Negli ultimi anni avevamo più volte notato come le nomination ed i premi di natura televisiva iniziavano a ripetersi con preoccupante regolarità, tanto da poter prevedere sia candidature che riconoscimenti finali senza eccessivi margini di errore. La 67° edizione dei Golden Globes ci rassicura in tal senso perchè, pur con le inevitabili conferme, si nota che inizia a tirare un soffio di aria nuova, una brezza che si percepica nell'aria, tanto che Tina Fey, anche quest'anno candidata come attrice brillante e per la sua pluripremiata commedia 30 Rock ha dichiarato ad inizio serata: "Penso che stasera ce ne staremo seduti al nostro posto ad ubriacarci."
E la principale novità dell'anno è senza dubbio Glee, la commedia musicale creata da Ryan Murphy per la Fox, attualmente in pausa in attesa di tornare in onda da aprile. Un premio, quello come miglior serie nel settore commedie, che Murphy strappa ad illustri candidati e vincitori delle passate edizioni come 30 Rock, appunto, Entourage e The Office, nonchè ad un'altra novità della stagione: Modern Family della ABC. Un premio giunto al termine del galà di premiazione e che ha fatto temere che la serie potesse risultare la vera sconfitta della serata dopo la mancata affermazione dei suoi attori candidati. Un premio che Murphy si sente di dedicare "a tutti quelli che sono stati presi di mira alle scuole superiori almeno una volta", sottolineando un aspetto fondamentale alla base della serie, ovvero quello dell'importanza delle arti nel campo dell'educazione, ma senza dimenticare i ringraziamenti alla Fox per aver creduto nell'operazione al punto da mandarla in prima serata.
Entrambi si possono annoverare tra le novità dell'anno, perchè Lithgow è stato regular della serie solo nella quarta stagione appena conclusa, nell'intenso ruolo di Trinity per il quale "mi sono divertito tantissimo a spaventare l'intero paese negli ultimi sei mesi". Invece Hall è sì stato candidato negli ultimi tre anni, ma senza mai aggiudicarsi il Golden Globe per la sua interpretazione del complesso personaggio di Dexter Morgan, cedendo il passo nell'ordine a Hugh Laurie, Jon Hamm e Gabriel Byrne. Nelle sue parole tutto l'entusiasmo di lavorare alla serie, con un gruppo di persone che ritiene di alto livello, dal primo all'ultimo. "E' il lavoro dei sogni," aggiunge "ne sono così grato!". Non sono mancati nè un breve commento alla sua malattia, venuta fuori proprio negli ultimi giorni, ("Sarò franco con voi, avevo tutte le intenzioni di tenerla nascosta"), nè il doveroso ringraziamento alla sua compagna e collega Jennifer Carpenter. Anche tra le attrici non mancano le novità: Toni Collette ha inaugurato la serie di premi televisivi ricevendo quello per la sua interpretazione di Tara in United States of Tara, la serie creata da Diablo Cody di cui proprio lei è sicuramente l'aspetto più interessante; parallelamente, tra le serie drammatiche, è Julianna Margulies ad imporsi sulle solite Glenn Close, January Jones, Kyra Sedgwick ed Anna Paquin, confermando l'alto livello di tutto il cast della novità di casa CBS, The Good Wife. Da parte sua il riconoscimento della fortuna di poter fare questo lavoro giorno dopo giorno, ma anche un ringraziamento alla CBS per aver creduto nel drama delle 10 di sera.
Al loro fianco Chloë Sevigny, premiata come non protagonista per il suo ruolo accanto a Bill Paxton in Big Love della HBO, che ha strappato il Globe alla nostra preferita, la straordinaria Jane Lynch di Glee. Miglior serie a parte, infatti, lo show di Murphy non ha avuto fortuna per quanto riguarda il suo cast, con risultato inverso rispetto a quanto successo per Dexter, ed è stato battuto sia in questa categoria sia come miglior attrice ed attore protagonisti, settori in cui i pur bravi Lea Michele e Matthew Morrison hanno dovuto cedere il passo alla Collette e ad un'altra delle conferme dell'anno: Alec Baldwin, assente alla cerimonia di premiazione. Tre premi in quattro anni saranno troppi anche per lui?
Nomi noti per quanto riguarda le miniserie: Drew Barrymore è la miglior attrice per Grey Gardens, vincitrice anche come miglior Miniserie o Film per la TV, mentre Kevin Bacon si aggiudica il premio per Taking Chance. Molta emozione in entrambi, per motivi diversi: la Barrymore, pur venendo da una famiglia abituata all'ambiente degli Awards, non ha mai avuto particolari riconoscimenti; Bacon per la portata emotiva della storia che l'ha visto vestire i panni del Tenente Colonnello Micharl Strobl, impegnato a scortare il corpo di un marine al suo paese natale. Un'esperienza che ha definito indimenticabile. E' doveroso in chiusura spendere qualche parola per il mattatore della serata televisiva dei Golden Globes 2010: Ricky Gervais. L'attore, assolutamente meraviglioso nell'intrattenere il pubblico, ha più volte approfittato dell'occasione per promuovere le sue cose, dall'homevideo di The Office all'imminente Ricky Gervais Show previsto per febbraio, tirato in ballo subito dopo i saluti finali altrimenti totalmente professionali.
L'attore non ha risparmiato anche frecciate alla NBC, che pure ospitatava lo show, attualmente invischiata in una situazione densa di polemiche per la vicenda legata alla cancellazione del Jay Leno Show e le sue conseguenze, ma anche per lo scarso successo, di pubblico e critica, delle sue ultime produzioni, la cui conferma è anche il fallimento del suo 30 Rock in questa edizione del premio.