quattro episodi e mette in scena nuovi casi, ma il cuore della narrazione si sposta maggiormente sul lato sentimentale. Il commissario Ricciardi torna a indagare in una Napoli inquieta: un cieco misterioso viene ucciso in un banco del lotto, una donna viene trovata morta in un bordello, un maestro di musica viene colpito da un colpo di pistola proprio mentre dirige un'orchestra.

Ma al centro di tutto c'è l'evoluzione del personaggio, che domina la storia in modo prepotente e profondo. Enrica è tornata, e il suo amore per Ricciardi è intatto. Manfred, però, la corteggia con serietà, mentre Livia è sempre più ossessiva nei confronti di Ricciardi e si allea persino con l'OVRA pur di ostacolare la sua rivale in amore.

Nel frattempo, entra in scena una figura chiave: la contessa Bianca Palmieri di Roccaspina, donna elegante e sensibile che diventa un'inaspettata confidente per il commissario. Le sue parole lo aiutano a riflettere, a sciogliersi lentamente. Anche lui, per la prima volta, sembra disposto a lasciarsi andare. Dopo essere stato gravemente ferito in teatro durante un'indagine, trova quindi il coraggio che ha sempre negato a sé stesso: davanti al padre di Enrica, chiede di poterla frequentare. "Ve lo chiedo col cuore", dice. È il segnale che qualcosa si è rotto: il silenzio, la paura, la barriera tra lui e la felicità. Forse, per Ricciardi, è davvero arrivato il momento di vivere.

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Cosa ci aspetta nella terza stagione?

Lino Guanciale Ricciardi
Lino Guanciale

Saranno sei nuovi episodi a comporre la terza attesissima stagione de Il Commissario Ricciardi, ancora tratti dai romanzi di Maurizio de Giovanni (i primi due verranno mostrati in anteprima oggi all'Italian Global Series Festival). La relazione con Enrica si farà più concreta? Livia e Manfred torneranno a mettere i bastoni tra le ruote alla coppia o ci sarà un appianamento che sa di rassegnazione? E soprattutto: il commissario riuscirà a convivere finalmente con il suo "Fatto" senza lasciarsene sopraffare?

Domande aperte che attendono risposta, mentre la Napoli decadente e oscura degli anni Trenta continua a essere lo sfondo perfetto per un racconto che intreccia amore, morte e redenzione. E per un protagonista che, forse, ha finalmente deciso di vivere davvero.