Godzilla e The Edge of Tomorrow: frammenti di Sol Levante in arrivo

Abbiamo potuto vedere, in anteprima, un primo assaggio delle due prossime uscite Warner previste per la tarda primavera: da un lato, l'atteso reboot della saga del mostro-icona giapponese, dall'altro un fanta-thriller tratto dal romanzo per ragazzi dell'autore nipponico Hiroshui Sakurazaka.

C'è un po' di Giappone in entrambe le prossime, grandi uscite targate Warner previste per questa primavera, di cui abbiamo potuto vedere un assaggio nella giornata di oggi. Parliamo dell'atteso reboot di Godzilla, per la regia di Gareth Edwards, e di Edge of Tomorrow - Senza domani, blockbuster fanta-bellico diretto da Doug Liman, con protagonista un Tom Cruise che torna per l'occasione nei panni di un militare. Il riferimento al paese del Sol Levante non ha certo bisogno di spiegazioni nel caso del film di Edwards, ennesima versione di un'icona del fantastico nata proprio nel Giappone post-bellico. Dopo l'ipertrofica e tecnologica versione di Roland Emmerich del 1998, si sentiva evidentemente il bisogno di una pellicola che riportasse a Hollywood il lucertolone nato nel 1954 dalla fantasia di Ishiro Honda, in una versione più filologicamente fedele alla storia (e alle atmosfere) della infinita saga giapponese, a oggi composta di 28 pellicole. L'occasione è anche simbolica: in questo 2014 cade infatti il sessantesimo anniversario della nascita del mostro creato da Honda, simbolo delle paure di un popolo che era da poco uscito dall'incubo nucleare.
Dal Sol Levante viene anche il soggetto di Edge of Tomorrow, film ispirato a una light novel (romanzi illustrati prodotti in Giappone, destinati principalmente agli adolescenti) scritta da Hiroshi Sakurazaka, per la regia di Doug Liman. Il film mostra un Cruise ancora in gran forma, che dopo Oblivion resta nei territori della science fiction: il suo personaggio è un militare impegnato a combattere un'invasione extraterrestre, che si trova a rivivere, ancora e ancora, il momento della sua morte sul campo di battaglia, intrappolato in una sorta di loop temporale.
L'uscita delle due pellicole nelle sale italiane è prevista rispettivamente per il 15 e il 29 maggio: nell'attesa, proviamo ad analizzare le porzioni di materiale mostrateci, e a trarne qualche preliminare, parziale impressione.

Il risveglio della Lucertola

Per appassionati, cinefili sui generis e nerd di ogni risma, tra i due progetti è quello di Godzilla a suscitare senz'altro la maggior curiosità. La delusione per il film di Emmerich è ancora negli occhi dei tanti appassionati dello storico mostro: ma il calibro dei nomi coinvolti in questo nuovo progetto (David S. Goyer e Frank Darabont tra gli autori del copione, un cast che comprende, tra gli altri, Aaron Taylor-Johnson, Ken Watanabe e Juliette Binoche) è tale stavolta da far ben sperare. Inoltre, il plot è in questo caso legato a doppio filo con quello della saga originale: la sceneggiatura immagina infatti che il mostro sia stato risvegliato da un test nucleare compiuto nel Pacifico nel 1954, e che i successivi "esperimenti" nella stessa area siano stati compiuti in realtà con l'intento nascosto di ucciderlo. Quando Godzilla si risveglia, nella Tokyo dei giorni nostri, provoca dapprima il danneggiamento di una centrale nucleare: in seguito, dopo gli inutili tentativi delle autorità di eliminarlo, mettendone a tacere l'esistenza, sorge dalle acque seminando la distruzione in città.
Le sequenze mostrateci, precedute da un'introduzione dello stesso regista, rappresentano poco più di un trailer lungo: tuttavia, si nota già il sottofondo politico della vicenda (fedele, in questo, alla saga originale), il lutto subito da uno dei protagonisti e la sua ansia di vendetta nei confronti del mostro, e soprattutto le apparizioni centellinate dello stesso Godzilla. Di quest'ultimo vengono mostrati solo rapidi dettagli, fulminee inquadrature che danno un'idea della sua imponenza: il film, nel suo complesso, risulterà sicuramente più esplicito, ma l'uso inizialmente parco della figura del mostro sta a suggerire senz'altro una precisa scelta stilistica. Com'era stato per il precedente Pacific Rim, l'uso del 3D darà sicuramente al tutto una dimensione più imponente: dimensione di cui, tuttavia, abbiamo potuto avere un assaggio solo nel trailer propriamente detto, proiettato (già in stereoscopia) in coda al promo.

Le tante morti di Tom

Decisamente più corposa è la porzione a cui abbiamo potuto assistere di Edge of Tomorrow, thriller fanta-bellico diretto da Doug Liman, con Cruise protagonista (affiancato da Emily Blunt). Qui, l'attore veste i panni di un militare impegnato in una lotta impari contro un esercito di crudeli alieni, condannato a un'eterna coazione a ripetere: ucciso in battaglia, si risveglia infatti all'improvviso, catapultato indietro nel tempo, durante i preparativi della missione, e si prepara ad andare incontro al medesimo destino. I suoi tentativi di allertare il comando sui futuri, disastrosi esiti della battaglia, andranno ovviamente a vuoto: tuttavia, nel continuo reiterarsi del loop temporale, riesce a salvare dalla morte una sua compagna, Rita Vrataski, che sembra sapere esattamente ciò che gli sta accadendo. I due lotteranno così da un lato per respingere l'invasione aliena, e dall'altro per sfuggire a quello che sembra, per loro, un destino ineludibile.
Anche il film di Liman (di cui ricordiamo The Bourne Identity) si avvarrà nella sua versione finale della stereoscopia, aspetto di cui per ora non ci è stato possibile saggiare la resa. In ogni caso, si notano già una buona gestione "corale" delle sequenze d'azione, un protagonista che, malgrado l'impegno fisico del ruolo, non sembra risentire del peso degli anni, e un tocco di ironia sempre presente e (per quello che ci è stato possibile riscontrare) gradevole. Tra gli elementi più rilevanti del plot, anticipati dalla mezz'ora mostrataci, emerge l'accenno di una problematica love story tra i due protagonisti, che sembra sfidare il loro stesso destino e porre loro più di un problema etico.
L'idea alla base del film non è certo originalissima (viene in mente l'ottimo Source Code di Duncan Jones) ma il modo in cui viene utilizzata sembra qui abbastanza efficace e accattivante. Appare interessante, soprattutto, l'idea di innestare la tematica dei viaggi nel tempo su un plot che presenta echi del classico Fanteria dello spazio di Robert A. Heinlein (e della sua trasposizione cinematografica, l'indimenticato Starship Troopers - Fanteria dello spazio). Le premesse, unite alla consistente porzione di film qui vista, sono insomma sufficienti a giustificare una buona dose di curiosità.