C'è una forte identificazione tra Hanna e la sua interprete Esmé Creed-Miles. L'avevamo visto lo scorso anno in quel di Berlino, quando avevamo avuto modo di intervistarla per il lancio della serie di Amazon Prime Video, ne abbiamo avuto conferma quest'anno riparlandole in occasione della nuova stagione disponibile dal 3 luglio sul servizio streaming del colosso dello shopping: l'abbiamo trovata meno travolgente nelle dichiarazioni rispetto a un anno fa, ma abbiamo colto la stessa determinazione del suo forte personaggio quando si è trattato di parlare del ruolo della donna nell'industria dell'intrattenimento e di quanto ci sia ancora da fare.
Al suo fianco nella nostra chiacchierata c'era Yasmin Monet Prince, interprete di Clara promossa a regular per la nuova stagione, che con Hanna condivide una parte importante della storia di questi nuovi episodi. Per lei Hanna 2 è stata una sfida notevole anche dal punto di vista fisico, perché si è dovuta confrontare con un tipo di lavoro che le era mancato per la prima stagione. Vediamo cosa ci hanno raccontato.
Dietro le quinte di Hanna 2
**Il terzo episodio si chiude con una scena intensa ed emozionante. Come l'avete vissuta e come vi siete preparati per questa scena?
Esme Creed-Miles: Ci sono tanti stimoli diversi nel corso della serie, dal sentirsi in conflitto al sentirsi traditi, inseriti in un'attività così intensa che tendo a viverla giorno per giorno, vedere di volta in volta che tipo di reazione costruire insieme al cast. Per questo non c'è stata una preparazione molto intensa per quella scena in particolare, ma penso anche io che sia un momento fondamentale della serie, che inizia a mostrare il conflitto interiore di Hanna.
La stagione 2 è divisa in tre blocchi diretti da tre registi differenti. Come è stato lavorare con ognuno di loro? Come vi hanno preparato per quello che sarebbe venuto dopo?
Yasmin Monet Prince: È stato eccitante per come sono diversi e per come si è creata un'energia differente in ogni occasione. Sono stati tutti incredibili e ci hanno insegnato tanto in ogni scena.
Esme Creed-Miles: Non posso che essere d'accordo. Avere qualcuno di nuovo alla regia aggiunge ogni volta nuovi elementi nello stile e nell'approccio visivo, ma vorrei sottolineare quando sia stata meravigliosa Eva Husson nel primo blocco, che ha definito il tono della stagione.
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Tanto lavoro fisico, ma non solo
Com'è stato l'allenamento per la seconda stagione? Ricordo che lo scorso anno raccontasti di aver fatto anche yoga nella preparazione, hai provato qualcosa di diverso quest'anno?
Esmé Creed-Miles: È vero, avevo fatto anche yoga come complemento per il duro allenamento che stavo facendo, ma questa volta, essendomi impegnata così duramente e così a lungo per la prima stagione, ho messo molta pressione su me stessa per portare a termine le complesse coreografie nel miglior modo possibile. E l'ho fatto e ne sono orgogliosa. Ma non volevo accontentarmi di questo e per la seconda stagione mi sono voluta concentrare di più sugli elementi emotivi e sul dramma, dedicando energie a quello in cui mi sento brava. Per questo è stato importante avere una squadra di stunt incredibile, capace di supportarmi e rendere Hanna una serie così ben fatta.
Yasmin Monet Prince: È stata dura, lo devo ammettere, e ci sono un paio di scene in cui pensavo di affidarmi alla mia controfigura perché mi sembrava troppo. Dal mio punto di vista è stato qualcosa di nuovo, perché non avevo molte sequenze del genere nella prima stagione e mi ci sono buttata pur non avendone mai fatte prima. Mi ha aiutato molto nel costruire il percorso di Clara.
Che approccio hai avuto? Hai preferito realizzare il lavoro di stunt in prima persona o dedicarti al lavoro più emotivo?
Yasmin Monet Prince: Visto che nella prima stagione avevo avuto poche scene di questo tipo, mi sono buttata per vedere che cosa sarei riuscita a fare dal punto di vista fisico. Richiede tanto duro lavoro e ho avuto il supporto degli stunt, ma ci ho messo tutta me stessa e spero che il risultato si veda.
Per la stagione 2 ti sei data molto da fare? Qual è stata la sfida maggiore di questa esperienza?
Yasmin Monet Prince: Il mio personaggio è molto emotivo e questo influisce anche sulle scene d'azione. Non si tratta solo di dare calci e pugni e sembrare fighi, ma bisogna raccontare una storia e mostrare come ci si sente, quindi dovevo recitare mentre compivo quelle azioni complesse. Questa è stata la sfida più grande per me.
Hanna va dall'essere oggetto delle cure degli altri a prendersi la responsabilità del prossimo nella stagione 2. Perché questo cambio di attitudine?
Esmé Creed-Miles: Dovresti chiederlo a David Farr, è una sua decisione. Come attrice il mio lavoro è di fare del mio meglio con il materiale che mi viene dato, che nel caso di questa serie è fantastico. Ma mi limito a cercare di interpretare lo script meglio che posso. Non sono mai sicura delle motivazione dietro le scelte di David, ma va detto che sono sempre ottime decisioni.
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Hanna e il ruolo della donna
Hanna è stata un'ispirazione molto forte verso i giovani, col suo ergersi contro il sistema. Vi sareste aspettate questo tipo di impatto?
Esmé Creed-Miles: Credo che sia un fantastico esempio di combinazione di thriller e drama e penso che riuscirà sempre a trovare il favore del pubblico. È il lavoro di una squadra di tale talento che ho sempre avuto la speranza che potesse parlare alla gente nel mondo che ha fatto e ne sono molto grata.
Yasmin Monet Prince: Dalla prima alla seconda stagione il mio personaggio è un elemento di sorpresa, perché nella prima non hai modo di conoscerla bene e penso che la gente sarà entusiasta del suo viaggio.
Viviamo in un periodo in cui non mancano i ruoli femminili forti, da Little Fires Everywhere a Killing Eve o Fleabag. Vi sembra un buon periodo per un'attrice?
Esmé Creed-Miles: Senza offesa per chi la pensa così, la trovo una visione ingenua che le cose stiano veramente cambiando in questa industria. Credo che ci sia una crescita di consapevolezza, ma questo non vuol dire necessariamente azione. E spero vivamente che decisioni fondamentali in termini di diversità e femminismo non siano temi al servizio del bisogno di assecondare ciò che è di tendenza al momento, perché il discorso è molto più complesso e ricco di sfumature e provo ancora la sensazione di non sentirmi rappresentata quando guardo la televisione, Credo che la strada sia ancora lunga.
Yasmin Monet Prince: Esmé ha perfettamente ragione e non bisogna abbassare la guardia.
Quest'anno ha realizzato un cortometraggio. Ti piacerebbe ripetere l'esperienza dietro la macchina da presa? È qualcosa che vuoi fare nel tuo futuro?
Esmé Creed-Miles: Sì, scrivere e dirigere è qualcosa in cui mi vedo impegnata nei prossimi anni. Mi sento più a mio agio dietro la macchina da presa. Ciò detto, amo il mio lavoro e mi sento fortunata nel farlo, ma fare quel mio progetto è stata un'esperienza incredibile e l'accoglienza è stata meravigliosa, quindi spero di poter continuare su quella strada.
Desideri per la terza stagione?
Yasmin Monet Prince: Tutti quelli coinvolti hanno fatto un lavoro incredibile e credo ci siano tanti personaggi della serie che meriterebbero un maggior approfondimento. Penso che sia utile vedere questo tipo di sviluppo.
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