Quello con Miu Miu Women's Tale è ormai un appuntamento fisso della Mostra di Venezia. Il marchio Miu Miu supporta la creatività femminile producendo corti diretti e interpretati da donne e porta a Venezia tante giovani star in ascesa. Quest'anno è toccato a Grace Gummer, Zoey Deutch ed Ellie Bamber. Grace, figlia d'arte alla massima potenza, è la terzogenita di Meryl Streep e dalla madre sembra aver ereditato non solo il talento, ma anche l'intelligenza e la passione per le cause femministe. Dopo la partecipazione ad American Horror Story, la vedremo nella seconda stagione di Mr. Robot. Zoey Deutch ha partecipato a tante pellicole di successo, dal recente Tutti vogliono qualcosa di Richard Linklater al fantasy Beautiful Creatures - La sedicesima luna. Prossimamente sarà nell'atteso Rebel in the Rye sulla vita di Salinger. Ellie Bamber è invece una delle regine di Venezia, visto che l'abbiamo apprezzata in Animali notturni di Tom Ford. Tre giovani interpreti, tre modi diversi di declinare il concetto di femminilità.
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"Per me la moda è molto importante, è sempre stata una parte fondamentale della mia vita. Cinema e brand vanno spesso d'accordo" spiega Grace Gummer, sottolineando come per un'attrice l'immagine sia importante e con essa gli abiti che indossa. Infatti, "in questo mondo bisogna tirar fuori stile e personalità. Ci sono grandi aspettative sul red carpet quando indossi un brand, ma bisogna essere liberi di scegliere. Non mi piacciono le imposizioni". Ellie Bamber aggiunge: "Io voglio che le persone mi conoscano perciò voglio che quello che indosso mi rappresenti". La più ciarliera tra le tre interpreti è Zoey Deutch, che però confessa di essere anche la più spaventata dei riflettori: "E' terrificante avere tutta l'attenzione su di te. I flash dei fotografi mi impediscono di concentrarmi, ma al tempo stesso in quei momenti devo essere professionale e riuscire a mostrarmi al meglio".
Donne tra cinema e televisione
Per Ellie Bamber Animali notturni potrebbe rappresentare il trampolino di lancio dopo la partecipazione a PPZ - Pride and Prejudice and Zombies. Nel film l'attrice interpreta la figlia del personaggio di Jake Gyllenhaal. A convincerla ad accettare la parte è stata la sceneggiatura di Tom Ford. "Ne sono stata affascinata. Per me è stata una chance incredibile lavorare con lui, quando fai ciò che ti piace ogni sacrificio viene ripagato. E poi ero una fan di Jake Gyllenhaal fin da quando ho visto Donnie Darko. Quando ho letto lo script ero seduta in un caffé e avevo ordinato un piatto di carbonara. Mentre leggevo ero talmente sconvolta che una persona, vedendomi piangere, è venuta a chiedermi se stessi bene".
Anche se il sogno resta il cinema, oggi la televisione offre tantissime opportunità per le giovani interpreti. Ne sa qualcosa Grace Gummer, che ha all'attivo una notevole esperienza sul piccolo schermo. "Da spettatrice sono una grande fan di Transparent", racconta. "E' molto positivo che oggi le donne abbiano la possibilità di interpretare ruoli diversi. Ora che ho concluso di girare la seconda stagione di Mr. Robot sono felice. Il mio personaggio è un'agente e in una serie che racconta il viaggio di un uomo ho avuto l'opportunità di inserirmi con un personaggio interessante e originale". Sulla scarsità di ruoli femminili interessanti le fa eco Zoey Deutch: "In un mondo ideale non dovrei passare il tempo a sostenere provini per ruoli banali, ma una giovane attrice deve accettare dei compromessi. A volte capita di interpretare donne frivole e superficiali, per fortuna il talento può aiutare a compensare i difetti dei personaggio".
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Femminismo, paghe e social media
Parlando del ruolo delle donne nell'industria di Hollywood, il discorso cade inevitabilmente sulla battaglia intrapresa da alcune star come Meryl Streep e Patricia Arquette per denunciare la disparità di trattamento economico rispetto agli uomini. Sul tema la più appassionata è senza dubbio Grace Gummer, la quale, pur sottolineando di non voler restare nell'ombra della madre ("Non voglio che pensino a me come a una versione giovane di lei"), ne condivide l'impegno politico verso certe cause. "Trovo folle e criminale il fatto che la paga sia determinata dal sesso di un individuo. Credo che sia importante continuare a parlarne perché se si fa silenzio questo resta un orribile segreto. E poi non è solo un problema delle attrici, succede anche in molti altri lavori e dobbiamo denunciarlo".
La Gummer si dimostra piuttosto sospettosa anche quando si parla di social media. Mentre le sue due colleghe si dichiarano entusiaste dell'uso, lei si dissocia. La Bamber confessa di usare i social come un diario, come "un modo per esprimere i miei sentimenti", Zoey Deutch spiega invece di aver aperto l'account Instagram prima di iniziare a lavorare. "Il pubblico non sa chi siamo davvero, ci conosce solo attraverso i personaggi e questo è un modo per essere più vicino a loro. Io sono dipendente dal mio telefono, lo confesso, sono completamente travolta dai social".
"In effetti può essere divertente", ammette Grace Gummer, "ma io mi sento a disagio con l'autopromozione e vorrei che il pubblico si concentrasse più sul mio lavoro che sul numero di follower che ho. Ci dovrebbe essere una separazione tra pubblico e privato, ma questo vale solo per me. Non giudico gli altri".
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