Anteprima dell'atteso sequel di G.I. Joe: La Nascita dei Cobra, che arriva sugli schermi con notevole ritardo rispetto all'uscita prevista proprio per la decisione della produzione di rieditare il film in 3D. G.I. Joe: la vendetta rilancia alla grande la serie basata sui giocattoli inventati nel 1964 dalla Hasbro, che proprio per il primo pupazzetto G.I.Joe coniò il termine action figure. Una delle franchise di maggior successo della storia, che ha dato vita a varie serie animate e storie a fumetti, e che cinque anni fa è approdata anche al cinema. Questa seconda puntata che esce nei cinema in RealD 3D e Digital 3D il 28 Marzo, presenta molte novità a partire dal regista Jon M. Chu, che subentra a Stephen Sommers (che rimane in veste di produttore esecutivo), e introduce tanti nuovi personaggi dell'universo G.I.Joe, come Roadblock, Lady Jaye, Flint, Firefly e Jinx. Ma soprattutto rende omaggio al cuore e all'anima del marchio introducendo il vero e proprio Joe Colton, l'originale action-figure di 12 centimetri dal quale è iniziato tutto, affidando il ruolo all'icona Bruce Willis. Durante una press junket esclusiva, abbiamo intervistato oltre al regista, anche le due new entry Adrianne Palicki (Lady Jaye) e il mitico Dwayne Johnson, che con questo film si consacra come nuovo everybody's hero.
Se dovessi dirigere un altro film che abbia come protagonista un giocattolo o un personaggio della tua infanzia, quale sceglieresti? Jon M. Chu: Quando ero più piccolo mi piacevano molto le Tartarughe Ninja, ma ne stanno già facendo il remake, poi anche i Masters of the Universe al cui progetto infatti sto lavorando io: ma direi che G.I. Joe è veramente quello che mi piaceva di più e con cui sono cresciuto.Come riuscire a fare contenti i vecchi fans e nello stesso tempo accaparrarsene di nuovi rivolgendosi alle nuove generazioni?
Questa era la sfida. G.I. Joe è un franchise top perché ogni generazione ne ha la sua idea. Negli anni '60 la Hasbro inventò questi pupazzetti di 30cm e furono un successo, poi ci sono stati i fumetti e poi ancora diverse serie di cartoni animati: la sfida era in effetti come connettere la diversa idea di G.I. Joe propria di ogni generazione, "old school Joe" con "new school Joe". Speriamo di esserci riusciti e di far sì che anche le nuove generazioni che li scoprono ora se ne innamorino.
Come hai lavorato sull'eredità che ti ha lasciato Stephen Sommers: come hai integrato i contenuti dal primo film con gli action-figures e i cartoni animati originali?
Questa era un'altra sfida. A me era piaciuto molto il primo film e tantissime persone in tutto il mondo lo hanno visto per cui non potevamo lasciarlo via così. Allo stesso tempo volevamo fare qualcosa di nuovo, quindi questo è una sorta di semi-reboot/sequel. Siamo dovuti tornare indietro per riprendere delle storie iniziate nel primo film e continuarle, ad esempio con Storm Shadow e Snake Eyes. Ma abbiamo anche introdotto nuovi personaggi che nel primo non c'erano e che avevano più risalto nei fumetti: con la differenza che qui nel film è tutto molto più reale, volevamo dare la sensazione che a ognuno può succedere qualcosa in qualunque momento.
Con quale criterio avete scelto i nuovi personaggi da introdurre?
Nel caso di Roadblock, per esempio, mi piaceva molto l'idea che un personaggio che è sempre stato in disparte nelle seconde linee, diventasse improvvisamente il protagonista suo malgrado. Era uno dei personaggi che amavo di più, una montagna d'uomo, tanto brutale quanto umano nell'animo: e l'unico che ho sempre avuto in mente per il ruolo era Dwayne Johnson. Dwayne è lui stesso un action-figure, voglio dire lui è The Rock! Con Roadblock come protagonista, avevamo bisogno di un antagonista che potesse rappresentare una reale minaccia per lui, che fosse altrettanto devastante e distruttivo, e l'unico era Firefly, uno dei più cattivi dell'intera mitologia G.I. Joe.
Perché cosi tanto ritardo nel lancio del film che era atteso già otto mesi fa?
Il film è stato girato in 2D, ma un mese circa prima del lancio ci siamo resi conto che sarebbe stato fantastico se fosse stato in 3D. Abbiamo deciso che il film sarebbe stato sicuramente migliore, nell'esplorazione dei luoghi, nelle scene action: gli spettatori avrebbero vissuto l'azione come se fossero stati veramente lì. L'unica condizione era che ci saremmo dovuti concedere il tempo sufficiente per fare il lavoro: abbiamo rieditato circa 3000 scene, ogni singolo fotogramma, un lavoro che ha richiesto tempo e pazienza ma il risultato è fantastico.
Qui interpreti Lady Jaye, ma a proposito di action-figures tu hai anche indossato il costume di Wonder Woman (nel pilota della serie tv NBC mai andata in onda, ndr). Puoi dirci che effetto ti ha fatto?
Indossare il costume di Wonder Woman in pubblico è stata una cosa fantastica. Sapete, molte attrici sognano di vincere l'Oscar, ma il mio sogno era quello di interpretare un'eroina dei fumetti, per cui l'ho realizzato (ride, ndr).
Che tipo di allenamento hai dovuto sostenere per prepararti al film?
Ho dovuto allenarmi duramente per diversi mesi con il mio personal trainer per preparami al ruolo: poi in un centro di addestramento a New Orleans per un mese e mezzo ho sostenuto uno vero e proprio training militare di otto ore al giorno, tecniche di combattimento e uso delle armi. Sfiancante, ma credo che il risultato si veda nel film.
Pensi che il tuo ruolo, una donna soldato combattiva ma anche estremamente sexy e affascinante, possa aiutare a conquistare una fetta più ampia di pubblico femminile?
Difficile oggi a Hollywood trovare un ruolo femminile davvero forte. Lady Jaye è un personaggio molto interessante, è un tosta ed è anche sexy è vero, ma ha anche dei momenti in cui riesce ad esserlo esprimendo la femminilità in modo naturale e spontaneo, senza bisogno della solita tuta nera aderente per esempio, ma facendosi semplicemente la coda di cavallo ai capelli magari. Penso che questo possa aiutare a far si che molte ragazze si identifichino con lei.
Facciamo un gioco: all'improvviso il Dr. Emmet Brown di Ritorno al futuro arriva e ti dice che devi tornare indietro nel tempo per interpretare un famoso action movie del passato. Di quale film d'azione avresti voluto essere il protagonista?
Wow, questa sì che è una domanda! Ok, direi che ce ne sono almeno un paio... ma al primo posto sicuramente avrei voluto essere Indiana Jones. Ho adorato quel film e quel personaggio, e quello che mi ha ispirato a voler diventare un attore. Quindi direi I predatori dell'arca perduta, e poi anche L'Impero colpisce ancora... e anche Rocky II. Non so se il Dr. Brown mi darebbe la scelta di quale interpretare (ride, ndr)
Qual è la differenza principale tra interpretare un personaggio come Roadblock e i tuoi ruoli action precedenti?
Facendo parte dell'universo G.I. Joe, Roadblock è un personaggio che da decenni fa parte dell'immaginario di diverse generazioni e ognuno ha la sua idea di come dovrebbe essere, per cui devi essere estremamente rispettoso di queste ideologia quando hai il compito di portarlo in vita sullo schermo. E poi... Roadblock ha il nome più cool di qualsiasi personaggio abbia mai interpretato e ha le armi più grosse che uno possa mai impugnare!
Questo film ti consacra come nuovo moderno action hero. Ti vediamo rude e combattivo ma dall'animo gentile: questa è un po' la caratteristica dei tuoi personaggi sin dai tempi del ring, nei film, ma anche nello spot che fai con il latte per bambini che abbiamo visto al Super Bowl. Questa è la ricetta per essere l'eroe di tutti?
Grazie, accidenti questo sì che è un complimento, è una bella sensazione essere definito l'eroe di tutti. Per me il segreto è semplicemente divertirmi mentre lavoro e affrontare tutto con lo stesso spirito e le stessa leggerezza, che sia un action movie, una commedia o lo spot televisivo di cui parlavi. Se io mi diverto ho la sensazione che anche il pubblico ci riesca, e questa è la cosa più importante per me.