Hounds, la recensione: un avvincente thriller "neorealista" nella notte di Casablanca

La recensione di Hounds (Les meutes): vincitore al Festival di Cannes del Premio della giuria di Un Certain Regard, il film d'esordio del marocchino Kamal Lazraq è un thriller notturno ambientato nell'arco di 24 ore nella periferia di Casablanca.

Hounds, la recensione: un avvincente thriller 'neorealista' nella notte di Casablanca

Diplomatosi in regia alla prestigiosa scuola statale di cinema francese "La Fémis", l'equivalente del nostro Centro Sperimentale di Cinematografia, e dopo aver realizzato due cortometraggi apprezzati nel circuito dei festival internazionali (Drari, con cui vinse proprio a Cannes il secondo premio della Cinéfondation, e Moul Lkelb), il trentanovenne regista marocchino Kamal Lazraq ha esordito nel lungometraggio di finzione approdando direttamente in concorso ad Un Certain Regard. E, come vedremo nella nostra recensione, il suo Hounds (Les meutes il titolo originale) conferma il talento per la messa in scena e la direzione degli attori di un giovane cineasta di cui sentiremo ancora parlare. Non ci stupiremmo, infatti, se nel giro dei prossimi anni dovessimo ritrovarci un suo futuro lavoro in corsa direttamente per la Palma d'oro.

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Hounds: un'immagine del film

Nella notte di Casablanca

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Hounds: una scena del film

Hassam (Abdellatif Masstouri) è un piccolo trafficante a disposizione di Dib (Abdellah Lebkiri), leader di un clan della periferia di Casablanca, per il quale realizza piccoli crimini e trasferimenti di merci rubate o illecite allo scopo di sbarcare il lunario. Il giorno dopo in cui a Dib viene ucciso il cane durante un dog fight, ad Hassam viene chiesto di rapire una persona coinvolta nella morte dell'animale.
Per tentare di portare a termine il compito, più delicato di quelli a cui è avvezzo, Hassam decide di coinvolge anche il figlio Issam (Ayoub Elaid). Se inizialmente sembra andare tutto liscio, però, ben presto padre e figlio si troveranno coinvolti in una serie di imprevisti che li metterà in serio pericolo, in una corsa contro il tempo immersi nella notte di Casablanca.

Un thriller "neorealista" senza un attimo di tregua

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Hounds: un momento del film

Teso e coinvolgente, Hounds trascina di peso lo spettatore, senza lasciargli un attimo di tregua, nelle preoccupazioni e inquietudini dei due protagonisti, costretti a dover risolvere delle situazioni evidentemente più grandi di loro, con tanto di annessi dilemmi morali, in particolar modo per quanto riguarda il giovane Issam. Tutto il comparto tecnico è di alto livello (regia, fotografia, montaggio) e di notevolissimo impatto sono le prove dei due protagonisti Abdellatif Masstouri e Ayoub Elaid, entrambi attori non professionisti alla prima esperienza davanti alla macchina da presa, che riescono a donare un'immediatezza viscerale alle loro interpretazioni. In questo contesto Kamal Lazraq è particolarmente abile non solo nell'adattare l'impianto della messa in scena per farli esprimere al meglio, ma anche nel rappresentare in maniera efficace, intelligente e realistica il loro rapporto, messo a dura prova dagli eventi, soprattutto attraverso sguardi, silenzi e gesti.

Non solo un film di genere

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Hounds: una foto del film

Hounds però non è solo un buon film di genere, ma offre anche qualche interessante riflessione sulla società e sulla cultura marocchine, che sarebbe stato ancora più stimolante approfondire ulteriormente e con maggiore profondità. Cosa che, sbilanciandoci, crediamo accadrà nei prossimi lavori di Kamal Lazraq, una volta che la sua poetica inizierà con il tempo a maturare. La sensazione netta dopo aver visto Hounds, difatti, è quella di trovarsi di fronte a un regista di talento con ancora ampi margini di crescita. Il Premio della giuria di Un Certain Regard, con ogni probabilità, sarà solo un punto di partenza.

Conclusioni

Hounds (Les meutes il titolo originale), vincitore del Premio della giuria di Un Certain Regard a Cannes 2023, è un'opera prima convincente e potente, che segnala la nascita di un nuovo talento nel panorama cinematografico nordafricano, da continuare a seguire per il futuro.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • Le interpretazioni dei due protagonisti, gli attori non professionisti Abdellatif Masstouri e Ayoub Elaid.
  • La regia di Kamal Lazraq, capace di far esprime i due personaggi principali al meglio, mettendo in scena inoltre il loro rapporto perlopiù attraverso sguardi, silenzi e gesti.
  • L'intero comparto tecnico è di ottimo livello (oltre alla regia, la fotografia e il montaggio).

Cosa non va

  • Le riflessioni su società e cultura marocchine sarebbero potute emergere con più forza tra le maglie della narrazione, ma ricordiamoci che siamo di fronte a un'opera prima...