Greta, la recensione: un psycho-thriller con Isabell Huppert stalker inquietante e pericolosa

La recensione di Greta: il film di Neil Jordan arriva in Italia direttamente in homevideo e regala tensione e un pizzico di horror grazie alle ottime performance di Isabelle Huppert e Chloe Moretz.

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Greta: Isabelle Huppert e Chloë Grace Moretz in una scena

Dopo essere stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival 2018 e dopo l'uscita nelle sale statunitensi nel marzo 2019, in Italia l'ultimo lavoro dell'irlandese Neil Jordan è arrivato appena adesso e direttamente in homevideo grazie a Koch Media. E come vedremo nella recensione di Greta, si tratta di un'uscita quantomai preziosa per apprezzare un thriller psicologico piuttosto angosciante nonché le interpretazioni di due brave attrici come Isabelle Huppert e Chloë Grace Moretz.

La borsetta fatale sulla metro, l'amicizia morbosa, lo stalking

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Greta: Maika Monroe e Chloë Grace Moretz in una scena

In Greta tutto inizia da una borsetta smarrita su un sedile della metropolitana di New York e ritrovata da Frances, una ragazza ingenua che lavora come cameriera in un locale ed è ancora provata dalla morte della madre. La ragazza decide di rintracciare la proprietaria della borsetta: si tratta di Greta, una ricca, elegante ed eccentrica vedova solitaria che ama la musica classica e suona il pianoforte nella sua casa di Brooklyn.

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Greta: Isabelle Huppert in una scena

Nasce subito un legame di amicizia, le donne trovano conforto dalle rispettive solitudini, Frances forse vede in lei anche la madre che le manca tanto e spinge Greta ad adottare un altro cane visto che il precedente era morto. Ma ben presto il rapporto diventa morboso e quando Frances scopre una verità inquietante sulla donna che rivela la sua instabilità mentale, vorrebbe assolutamente chiudere i rapporti con Greta. Quest'ultima però inizia a diventare ossessiva e invasiva sfociando in un vero e proprio stalking che rende la vita impossibile a Frances.

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Angoscia e solitudine in un thriller con sorprendenti venature horror

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Greta: Isabelle Huppert e Chloë Grace Moretz in una scena

Che Neil Jordan ci sappia fare e, seppur con lunghe pause, in carriera abbia realizzato dei bellissimi film dotati di un'efficace forza narrativa, questo è indubbio. Con Greta il regista irlandese sfodera un thriller psicologico con sorprendenti venature finali quasi horror che indubbiamente, per la capacità di dosare con gradualità gli elementi chiave, riesce a tenere alta la tensione e mantenere un'atmosfera di costante inquietudine. Interessante il tema della solitudine disperata, che può diventare ossessione patologica appena si trova qualcuno a cui aggrapparsi, generando così mostri mentali e tendenze pericolose. Il tema dello stalking ossessivo, quantomai di attualità, è ben ritratto, la discesa della vittima di turno in un vero incubo angosciante da cui non sembra esserci via di uscita è credibile e tragico, come il suo costante e devastante stato di terrore. Al quale nessuno, neppure le istituzioni e la polizia, possono porvi rimedio.

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Greta: una scena del film

Chloe Moretz e Isabelle Huppert perfette, ma nel finale c'è qualche sbavatura di troppo

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Greta: Chloë Grace Moretz in una scena

Azzeccato anche il cast: se Chloe Moretz se la cava egregiamente nei panni della ragazza ingenua (era stata messa in guardia dall'amica, interpretata da Maika Monroe) e poi terrorizzata e psicologicamente devastata da una costante sensazione di paura e di abbandono, Isabelle Huppert è perfetta nel ruolo di donna ambigua, enigmatica, gelida e capace in un attimo di passare dalla falsa cortesia a un'aggressività micidiale e senza remore, astuta nei suoi piani diabolici per arrivare all'obiettivo. Un tipo di ruolo già interpretato con efficacia dall'attrice francese.

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Greta: Isabelle Huppert in una scena

Non tutto comunque fila liscio: anche se confezionata con maestria, non stiamo certo parlando di una costruzione molto originale. Una costruzione che tra l'altro nel finale scivola in qualche incongruenza di troppo che rende alcuni passaggi troppo implausibili, per non parlare di una certa insistenza per i falsi risvegli che ormai sa molto di già visto. Ma la solida esperienza di Jordan si fa sentire e il film è comunque un robusto psycho-trhiller piacevole da vedere.

Il blu-ray: ottimo video e audio molto coinvolgente. Negli extra le interviste

Greta Cover

Come detto, adesso Greta è disponibile in homevideo grazie al blu-ray targato Koch Media, caratterizzato da un ottimo video, che offre un quadro cristallino e dal dettaglio elevato, appena un po' pastoso nelle scene più scure. I primi piani sofferenti di Frances e quelli gelidi di Greta spiccano nei particolari, il croma è naturale, un po' più intenso nei momenti di maggior tensione e in quelli con toni quasi horror. Ma il reparto più convincente è l'audio, un DTS HD 5.1 presente sia per l'italiano che per l'originale davvero notevole, molto efficace a sottolineare i momenti di tensione, e preciso nella dislocazione degli effetti sonori che hanno molta importanza nella casa di Greta. L'audio è avvolgente e caldo nella colonna sonora, ma anche robusto nei bassi quando ci sono i tonfi del letto sul muro (non si può spoilerare troppo) o addirittura qualche sparo. Negli extra il trailer e una serie di interviste a Chloë Grace Moretz, Isabelle Huppert, Maika Monroe e Neil Jordan, dalla durata totale di 11 minuti.

Conclusioni

Come abbiamo visto nella recensione di Greta, il thriller psicologico di Neil Jordan meritava di essere portato in Italia almeno in homevideo. Il film, grazie anche alle ottime interpretazioni di Isabelle Huppert e Chloë Grace Moretz, riesce a creare un costante stato di tensione e di inquietudine, oltre a trattare con efficacia il tema molto attuale dello stalking. Va detto però che nel finale vanno registrate alcune incongruenze e qualche caduta di tono.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.8/5

Perché ci piace

  • La capacità di creare un costante stato di tensione e le sorprendenti venature horror.
  • Il tema della stalking è trattato con una certa efficacia.
  • Isabelle Huppert e Chloë Grace Moretz sono brave e azzeccate per i loro personaggi.

Cosa non va

  • Affiora talvolta una sensazione di scarsa originalità.
  • Nel finale la costruzione palesa alcune incongruenze.