Gli ascolti di Gossip Girl, in media sui due milioni di spettatori a episodio, non rendono pienamente giustizia alla serie di Josh Schwartz, decisamente in risalita rispetto al momento di crisi vissuto lo scorso anno e, oggi più che mai, divertente e stuzzicante come una volta. Rispolverate alcune armi vincenti fondamentali (accantonate chissà dove nel corso della terza stagione), su tutte il prepotente e invadente ritorno della blogger Gossip Girl che getta veleni e indiscrezioni sull'Upper East Side, la serie ha recuperato la verve che l'aveva portata al successo nel 2007, riacquistando quel tono scanzonato e irriverente che da sempre la contraddistingue.
Dopo la parentesi parigina di inizio stagione, il secondo episodio, Double Identity, porta in scena da subito l'incontro-scontro tra Chuck e Blair nella capitale francese, ancora amareggiati e feriti per come si era conclusa la loro relazione in seguito "all'uragano Jenny", e ancora indecisi sul da farsi. Un'indecisione latente, che ancora oggi, dopo la sesta puntata, continua ad aleggiare nell'aria, a confermare la volontà degli autori di tenere i fan col fiato sospeso fino all'ultimo e non rivelare quale finale il destino riserverà alla coppia.
Un gioco di tradimenti e dispetti anima la loro liason, e neppure la forte presenza di Eva (Clemencé Poésy) nella vita di Chuck, riesce a mettere i bastoni tra le ruote a un'agguerrita Blair, disposta a tutto pur di infliggere al suo ex le peggiori sofferenze. Quest'ultimo, sulla via della redenzione dopo la brutta avventura di Praga e deciso a ricominciare daccapo senza inciampare negli errori già commessi in passato, torna a New York con le migliori intenzioni, nonostante tutti si dimostrino ostili nei suoi confronti.
Capricciosa e volubile come non mai, Blair non accetta però di buon grado la situazione, e confermandosi per l'ennesima volta senza remore o freni quando si tratta di ottenere ciò che desidera, riesce a mettere in cattiva luce la dolce francesina e in Touch of Eva, ne sentenzia la condanna, guidandola verso un inevitabile scontro con Chuck che la porta a lasciare New York con armi e bagagli.
Scoppia così una guerra senza eguali, che convince Chuck a iscriversi alla Columbia, nuovo regno di Blair, per ostacolarla nel suo cammino verso la popolarità, e che sfocia, episodio dopo episodio, in una batti e ribatti di situazioni equivoche e divertenti, che riportano alla memoria le prime due stagioni della serie, quelle che segnarono l'inizio tanto burrascoso quanto affascinante della loro storia d'amore.
Una storia d'amore su cui gli autori puntano tutto, e che per ora riesce ancora, nei momenti di tregua e in quel gioco di sguardi che tiene i due protagonisti incollati l'uno all'altra, ad emozionare lo spettatore. Un amore a tratti disperato, a tratti irresistibile: indubbiamente coinvolgente e, fino ad ora, mai noioso.
Agli antipodi, le vicissitudini di Serena, sempre più confusa sul suo destino amoroso: in balia dell'infinito tira e molla con Dan e Nate, la ragazza è rimasta alla fine a bocca asciutta, poiché i due ragazzi hanno preferito focalizzare le loro attenzioni altrove, per sottrarsi alla sua estenuante e incessante indecisione. Sin dai primi giorni alla Columbia, per la bionda protagonista, i problemi non sono tardati ad arrivare, ma neanche incomprensioni e diatribe con insegnanti e preside, sono servite alla giovane Van Der Woodsen per farle mettere la testa a posto.
Un alone di mistero pervade ancora la vera identità del personaggio interpretato dalla Cassidy, controverso e emblematico quanto basta per aggiungere suspense alla storia. Di lei sappiamo poco, a dispetto delle piccole rivelazioni carpite qua e là già a partire dal secondo episodio, The Undergraduates, in cui il rendez-vous dietro le sbarre con Ben (David Call), lascia intuire che il destino riserverà a Serena delle brutte sorprese. L'ostilità di Juliet nei suoi confronti, serve al personaggio della Lively per rinforzare il rapporto con Blair, ormai stabile e resistente dopo le piccole incomprensioni dello scorso anno, e coronato da una convivenza sotto lo stesso tetto, in compagnia dell'immancabile Dorotah.
E mentre Nate, soggiogato dal fascino e dalla sensualità di Juliet, è oramai cieco di fronte a ogni eclatante azione che riveli la reale identità della sua ragazza, l'amico Dan, si trascina come sempre da una parte all'altra dell'Upper Easy Side, senza prendere posizione o mettere a segno qualche azione degna di nota. Risolta (a nostro avviso troppo frettolosamente) la situazione con Georgina, tornata in Russia da Sergei, il vero padre del piccolo Milo, Dan è incappato nei soliti noiosi e ripetitivi litigi con Vanessa, barcamenandosi tra crisi d'identità e indecisioni, che a questo punto lo renderebbero senza alcun dubbio l'uomo ideale per Serena.
A portare un pizzico, o meglio una vagonata, di sale in più in casa Humphrey, nell'ultimo episodio andato in onda, Easy J, ci pensa little J, di ritorno, anche se solo per qualche ora, a Manhattan dopo il triste addio.
La piccola Jenny ricompare così dopo una "lunga" assenza e riesce subito a imporsi in tutta la sua irriverenza: si sente fin troppo nostalgia del suo personaggio, ribelle e volubile, che ha cavalcato la scena dall'inizio della serie a oggi, con le sue incoerenze e i suoi capricci, i colpi di testa e i comportamenti border line che hanno animato casa Humphrey in tutti questi anni.Il suo ritorno a New York è sinonimo, ancora una volta, dell'eterna lotta tra lei e Blair, una guerra tra api regine iniziata per caso, quasi per gioco se vogliamo, ma sempre viva, e a quanto pare destinata a non terminare così facilmente.
Se Taylor Momsen tornerà o meno in Gossip Girl come personaggio ricorrente o semplice guest star, per ora rimane un mistero, e a noi non resta che tenere le dita incrociate e tifare per lei, e nell'attesa di scoprire qualcosa in più, aspettare i camei della popstar svedese Robyn, della designer Cynthia Rowley e di Joe Zee, direttrice creativa di Elle, scritturate per l'episodio dedicato al ventesimo compleanno di Blair.