FlashForward - Stagione 1, episodio 5: Give Me Some Truth

Il raggio d'azione della storia si allarga, mostrandoci intrighi e complotti relativi alla gestione delle indagini dal punto di vista politico, in un episodio con più azione ed un nuovo drammatico cliffhanger.

Per la quinta settimana di seguito gli autori di FlashForward dimostrano di prestare molta attenzione ad un aspetto in particolare dello show che stanno conducendo per la ABC: i finali degli episodi. Anche Give Me Some Truth, infatti, dedica gli ultimi suoi minuti ad accrescere la curiosità dello spettatore, con una sequenza d'azione dall'esito drammatico che riprende l'incipit dell'episodio, dandogli una struttura circolare, e lasciando in sospeso riguardo la sorte di uno dei protagonisti.
Lo scontro tra i nostri agenti ed un gruppo di killer asiatici, che apre e chiude Give Me Some Truth, arriva dopo un percorso travagliato dal punto di vista politico su cui l'episodio si concentra, dimostrandosi efficace nella presentazione dei nuovi personaggi coinvolti: sono infatti in corso delle consultazioni per definire la strategia da seguire per indagare sul fenomeno del blackout e su quali gruppi di lavoro investire i soldi messi a disposizione dal governo. Da droghe allucinogene ad interventi alieni, le ipotesi messe in campo sono le più disparate, senza tralasciare l'ovvia accusa alla Cina, colpevole di aver subito il minor numero di perdite nel corso della tragedia.
A guidare le consultazioni è la senatrice Clemente e questo non depone a favore di Wedeck ed il suo gruppo, perchè tra lui e la donna è evidente che non corre buon sangue per eventi del passato, così il capo degli uffici della sezione di Los Angeles dell'FBI chiede allo stesso Benford di testimoniare e far luce su quanto visto nel suo flashforward. La sua deposizione, purtroppo, non ottiene l'effetto sperato perchè la Clemente è abile nel porre le domande più ovvie e sensate, sottolineando un aspetto in particolare: perchè i ricordi di Mark sono così confusi e frammentari, contrariamente alle visioni degli altri? La vaghezza di Mark al riguardo non aiuta, ma è ovvio che l'agente non può confessare che i suoi sensi erano alterati dall'alcool al momento della visione.

Ma come è ovvio, quando ci sono dei soldi in gioco, tutto diventa molto più difficile e sporco, così ognuno mette in gioco tutte le armi di cui dispone e lo stesso Wedeck è costretto a sfruttare le informazioni in suo possesso per far leva sul Presidente in persona (interpretato da Peter Coyote), amico di vecchia data, ricattandolo riguardo una sua relazione extraconiugale. Il progetto Mosaic può quindi proseguire, ma Wedeck non è certo felice di scoprire il motivo della reticenza di Benford: mettersi in gioco con così tanta convinzione basandosi solo sulle informazioni ricevute da qualcuno in stato di ebbrezza non è il massimo.

Ma i problemi di alcool di Mark non influiscono solo sulla sua vita professionale e la sua potenziale ricaduta nell'alcolismo preoccupa anche la moglie Olivia, che comincia a mettere insieme un numero sempre maggiore di indizi sul futuro del problema del marito, sia tramite Aaron, il suo sponsor nel programma dell'anonima alcolisti, a casa loro per sistemare il sistema d'allarme, sia tramite un messaggio di testo anonimo che la mette in guardia su quello che accadrà. Sarà questa informazione a spingerla ulteriormente lontano da lui e verso Simcoe, l'uomo con cui si è vista nel suo flashforward? E' probabile che risposte al riguardo arrivino proprio nel corso del prossimo episodio, Scary Monsters and Super Creeps, che tornerà a focalizzarsi su Lloyd Simcoe e vedrà il ritorno in scena di Dominic Monaghan.
Tornare sulla storyline di Simcoe e sulla misteriosa telefonata ricevuta al termine di Black Swan, però, significa anche tornare ad affrontare il mistero del chi, come e perchè ha causato il blackout. Indizi in tal senso, seppur minimi, arrivano anche questa settimana e sono legati alla parte di indagine che coinvolge la Somalia. Le immagini dal satellite involontariamente fornite dalla CIA mostrano qualcosa di molto strano: una gigantesca struttura eretta nel giro di qualche mese nella zona interessata dalla morte di massa dei corvi e terminata proprio nel periodo in cui il fenomeno si è verificato. E' questa la forma misteriosa che si è intravista nel cielo somalo al termine di 137 Sekunden?

Intanto è la sorte dell'agente Hawk a tenerci sulle spine: è lei infatti la protagonista del cliffhanger di questa settimana, dopo un episodio che le ha dato molto spazio per approfondire gli aspetti sentimentali del suo personaggio. Janis è infatti omosessuale ed assistiamo agli inizi di una potenziale relazione con un'altra donna. Gli indizi provenienti dai flashforward delle due lascerebbe pensare a sviluppi positivi e rapidi nel loro rapporto, perchè sappiamo già che la Hawk si è vista incinta e nel corso di un'ecografia che le avrebbe rivelato il sesso del nascituro, mentre la sua amante Maya (Navi Rawat) ricorda di indossare un anello nella sua visione. Una predestinazione che Janis non accetta e decide di ostacolare, chiudendo i rapporti con Maya, sentendosi anche tradita perchè la donna ha indagato su di lei sul sito del Mosaic Project. Ma quanto è possibile cambiare quello che si è visto?

La risposta è legata anche al drammatico cliffhanger. Se da una parte Benford è compagni affrontano i loro assalitori ad armi pari, in una sequenza d'azione ben orchestrata ed accompagnata dalle note di Like a Rolling Stone, dall'altra la loro collega Janis è vittima di un agguato che la lascia ferita al suolo e ci lascia in dubbio sul suo destino e sulla portata che una sua eventuale morte possa significare nell'economia della serie.
Il fatto che sia il gruppo di Wedeck e Benford che la sola agente Hawk siano stati presi di mira allo stesso tempo fa pensare che la motivazione del duplice attentato sia da ricercare nei progressi delle loro indagini ed i colpevoli negli stessi coinvolti nel fenomeno del blackout, e non, come farebbe pensare l'episodio, nel ricatto effettuato dal capo della sezione di Los Angeles dell'FBI al suo amico Presidente e ad una reazione dello stesso, ma per saperne di più è necessario aspettare i prossimi sviluppi. Così come è presto per valutare la stagione nel suo insieme: considerando la forte continuity che la contraddistingue, qualunque giudizio definitivo non può che essere legato all'immagine che si completerà, pezzo dopo pezzo, il prossimo 29 aprile.