A guardare gli ultimi episodi della terza stagione di Fringe, e soprattutto i suoi ultimi momenti, ci si viene da chiedere se sarebbero stati diversi senza il rinnovo giunto di recente per il prossimo autunno. Il cliffhanger, al quale arriveremo, è infatti di quelli che necessita di un approfondimento, perchè un finale di serie di questo tipo avrebbe lasciato i pochi ma fedeli spettatori dello show con l'amaro in bocca.
E' un cliffhanger che arriva come traguardo di un percorso sviluppato su tre episodi, di cui gli ultimi due di cui parliamo in questa sede, The Last Sam Weiss e The Day We Died, rappresentano sviluppo e conclusione. 6:02 AM EST aveva infatti dato il via ai catastrofici eventi risultanti dall'accensione della Macchina in possesso di Walternate e nell'episodio successivo, con Peter ancora in coma dopo aver cercato di prendere il controllo del dispositivo gemello nel nostro universo, Olivia è costretta ad unire le forze con Sam Weiss per trovare una soluzione.
The Last Sam Weiss segue con ritmo l'evoluzione della storyline di Olivia e Sam, e gli efficaci momenti che vedono i due insieme, alternata alle indagini di Walter sulle cause della distruzione in corso ed al viaggio di Peter a New York una volta uscito dal coma. New York e Liberty Island diventano il fulcro del finale dell'episodio, perchè il dottor Bishop capisce che è necessario portare lì la Macchina, per far sì che si trovi nello stesso luogo della gemella attiva nell'altro universo e ad essa collegata. Il sorprendente finale è quello che fa da trampolino verso il successivo The Day We Died, lasciando lo spettatore, e Peter, quindici anni nel futuro in un mondo del 2026 in preda alla devastazione. Quasi tutto l'episodio conclusivo della stagione è infatti ambientato lì, in quel futuro, e ci mostra le conseguenze dell'atto di Peter, che sembra aver causato la fine istantanea del mondo di Walternate, ma le cui conseguenze restano drammatiche ed irreversibili. La conclusione del percorso di Peter nel futuro è che i due mondi sono collegati e la distruzione dell'uno porta inevitabilmente alla fine dell'altro, ma per il più giovane dei Bishop c'è un secondo dramma da vivere, quello legato alla vendetta di Walternate nei confronti dell'amata del figlio.
Si intreccia con questa parte della storia il caso che la Fringe Division futura sta seguendo, che vede la guest star Brad Dourif al comando di un gruppo terroristico che risponde al nome de "La fine dei giorni" e mina il tessuto del mondo facendo esplodere delle bombe radioattive nei punti resi più fragili dalla devastazione in corso.
Non è l'unico ospite del finale di stagione, che accoglie Emily Meade nei panni dell'ormai cresciuta Ella, nipote di Olivia alle sue prime esperienze da agente nel gruppo della zia. Il ritorno al presente di Peter al presente, con la consapevolezza del futuro, fa sì che la sua scelta sia diversa: il ragazzo non usa la Macchina per distruggere i loro nemici, ma rende la stanza in cui si trovano un ponte tra i due mondi che dovranno lavorare insieme per rendere migliore il loro futuro. Sono le ultime parole di Peter, che letterlamente sparisce senza che gli altri sembrino reagire all'evento. Per un attimo siamo smarriti nel vedere due Olivie e due Walter proseguire la loro discussione come se nulla fosse accaduto, ma è l'ultima scena della stagione a far luce su quello che è accaduto, attraverso un breve dialoghi tra gli Osservatori: come stabilito, Peter ha compiuto il suo scopo e nessuno ricorderà di lui, perchè non è mai esistito. E' l'evento a cui loro hanno preparato Walter, facendo sì che facesse la scelta giusta quando necessario. Ma è anche il mistero che ci accompagnerà fino all'autunno ed all'inizio della quarta stagione di Fringe.