Trasmessa per la prima volta nell'ottobre 2011 sul canale satellitare Showtime, Homeland si è trasformata immediatamente in uno dei maggiori fenomeni televisivi degli ultimi anni: una serie di culto, in grado di conquistarsi un ampio pubblico di fedelissimi appassionati e di suscitare l'entusiasmo della critica, che ha ricompensato le prime due stagioni con un totale di cinque Golden Globe e otto Emmy Award.
Basata su una serie israeliana dal titolo Prisoners of War, creata da Gideon Raff, Homeland è il frutto del lavoro degli autori Howard Gordon e Alex Gansa, che hanno riadattato e sviluppato la storia originale in un nuovo percorso narrativo, composto finora da quattro stagioni (tre già andate in onda e la quarta attualmente in lavorazione).
Il nucleo di Homeland è costituito dal rapporto tra la giovane agente della CIA Carrie Mathison, di stanza a Langley, in Virginia, e l'ambiguo Nicholas Brody, un marine appena tornato dall'Iraq dopo una lunga prigionia, il quale potrebbe nascondere un tenebroso segreto. Conosciamo da vicino i protagonisti della serie che ha catturato milioni di spettatori in tutto il mondo...
Carrie Mathison (Claire Danes). Giovane, ferocemente determinata, dedita anima e corpo alla causa della homeland security degli Stati Uniti d'America e straordinariamente abile nel proprio lavoro, Carrie potrebbe rappresentare la perfetta agente della CIA, se non fosse per un problema che tenta in ogni modo di nascondere e tenere sotto controllo: un disordine bipolare che in più di un'occasione rischia di compromettere la sua capacità di giudizio, nonché di farle perdere credibilità fra i suoi colleghi. Tanto efficace e sicura di sé nella propria professione, quanto fragile e tormentata nella sfera privata e familiare, Carrie potrebbe ricordare un personaggio della narrativa di Friedrich Dürrenmatt per il modo in cui, in maniera quasi inconsapevole, si lascia scivolare nell'ossessione di conseguire a qualunque costo i propri obiettivi, fissandosi nell'idea dell'esistenza di una minaccia incombente e dall'esito potenzialmente distruttivo. La lucidità della donna verrà messa a rischio anche nel momento in cui Carrie scoprirà di sentirsi attratta da Nicholas Brody, l'uomo che è incaricata di sorvegliare, fino a rendersi conto di provare dei profondi sentimenti per lui... sentimenti per i quali Carrie sarà disposta anche a mettere a repentaglio sé stessa. Grazie alla sua superba performance, carica di umanità ed inquietudine e in grado di esprimere alla perfezione la sotterranea vena di follia del personaggio, Claire Danes si è aggiudicata due Golden Globe e due Emmy Award come miglior attrice.
Nicholas Brody (Damian Lewis). Catturato dai soldati di al-Qaeda otto anni prima e dato per morto, Brody ricompare all'improvviso e viene riportato negli Stati Uniti, dove è accolto come un eroe ed ha finalmente l'opportunità di riabbracciare la propria famiglia. L'uomo, tuttavia, non riesce a liberarsi dei ricordi degli otto anni trascorsi in Iraq, celati da un impenetrabile mistero, e in fondo al proprio animo cova un inferno del quale non può fare parola a nessuno. Nel frattempo ha un rapporto straniante con la moglie Jessica, mantiene l'assoluto segreto sulla propria conversione all'islamismo e si lascia convincere ad intraprendere la carriera politica, candidandosi al Congresso. Brody, inoltre, deve anche far fronte ai sospetti di Carrie, convinta di un suo coinvolgimento nel piano per un attacco terroristico nel territorio americano: ma nonostante tali sospetti, fra lui e Carrie nascerà un'impetuosa relazione sentimentale. L'attore inglese Damian Lewis, eccellente interprete di Brody nelle prime tre stagioni della serie, è stato ricompensato con il Golden Globe e l'Emmy Award.
Saul Berenson (Mandy Patinkin). Capo della divisione della CIA impegnata in Medio Oriente, nonché confidente e mentore di Carrie, per la quale rappresenta una sorta di figura paterna, Saul è un uomo metodico e prudente, che non esita a scontrarsi con Carrie nel tentativo di "tenerla a freno", ma che al contempo ripone una fiducia quasi cieca nelle doti e nell'intuito della sua agente prediletta. Saul conduce un matrimonio alquanto complicato con Mira e, proprio come Carrie, dedica quasi tutte le sue energie al lavoro, non esitando ad agire anche in maniera poco ortodossa e ai confini della legalità pur di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Jessica Brody (Morena Baccarin). Moglie di Nicholas e madre degli adolescenti Dana e Chris, Jessica era convinta di essere rimasta vedova, e pertanto, dopo la sparizione del marito in Iraq, aveva iniziato una relazione con il migliore amico di Brody, il marine Mike Faber. Al ritorno di Brody, Jessica si impegna non senza difficoltà a ricostruire una vita familiare spezzata molti anni prima, ma si troverà accanto ad un uomo estraneo e distante, con il quale lei stessa non riesce più a comunicare davvero; il loro turbolento ménage sarà incrinato ulteriormente dalla relazione fra Brody e Carrie.
Dana Brody (Morgan Saylor). Figlia maggiore di Nicholas e Jessica Brody, Dana è la persona che risente maggiormente dell'inaspettato ritorno del padre, verso il quale prova un affetto viscerale, ma da cui si sentirà in più occasioni tradita e abbandonata. Sarà proprio il rapporto fra Brody e Dana a provocare una dirompente crisi di coscienza nell'animo dell'uomo; il legame fra padre e figlia, però, sarà scosso dolorosamente a partire dalla fine della seconda stagione, al punto che la ragazza arriverà addirittura a tentare il suicidio.
Peter Quinn (Rupert Friend). Giovane analista della CIA, fra le new-entry della seconda stagione della serie, Quinn all'inizio instaura un difficile rapporto di lavoro con Carrie, ma i due impereranno presto a lavorare fianco a fianco. Incaricato spesso di portare a termine gli incarichi più oscuri e "sporchi" della CIA (inclusi omicidi a sangue freddo), Quinn si troverà più volte ad agire in situazioni che metteranno a durissima prova il suo senso dell'etica.
Dar Adal (F. Murray Abraham). Specialista delle cosiddette black operation, Dar Adal è un conoscente di lunga data di Saul Berenson, con il quale aveva collaborato ben due decenni prima. Uomo dal carattere calcolatore e talvolta perfino ambiguo, Adal si rivela un prezioso alleato di Saul quando quest'ultimo viene nominato a capo della CIA e si trova a dover prendere decisioni difficili nel suo tentativo di mandare avanti la lotta al terrorismo.