Fountain of Youth, recensione: voleva essere Indiana Jones, ma è solo un stanco divertissement

Su Apple Tv+ la nuova avventura di Guy Richie, una rocambolesca caccia al tesoro alla ricerca di una fonte prodigiosa guidata dalle star John Krasinski e Natalie Portman.

Eiza Gonzales, John Krasinski e Natalie Portman in Egitto

Uno strano destino accomuna Guy Ritchie a M. Night Shyamalan. Per quanto diversi siano lo stile e i generi a cui si dedicano, entrambi i cineasti oscillano tra lo status di autore di culto e quello di bersaglio della critica per via della discontinuità della loro produzione. Negli ultimi anni Ritchie ha accelerato il ritmo lavorativo, sfornando due film all'anno oltre a dedicarsi alla tv. Di conseguenza la qualità ne ha risentito. Ma sulla carta, Fountain of Youth - L'eterna giovinezza rappresentava il tentativo di misurarsi con un territorio inesplorato, accantonando momentaneamente i crime movie/war movie con cui il regista britannico è solito cimentarsi.

John Krasinski Fountain Of Youth
John Krasinski con la torcia in mano

Strizzando l'occhio alla saga di Indiana Jones, ma anche a classici quali All'inseguimento della pietra verde e Il gioiello del Nilo, Fountain of Youth si presenta come un divertissement per famiglie intrigante e accattivante interpretato da un manipolo di star. Al centro della storia, i fratelli Luke (John Krasinski) e Charlotte Purdue (Natalie Portman), figli d'arte, visto che il padre defunto era un celebre esperto d'arte. Entrambi i fratelli hanno onorato l'eredità familiare, ciascuno a modo proprio: Charlotte diventando curatrice della National Gallery di Londra, Luke proseguendo l'attività di cacciatore di opere d'arte. Quando Luke viene ingaggiato per rintracciare la mitica Fonte della Giovinezza, che dona potere infinito a chi sorseggia la sua acqua, trascina la sorella in una vorticosa avventura che li catapulterà fino in Egitto, nel cuore delle Piramidi.

Ingredienti già visti per uno script che non decolla

Un po' I predatori dell'arca perduta, un po' Il Codice Da Vinci, un po' Il mistero dei Templari, la sceneggiatura di James Vanderbilt mescola una serie di ingredienti che, sulla carta, dovrebbero dar vita all'intrattenimento perfetto. Una storia che cavalca la moda dell'archeologia d'assalto e degli enigmi custoditi nelle opere d'arte, un tesoro da trovare, una coppia di protagonisti belli, famosi e di talento circondati da un manciata di star, location esotiche, una regia dinamica e spettacolare, il tutto condito da un pizzico di arguto humor, che non guasta mai.

Fountain Of Youth John Krasinski Natalie Portman Domhnall Gleeson
Natalie Portman, John Krasisnki e Domhnall Gleeson indagano su un mistero

Tutto perfetto, tutto accurato, eppure il giocattolo stavolta non diverte come dovrebbe, forse per colpa di quel martellante effetto déjà vu che ci perseguita durante la visione del film. Eppure basterebbe solo lo spettacolare incipit che vede John Krasinski sfrecciare in motoretta per le affollate vie di Bangkok e poi su un treno, impegnato a scrollarsi di dosso un gruppo di criminali thailandesi che cercano di recuperare un prezioso dipinto sottratto al loro boss, a conquistare il pubblico. La perizia di Guy Ritchie crea un inseguimento mozzafiato magistralmente coreografato che meriterebbe il grande schermo - anche se il film è destinato unicamente allo streaming - catturando lo spettatore in un gioco, di ritmi, angolazioni e punti di vista che offre uno sguardo stylish e inedito su Bangkok e introduce la possibile villain del film, l'agente Esme, interpretata da una grintosa e sensuale Eiza Gonzales.

Personaggi e interpreti, quando manca l'alchimia

Fountain Of Youth John Krasinski Natalie Portman Fratelli
Natalie Portman e John Krasinski a Londra

Anche se le pedine sembrano tutte al posto giusto, Fountain of Youth soffre di alcuni problemi che ne penalizzano la godibilità. Il principale riguarda il casting. Se John Krasinski nei panni dell'eroe scavezzacollo che opera ai limiti della legge raggiunge una sufficienza d'ufficio, il miscasting principale riguarda Natalie Portman. La diva che trasuda intensità e talento drammatico nel film di Guy Richie sembra un pesce fuori d'acqua e non è mai in grado di entrare in sintonia col tono del film, indubbiamente anche per i limiti della sceneggiatura.

Fountain Of Youth Cast
I protagonisti in un momento della loro ricerca

La scelta di Vanderbilt di puntare su due fratelli invece che su una coppia, alla maniera dei focosi scoppiettanti Michael Douglas e Kathleen Turner, per intenderci, impedisce lo sviluppo di qualsivoglia plot romantico. Per di più tra i due protagonisti manca del tutto l'alchimia e il personaggio di lei viene appesantito ulteriormente da un figlio tredicenne al seguito che ci fa rimpiangere la verve di Ke Huy Quan in Indiana Jones e il tempo maledetto. Sottoutilizzati la star di The Boys Laz Alonso e Carmen Ejogo, a cui vengono assegnate pochissime battute tanto che quasi non ci si accorge della loro presenza. Gli unici a emergere sono Eiza Gonzales, che fa del suo meglio nonostante il castissimo gioco di seduzione che instaura con Krasinski, e Domnhall Gleeson, diligente e a tratti anche divertente nel ruolo che riserva più sorprese, quello di un milionario malato terminale che cerca la fonte per scopi personali. Imperdibile il cameo di Stanley Tucci ambientato, guarda caso, in Vaticano. Ed è subito nostalgia di Conclave.

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Un mistero da risolvere

Fountain Of Youth Eiza Gonzales
Eiza Gonzales esplora l'interno di una Piramide con la pistola in pugno

Se i personaggi concepiti da James Vanderbilt sono e restano algidi nonostante lo sguardo spudoratamente pop di Guy Ritchie, che nei film scritti da lui ci ha abituati a ben altri verve e calore, l'altro limite che condiziona Fountain of Youth è il mistero attorno a cui ruota il film. La ricerca della Fonte della Giovinezza avviene attraverso passaggi piuttosto farraginosi che includono una serie di celebri opere d'arte, un'edizione della Bibbia Cattiva, così chiamata per via di un errore di stampa che capovolge il senso di un comandamento, e un'escursione all'interno delle Piramidi di Giza. I momenti di stanca, dovuti anche all'eccessiva lunghezza, coincidono soprattutto con i complicati spiegoni e le tirate erudite messe in bocca ai personaggi, in particolare a Charlotte, che assume l'ingrato ruolo di maestrina puntigliosa. Neppure le mirabili scene d'azione confezionate da Guy Ritchie sono in grado di donare freschezza e di far dimenticare quel senso di pesantezza che accompagna gran parte del film.

Conclusioni

Scene spettacolari e un cast all star non aiutano a decollare l’avventura per famiglie, come rivela la nostra recensione di Guy Ritchie in parte per via di una sceneggiatura farraginosa, che alterna scene d’azione mozzafiato a lunghi spiegoni eruditi, in parte per alcune scelte di cast non troppo azzeccate come quella di Natalie Portman, che risulta un pesce fuori d’acqua di fronte allo stile smaccatamente pop di Guy Ritchie.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • L'incipit magistrale di Guy Ritchie.
  • L'uso suggestivo delle location.
  • Lo stile smaccatamente poo ed energico di Guy Ritchie...

Cosa non va

  • ...qui penalizzato da una sceneggiatura farraginosa e poco originale.
  • Discutibili alcune scelte di cast, in particolare Natalie Portman, il cui stile di recitazione mal si sposa con l'atmosfera del film.