Sigmund Freud, il padre della psicanalisi, un nome che tutti conoscono, anche se poco edotti riguardo la sua vita e le sue opere. Una figura di spicco che la nuova serie tv austriaca di Netflix in catalogo dal 23 Marzo affronta in un modo sui generisi: Freud si pone infatti a metà tra un poliziesco e un thriller, con venature soprannaturali e misteriose, nonché una buona capacità di tener vivo l'interesse dello spettatore (ne abbiamo parlato nella nostra recensione di Freud). Un approccio particolare che abbiamo avuto modo di discutere in quel di Berlino, dove i primi episodi della serie sono stati presentati in Berlinale Series, con i membri del cast, dai protagonisti Robert Finster ed Ella Rumpf a due comprimari come George Friedrich e Christoph Franz Krutzler.
La video intervist al cast della serie Netflix
Sigmund, Fleur e gli altri
Uno degli aspetti che ci ha incuriositi molto è il rapporto tra Freud, il protagonista della serie, e la sua controparte femminile Fleur Salomé, tra Robert Finster ed Ella Rumpf, che a Berlino è stata anche una delle giovani attrici tra le Shooting Stars: "Abbiamo passato molto tempo insieme" ci ha raccontato la Rumpf, "abbiamo lavorato sulle scene, parlato, discusso..." ma senza esagerare, per poter sviluppare l'intesa e allo stesso tempo mantenere la distanza presente tra i rispettivi personaggi. "Io e Robert" ha continuato l'attrice, "abbiamo capito che ci capivamo molto bene senza doverci parlare."
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Un altro punto da approfondire è come ha reagito il cast al particolare approccio scelto per raccontare la figura di Sigmund Freud, che Christoph Franz Krutzler considera "speciale" pur aggiungendo che secondo lui "chi guarda la serie può avere la sensazione che certe cose siano successe realmente in quel modo." Un approccio fantastico, quindi, ma credibile nella costruzione narrativa, a dispetto della sfida di interpretare qualcuno vissuto nel passato "senza essere una persona vecchia, antica".
Le sfide di Freud
Questa la difficoltà più grande per Krutzler, l'essere attuali in un contesto passato, che ci ha spiegato come hanno lavorato per affrontare questo aspetto, mentre per la Rumpf è stata una lavorazione piena di sfide, "ma in senso positivo" con la sensazione di continua scoperta dovuta al modo di dirigere del regista Marvin Kren, che "ti porta sempre in una direzione inaspettata" e contribuisce a rendere la lavorazione "stimolante". È d'accordo Robert Finster, che ha però aggiunto la sua principale preoccupazione sul set: fumare senza dar fuoco ai peli di barba e baffi!