Hazbin Hotel, la recensione: una serie animata anarchica dal cuore d’oro

La recensione di Hazbin Hotel, la musical comedy d'animazione targata A24 dal 19 gennaio su Prime Video, un tripudio di colori e caos per raccontare una storia che parte dagli Inferi e arriva fino al Paradiso, passando per uno speciale albergo.

Hazbin Hotel, la recensione: una serie animata anarchica dal cuore d’oro

Non vogliamo tuffarci in pompose e ridondanti iperboli che lasciano il tempo che trovano. Eppure siamo solamente a Gennaio ma per questo 2024 abbiamo già un candidato di diritto a miglior serie d'animazione dell'anno. Stiamo parlando di Hazbin Hotel, la nuova musical comedy prodotta dalla A24 e dalla Bento Box Entertainment di FOX, che si sono lanciate in un progetto folle tanto quanto adorabile per provare a raccontare una storia ancora diversa che riguardasse l'Aldilà, diviso come sappiamo tra angeli e demoni, inferno e paradiso. Come vedremo nella nostra recensione di Hazbin Hotel, disponibile dal 19 gennaio su Prime Video con i primi quattro episodi, c'è talmente tanta creatività in questo show che sembra quasi non ci sia spazio per riuscire a metterla tutta.

La trama di Hazbin Hotel

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Hazbin Hotel: una scena della serie

Creata da Vivienne Medrano, Hazbin Hotel prende il titolo dall'albergo al centro del racconto, che Charlie Morningstar (l'emergente Erika Henningsen già lanciata dal musical di Broadway di Mean Girls), ovvero la figlia di Lucifero, Principessa degli Inferi, ha messo in piedi per realizzare un progetto apparentemente impossibile. Vuole infatti riabilitare i demoni attraverso il loro soggiorno all'hotel per fargli fare check-out direttamente in Paradiso. C'è un problema di sovrappopolazione del Regno - qualcuno ci potrebbe leggere una riflessione sociale tra le righe - e siccome gli Angeli hanno imposto uno sterminio annuale dal Paradiso, Charlie pensa di correre ai ripari per provare a risolvere il problema pacificamente. La figlia di Lucifero è infatti un essere dal cuore d'oro, generosa e altruista, forse per i geni della madre Lilith. La Principessa trova due improbabili alleati in questo folle progetto nella compagna Vaggie (Stephanie Beatriz di Brooklyn Nine-Nine, che prende il cinismo dalla sua Rosa) e nel loro primo e unico cliente, Angel Dust (Blake Roman, da tenere d'occhio), star del cinema porno. Ma sarà l'arrivo di Alastar (Amir Talai), il cosiddetto Demone della Radio, a dare una vera possibilità alla protagonista.

Folle progetto

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Hazbin Hotel: un frame della serie

Ovviamente l'Hazbin Hotel è qualcosa di cui tutti gli Inferi ridono, perché non credono possa essere davvero realizzabile. Spetterà alla determinazione un po' ingenua e all'enorme cuore di Charlie dimostrare a tutti che si sbagliano - un bellissimo anche se semplice messaggio di fondo, se ci pensiamo un attimo. La vera genialità della serie è raccontare tutto ciò attraverso un'animazione iper colorata, dinamica, caotica nella rappresentazione e caratterizzazione dei personaggi, del loro background e delle location. Personaggi a 360° ricolmi di sfumature e segreti, proprio come l'albergo che li ospita.

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Hazbin Hotel: una scena

Lo show è profondamente corale, nonostante l'apparente centralità di Charlie, e anzi ad emergere sono soprattutto i personaggi di contorno e le guest star - non mancheranno infatti nomi come Jeremy Jordan (Supergirl), Daphne Rubin-Vega (Smash, In The Heighs), Darren Criss (Glee). O ancora i dipendenti dell'hotel: la cameriera con istinti omicidi Niffty (Kimiko Glenn, Soso di Orange Is The New Black) e il barista disilluso ma che sa ascoltare gli avventori Husk (Keith David, Community). Eppure la vera rivelazione è il personaggio di Angel Dust, una star dei film hard pansessuale che sembra arrogante e superficiale ma presto si rivelerà molto più di questo. Tutti i personaggi sono comunque sopra le righe e le battute sono sempre senza peli sulla lingua, confermando l'animazione destinata ad un target adulto, e tutto ciò che abbiamo sempre saputo di Paradiso, Purgatorio e Inferno viene ribaltato in modo tanto folle quanto geniale.

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Animazione musical

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Hazbin Hotel: un'immagine

L'aspetto musical poi è la ciliegina sulla torta caotica di uno show già così assurdo e fuori dagli schemi. Canzoni originali composte e scritte appositamente per l'occasione, che non appesantiscono la narrazione (essendo al massimo due ad episodio) ma omaggiano le opere del passato, rifacendosi chiaramente ai temi dei musical classici, ri-arrangiadoli per raccontare la storia folle di questi personaggi. Non mancheranno i colpi di scena e gli sviluppi inaspettati per una serie di cui vorremmo subito non solo gli altri quattro episodi ma anche un'eventuale seconda stagione. Tutto è il contrario di tutto all'Hazbin Hotel, come un Adamo (il primo uomo) maschilista e intento a infilare il proprio "attrezzo" ovunque possa; o ancora le tre V che non possono non ricordare le tre Parche proveniente da un altro Credo. O ancora il conflitto tra media diversi che parla anche del nostro tempo, come radio e televisione. In fondo si tratta di uno specchio e di una satira della nostra società perbenista che non riesce ad accettare davvero ciò che non ne rispetta alla lettera i canoni. E non riesce ad accettare soprattutto chi prova con tutte le proprie forze a cambiare le cose, trovando spesso un muro, perché il cambiamento soprattutto se sostanziale e drastico spaventa più di qualsiasi altra cosa al mondo... o nell'Aldilà.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Hazbin Hotel confermando come si tratti di un’assoluta sorpresa animata in musica che sperimenta, gioca e ribalta qualsiasi convinzione potessimo avere sulla vita dopo la morte. Una storia apparentemente cinica ma in realtà dal cuore enorme ed è proprio in questa ambivalenza apparentemente agli antipodi che trova la sua maggior forza. Insieme al cast vocale ottimamente scelto, alle canzoni originali, ai colpi di scena, all'animazione utilizzata, alle situazioni paradossali e alla caratterizzazione ed evoluzione dei personaggi tutti assolutamente sopra le righe.

Movieplayer.it
4.5/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • Le due anime di Charlie così come le sfaccettature degli altri personaggi.
  • L’animazione, colorata e dinamica.
  • Il ribaltamento dei topoi narrativi conosciuti riguardo a Paradiso e Inferno.
  • La satira della società tra le righe.
  • I momenti musical…

Cosa non va

  • …che potrebbero non essere apprezzati da chi non ama il genere (ma sono pochi).
  • È talmente folle e sopra le righe che potrebbe non accontentare chi cerca qualcosa di più classico.