Dopo il successo della prima stagione, torna I Medici 2 sulla prima rete Rai. Nuovo cast - sono passati 20 anni dalle vicende narrate nella prima stagione - sigla vecchia, ma rivista ad hoc per i nuovi episodi introdotti da una versione meno roboante e più sofisticata di Renaissance. Il brano eseguito da Skin accompagna colate di oro fuso su un fondo nero che vanno a comporre il giglio fiorentino. L'intro raffinato ci ricorda che siamo per entrare nel cuore del Rinascimento, l'epoca di Lorenzo il Magnifico. Quando facciamo la conoscenza di Lorenzo, che ha il volto di Daniel Sharman, incontriamo un giovane colto, amante del piacere, attento alle istanze della famiglia, ma soprattutto coraggioso.
Dopo il flashforward che anticipa - prevediamo - il finale di stagione alludendo alla Congiura dei Pazzi (1478), la nuova stagione de I Medici - una delle serie più attese della stagione - si apre nel 1470, con Lorenzo poco più che adolescente. A darci il benvenuto è una spettacolare sequenza action in cui viene ricreato l'agguato a Piero De' Medici (lo avevamo lasciato timido giovane che lotta per farsi prendere sul serio dal padre Cosimo, lo ritroviamo adulto, con le fattezze di Julian Sands, a capo dei Medici) mentre, con la famiglia, sta facendo ritorno a Firenze. Tra cadute atletiche, rapide cavalcate, duelli e sguainar di spade, Lorenzo e il fratello Giuliano mostrano il loro valore atletico in una sequenza mozzafiato.
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Frank Sponitz svecchia la storia
E proprio sul nuovo cast, capitanato da Lorenzo e Giuliano, si concentra l'attenzione del pubblico. Se nella prima stagione il tentativo di connubio con la storia era più evidente, stavolta il creatore dello show Frank Spotnitz si fa prendere la mano dalla voglia di modernizzare l'ascesa di Lorenzo il Magnifico. Così a fronte dei ritratti dei Medici (che tutto potevano tranne che dirsi belli) tramandati dalla storia dell'arte, i ruoli di Lorenzo e Giuliano sono affidati a due pupilli delle teenager. Lorenzo ha le fattezze delicate di Daniel Sharman, star di Teen Wolf e Fear the Walking Dead, mentre Giuliano è interpretato dal biondo Bradley James, protagonista di Damien, spinoff della saga horror di Omen. Va detto che Sharman ce la mette tutta per fornire una chiave personale nell'interpretazione di una delle figure centrali della storia, ma la fatica per un ruolo che non gli sta esattamente a pennello si percepisce. Più facile il compito di Bradley James che, nel panni dello scavezzacollo Giuliano, impulsivo e donnaiolo, non deve fare grandi sforzi.
Per ora restano sulle sfondo le figure di Sandro Botticelli e Angelo Poliziano così come quella di Guglielmo Pazzi, innamorato segreto di Bianca Medici, mentre maggior attenzione andrebbe prestata al personaggio di Francesco Pazzi e al suo interprete, Matteo Martari, attore magnetico offuscato dal fascino di Lorenzo e Giuliano. D'altronde, nella visione di Spotnitz, Lorenzo de Medici è una sorta di Messia che salverà l'umanità dai secoli bui del Medioevo mentre i Pazzi rappresentano la difesa dell'ordine costituito, l'arretratezza, l'incapacità di percepire il potere rivoluzionario dell'arte. Catalisi di questa visione manichea è il personaggio di Sean Bean, Jacopo Pazzi. Bean interpreta il vero oppositore di Lorenzo, la mente che, a quanto visto finora, trama contro i Medici per indebolirne il potere economico, ma soprattutto per lederne l'immagine i fronte al popolo di Firenze. Da attore consumato, Sean Bean non ha bisogno di apparire in scena a lungo per lasciare il segno.
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Dietro un grande uomo... tante grandi donne
Al di là delle capacità e dell'ingegno di Lorenzo, la seconda stagione de I Medici sembra intraprendere una deriva femminista ancor più marcata della precedente stagione. Anacronistico o no, Frank Spotnitz è vittima del fascino dalle presenze femminili. Bastano poche scene per intuire che Lucrezia Tornabuoni, moglie di Piero de' Medici e madre di Lorenzo, è colei che regge sulle proprie spalle la famiglia ovviando con saggezza e intuito alla debolezza del marito. Sua è l'impronta intellettuale che caratterizza la personalità di Lorenzo cresciuto, come vediamo nei flashback, dai pii insegnamenti della nonna Contessina (interpretata nuovamente da Annabel Scholey). La madre di Lorenzo spartisce il potere sul figlio con un'altra Lucrezia, Lucrezia Donati, storica amante di Lorenzo che ha il volto di Alessandra Mastronardi.
Le storie d'amore (e di sesso) sono componente preponderante nella fiction, facendola virare verso una dimensione da soap storica. Da una parte abbiamo le sequenze carnali tra Lorenzo e Lucrezia, a cui si contrappone l'amore virginale tra Bianca Medici (Aurora Ruffino, già nel cast di Braccialetti Rossi) e Guglielmo Pazzi, novelli Romeo e Giulietta costretti a tenere nascosto il proprio sentimento per via dell'odio tra le famiglie. Anche Bianca, dietro l'aspetto fragile, si dimostra capace di tener testa alla volontà della propria famiglia opponendosi a un matrimonio combinato, ribellione non proprio comune all'epoca.
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Il sentimento prende il sopravvento
Ad accompagnare la seconda stagione de I Medici è il sottotitolo The Art of Revolution. Quale è la rivoluzione in atto nella fiction Rai? A giudicare dall'inizio di questa seconda stagione, composta da otto episodi, si nota uno svecchiamento generale, soprattutto in termini anagrafici. Se si escludono poche eccezioni, il personaggio più maturo della serie è quello di Sean Bean, Jacopo Pazzi. Per il resto viene dato ampio spazio a interpreti giovanissimi, scelta questa che permette alla seconda stagione di adempiere a un duplice compito: raccontare l'eccezionalità di un personaggio come Lorenzo de' Medici, costretto a prendere le redini della famiglia appena ventenne, e catturare l'attenzione del pubblico più giovane, ormai più avvezzo al binge watching che alle messe in onda settimanali di Rai 1.
Un occhio di riguardo va alla spettacolarità di sequenze e location, in primis la Firenze rinascimentale "doppiata", là dove necessario, da Volterra, Montepulciano e altre località Toscane. A risentirne è non tanto la narrazione dei fatti storici, alterati meno di quanto ci saremmo aspettati, quanto il sapore e l'atmosfera, molto meno "antichi" del previsto. Di fronte a un'eccezionale cura formale nei costumi, trucco e acconciature, non corrisponde pari attenzione alle battute messe in bocca ai personaggi che spesso risultano banali o anacronistiche, più vicine a una moderna soap opera che a un dramma storico. Al di là dei proclami lanciati da Frank Spotnitz sull'ammirazione verso la figura di Lorenzo il Magnifico, il creatore dello show sembra più affascinato dagli intrecci sentimentali tra i vari personaggi che dallo spessore di statista che Lorenzo deve acquisire. Ma la Congiura dei Pazzi si avvicina e la Storia dovrebbe prendere il sopravvento sulle storie (d'amore). Almeno così ci auguriamo.
Movieplayer.it
3.0/5