Gli idoli delle donne, la recensione: Lillo e Greg, chiamateli gli Italian Gigolò…

La recensione de Gli idoli delle donne: il film con Lillo e Greg è la storia di un affascinante escort che dopo un incidente, cambia sembianze, e assume quelle di Lillo.

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Gli idoli delle donne: Lillo e Greg in una scena

C'erano una volta i gigolò. C'era Richard Gere in American Gigolò, c'era John Voight in Un uomo da marciapiede. Dove c'erano loro, ora... c'è Lillo. Niente, fa già ridere così, e il punto è proprio questo. Nella recensione de Gli idoli delle donne, il film con Lillo e Greg, diretto dal duo insieme ad Eros Puglielli, in uscita al cinema dal 14 aprile, vi diremo soprattutto che è un film che fa ridere. La storia di un affascinante escort che dopo un incidente, costretto a una plastica facciale, cambia sembianze, e assume quelle di Lillo, è quella commedia degli equivoci, quella comicità di situazioni che, se messa nelle mani giuste, funziona. Gli idoli delle donne è uno di quei film che tirano fuori stilemi classici e senza tempo della comicità ma, se funzionano, ben venga. Ma il dato è un altro, e le trasmissioni come LOL ce lo hanno confermato. Personaggi come Lillo e Greg, e come Corrado Guzzanti, oggi sono in grado come pochi altri di far ridere. E questo è un film comico puro, di quelli che, un tempo, riempivano le sale, anche a Natale. Siamo a Pasqua, e speriamo che torni a riempirle.

Lillo, Italian Gigolò

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Gli idoli delle donne: Francesco Arca in una scena del film

Flippo (Francesco Arca) è un gigolò ricercatissimo, un uomo che non deve chiedere mai, come quello della pubblicità. Non solo nel suo lavoro, dove è il migliore e il più richiesto della sua agenzia, ma anche nella vita: lo fanno passare avanti al supermercato, gli cedono il posto sui bus, perfino le bambine gli offrono le caramelle. Ma un incidente automobilistico rende necessarie una serie di operazioni, tra cui una plastica facciale, e Filippo cambia volto. Come se non bastasse, cambia anche metabolismo, e l'allergia al cortisone gli provoca... dei gonfiori. Filippo così si risveglia e... ha il corpo e il volto di Lillo Petrolo. E sembra non avere più il fascino di prima. Così la sua agente lo manda da un ex gigolò, Max (Greg) che si è ritirato e oggi di mestiere fa il santone, oggi si direbbe mental coach. I suoi insegnamenti di vita forse potranno portare Filippo al successo. Ma i due ancora non sanno che le loro strade si incroceranno con quelle di Juanita (Maryna), figlia di un potente narcotrafficante colombiano (Corrado Guzzanti) che sembra Pablo Escobar in persona.

Lillo & Greg, dalla tv ai film e l'esordio alla regia

Una macchina oliata al servizio di Lillo e Greg

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Gli idoli delle donne: Pasquale Petrolo e Claudio Gregori in una scena del film

Lillo e Greg, in questi anni, ci hanno dimostrato di saper far ridere da soli e in coppia. Ma il ritorno della premiata ditta è comunque qualcosa di speciale. Perché quando i due sono insieme scaturisce una capacità di divertire naturale, fatta di intesa e tempi comici perfetti. Gli idoli delle donne è questo, una macchina oliata al servizio dei due, come una squadra di calcio costruita apposta per servire e mandare a rete i due attaccanti, secondo le loro caratteristiche. Dietro alle due punte, però, stavolta c'è un fantasista di grandissima classe, un numero 10 come Corrado Guzzanti, in grado di far saltare gli schemi. È una storia articolata, una produzione piuttosto ricca, che fa sembrare a tratti un film di James Bond, con viaggi in Colombia, inseguimenti, sparatorie. Anche se il cuore del film, comunque sono le gag. Ma questo non vuol dire sminuire il film, perché se funzionano va bene. E, lo ribadiamo, Lillo e Greg, e Corrado Guzzanti, oggi in Italia fanno ridere come pochi. Tra l'altro, senza mai essere volgari, e in un film che parla di sesso sembra quasi un miracolo.

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Gli idoli delle donne: Lillo in un'immagine

Le gag di Lillo e Greg e Corrado Guzzanti

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Gli idoli delle donne: Ilaria Spada e Corrado Guzzanti in una scena del film

Sì, certi numeri magari sono anche cose vecchie. Se tutta la prima parte vive su un sorriso che nasce dal sentimento del contrario di cui teorizzava Pirandello, e vedere Lillo indossare (letteralmente) i panni del Filippo che avevamo visto su Francesco Arca, è già di per sé il film (Lillo si è ispirato alla camminata di Richard Gere in American gigolo). Ma poi ci sono tante piccole e grandi gag che costellano il film. I duetti tra Lillo e Greg sui nomi sono divertenti, ed è da antologia la gag al ristorante, al prima appuntamento del nuovo Filippo, in cui Lillo deve sedurre una donna con i suggerimenti di Greg nell'auricolare. Sì, è un numero di vecchia scuola, ma funziona sempre, soprattutto nelle mani, (e nelle voci, e nelle espressioni) dei due. E poi funziona, ovviamente, un Corrado Guzzanti che fa Pablo Escobar in un modo tutto suo, con baffi e parlata spagnola. Anche il suo numero di ingresso in scena è da antologia. La moglie del nostro boss della droga è una simpaticissima Ilaria Spada, e la figlia è Maryna, una tiktoker che al cinema si è trovata piuttosto bene. Eros Puglielli dirige un film comico aggiungendo azione e movimento, una regia vera, e le canzoni come Call Me dei Blondie, e Everybody's Talkin' di Harry Nilsson, colonne sonore di American Gigolò e Un uomo da marciapiede, non fanno che sottolineare l'ironia del tutto...

Lillo e Greg presentano D.N.A. : "L'egocentrismo e il divismo nel mirino del nostro esordio alla regia"

Quando gli attori si divertono sul set...

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Gli idoli delle donne: una scena del film

Ma il film è costellato da contrappunti e tormentoni, come se Lillo e Greg non volessero lasciarci un attimo ad annoiarci. Così ci sono i numeri di Radio Coatta Classica, con il deejay, interpretato dallo stesso Greg con look tipo Er Monnezza di Thomas Milian, in cui lancia in romano coatto pezzi di musica classica. Ci sono i tormentoni dei domestici filippini, i loro nomi e le somiglianze, o il cameo di Marco Marzocca, che stavolta non fa il filippino, ma un autista che tira fuori tutti i luoghi comuni sui sudamericani. A proposito di luoghi comuni, il Filippo che, per risultare interessante riesce a parlare solo con ovvietà, ci ha fatto venire in mente un bel luogo comune in fatto d cinema. Si dice che quando gli attori si divertono sul set si divertono molto meno gli spettatori in sala. Che sul set si siano divertiti tutti molto si capisce, ma si divertirà anche il pubblico a vedere il film. E, pro futuro, un altro film del trio Lillo, Greg e Corrado Guzzanti è auspicabile.

Conclusioni

Nella recensione de Gli idoli delle donne vi abbiamo parlato di uno di quei film che tirano fuori stilemi classici e senza tempo della comicità: se funzionano, ben venga. Personaggi come Lillo e Greg, e come Corrado Guzzanti, oggi sono in grado come pochi altri di far ridere. E questo è un film comico puro.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • Lillo e Greg, insieme, sono affiatati e funzionano a meraviglia.
  • La guest star Corrado Guzzanti è in stato di grazia, e tutti i comprimari fuzionano.
  • La storia, quella di un gigolò costretto a cambiare connotati, funziona.

Cosa non va

  • Alcune gag sono già viste, e per qualcuno potrebbe trattarsi di un film eccessivamente leggero.