Sul red carpet inglese della premiere mondiale di Hunger Games: Il Canto della Rivolta - Parte 1 i fan sono in attesa da ore, accalcati gli uni sugli altri nella speranza di rubare una foto o un autografo. Capita con la maggior parte dei film presentati a Leicester Square, ma in questo caso ci sono alcune ragioni in più: si tratta di una delle pellicole più attese dell'anno, è il capitolo di svolta dell'intera saga scritta da Suzanne Collins e, dulcis in fundo, ha un cast incredibile in grado di attirare tipi di pubblici molto diversi (da Julianne Moore, new entry nel ruolo del Presidente Alma Coin, alla giovane Natalie Dormer, star de Il trono di spade). Eppure, quando il presentatore della serata annuncia l'arrivo delle star, la maggior parte delle urla e degli applausi sono per due nomi in particolare: Jennifer Lawrence, naturalmente, e Sam Claflin, il quale ci raggiunge dopo che una fan gli ha stampato un bacio sulla guancia, lasciandogli un po' di rossetto addosso.
"Tanto lo sapete che sono sposato, no? Non c'è nulla da temere!", esclama scoppiando in una sonora risata. A 28 anni Sam è un divo in ascesa. In un arco di tempo brevissimo (dal 2010 ad oggi) ha preso parte a grandi produzioni hollywoodiane come Pirati dei Caraibi, Biancaneve e il cacciatore e la serie di Hunger Games, oltre a dimostrare una certa versatilità sia in ruoli romantici (#ScrivimiAncora) che dalle tonalità nettamente più drammatiche (Posh).
In Hunger Games; Il canto della rivolta torna a vestire i panni di Finnick Odair, il tributo del Distretto 4, apparentemente arrogante e superficiale, che abbiamo conosciuto In Hunger Games: la ragazza di fuoco. Ma dimenticate il giovinastro bello e muscoloso: stavolta le atmosfere della storia sono decisamente più dark e Finnick cade in una profonda depressione a seguito del rapimento di sua moglie Annie, tenuta prigioniera a Capitol City. L'attore ha fatto del suo meglio per restituire il più fedelmente possibile il dolore del suo personaggio attraverso una performance difficile e convincente. Sam dispensa sorrisi e spiega che, a causa di un lieve mal di gola, non potrà fischiettare la "Canzone di Rue", simbolo della rivolta: "Me lo stanno chiedendo in molti, ma non ce la faccio! Ho la bocca troppo secca!" esclama ridendo, per poi riprovarci un'ultima volta e infine arrendersi. "In realtà non sono l'unico membro del cast a stare male. Anche Jennifer ieri non era in gran forma. È un peccato. Questa magnifica esperienza sta per giungere al termine e dovremmo goderci ogni singolo istante: i fan, l'emozione della prima, il riscontro col pubblico. È già abbastanza triste di per sé che tutto questo debba finire".
Un ragazzo popolare
Quando sei arrivato le tue fan sono impazzite. Possiamo dire che sei il rubacuori del gruppo?
Sam Claflin: (Ride) Ma no, in realtà penso che Liam Hemsworth e Josh Hutcherson siano molto più attraenti di me! E persino Woody Harrelson! Direi senza dubbio che tutti e tre fanno più colpo del sottoscritto.
Parliamo di Finnick: ne Il canto della rivolta lo ritroviamo deperito e sofferente. Come ti sei preparato per il ruolo.
Una volta deciso che Finn avrebbe beneficiato di un aspetto malato ad un certo punto della sua depressione, ho incominciato a mangiare di meno per circa una settimana. Non nego che sia stata una sfida perché sono un tipo a cui piace il cibo, e parecchio. Rinunciare a birra e hamburger è stato difficile! Non sono quel tipo di attore da metodo: dopo il lavoro non torno a casa e me ne sto triste in un angolo della stanza, a rimuginare in solitudine. Anzi, tutto il contrario. Ho una natura positiva e ottimista.
Se questi fossero i veri Hunger Games chi avrebbe la meglio, secondo te, tra voi attori?
E' una domanda tosta perché tutti noi abbiamo delle qualità diverse. Ma dato che sono un gentiluomo lascerei che Jennifer mi uccidesse, senza dubbio. Probabilmente Liam mi darebbe del filo da torcere, mentre Josh... Beh, Josh è quello che si dice un "dark horse"! Sembra tanto gentile e innocuo ma secondo me, alla fine, si rivelerebbe molto più pericoloso degli altri!
Una carriera in ascesa
È stato un anno molto importante per te. Meno di un mese fa sei stato in Italia per la presentazione di #Scrivimiancora.
È vero! E mi reputo fortunatissimo per questo. Anche se Posh, #Scrivimiancora e Hunger Games sono usciti a distanza estremamente ravvicinata l'uno dall'altro, sono titoli molto diversi che non hanno nulla in comune. È stato un privilegio aver avuto la possibilità di lavorare a cosi tanti progetti e di offrire al pubblico sfumature cosi diverse.
Qual è stato l'aspetto più stimolante nell'evoluzione di Finnick?
Non saprei da dove cominciare. E' come dare vita ad un personaggio completamente nuovo e in questo sta anche la sua grande bellezza. E' stato un dono fantastico avere l'opportunità di rivisitarlo e di mostrarne il lato più nascosto. Ne Il canto della rivolta, anzi, scopriamo un Finnick completamente opposto a quello che abbiamo conosciuto nel film precedente. È una cosa che non capita spesso. Questo è il vero Finn, questa è la sua anima. Stavolta è nudo e libero, per la prima volta.
Il fenomeno Hunger Games
Quali sono, secondo te, le ragioni dell'incredibile successo di questa saga?
I motivi per cui la gente ama queste pellicole sono davvero infiniti: penso che Suzanne Collins abbia creato non solo personaggi incredibili, ma anche un mondo fantastico, molto articolato e complesso in cui possiamo entrare e perderci. Ci sono dei temi e dei messaggi importanti che, per fortuna, il pubblico è riuscito a cogliere. Abbiamo dei fan intelligenti che sono in grado di ascoltare.
Che cosa colpirà gli spettatori di questo terzo capitolo di Hunger Games?
Che è davvero emozionante. Lo erano anche gli altri due, ma questo in particolare tocca delle corde diverse. La storia si sposta completamente nel Distretto 13, dove Katniss deve diventare una leader per guidare i ribelli verso la libertà. Riprendiamo la storia dal punto in cui l'avevamo lasciata lo scorso anno. Da questo punto di vista è dunque molto più dark e mostra più approfonditamente il mondo di Panem. Inoltre veniamo introdotti al personaggio del Distretto 13. Uso la definizione personaggio appositamente perché secondo me, nonostante sia un luogo, si tratta proprio di questo. Dovete andare a vedere Il canto della rivolta. Vi garantisco che non rimarrete delusi.