Ogni lunedì su Sky Serie e NOW c'è una nuova storia pronta a catturare la fantasia del pubblico con Fantasy Island, il reboot/sequel del cult anni '60-'70 Fantasilandia incentrato su un'isola magica e fuori dal mondo dove le persone si recavano per vedere esauditi i propri desideri, spesso in modi inaspettati. Pronta ad accoglierci sull'isola più magica della tv c'è Roselyn Sánchez, interprete di Elena Roarke, discendente di quel Mr Roarke che accoglieva gli ospiti nel serial originale insieme al fidato Tattoo. L'abbiamo incontrata per una chiacchierata su Zoom insieme agli altri due membri del cast fisso: Kiara Barnes, che veste i panni della nuova assistente di Elena, Ruby Akuda, e John Gabriel Rodriquez, che è il responsabile dei trasporti, nonché tuttofare, Javier, anche lui legato in qualche modo alla tenutaria dell'isola. In quest'intervista a Roselyn Sánchez e al cast di Fantasy Island abbiamo scoperto com'è stato essere sul set a cielo aperto di questo reboot.
I sogni son desideri
Sono cambiate le fantasie del pubblico dagli anni '70 ad oggi? Secondo Roselyn Sanchez si sono evolute. "Tutto evolve nel mondo ed è anche ciclico. Il mondo oggi ha più un desiderio di cura, inclusione, women power e accettazione delle diversità, almeno lo spero. La gente vuole stare meglio e vivere più felice, essere più inclusivi non è facile, ma è una battaglia di ogni cultura, e penso ci sia un bisogno collettivo di fare dei cambiamenti, perché il mondo ci sta letteralmente crollando addosso, e ne siamo responsabili. Quindi le persone oggi possono avere fantasie complesse come molto semplici, come appunto essere felici".
Le fa eco Kiara Barnes: "Hai detto bene Ros, penso che col tempo e con le esperienze che si fanno la gente voglia qualcosa di più, qualcosa di più profondo, potrebbe essere questa la fantasia odierna delle persone, stare con la propria famiglia, sentirsi amati. È come se i desideri si fossero ridimensionati alle cose più semplici con la pandemia, godersi il tempo che si ha a disposizione. L'originale Fantasilandia era più sorprendente nelle sue fantasie, il nostro Fantasy Island è più ancorato alla realtà in un certo senso, più vicino agli ospiti dell'isola e a ciò che realmente vogliono rispetto a quanto dicono".
Chiude il cerchio John Gabriel Rodriquez: "Penso che la natura umana sia tale proprio perché avrà sempre a che fare con i rimpianti, i desideri e i what if della vita, speriamo ora di essere più coinvolti e attenti di molti anni fa, e i desideri istintivi non sono più "buoni" oggi, quando è meglio sperare in qualcosa di più semplice".
Fantasy Island, la recensione: c'è una nuova isola da sogno in tv
Tempi di revival
Viviamo in un periodo pieno di reboot, revival e remake. Perché siamo così nostalgici? Forse perché c'è una certa magia, una fantasia in questo, come sull'isola nello show? A rispondere per prima è Sánchez: "Penso che Fantasy Island sia incentrato proprio sulla nostalgia perché la serie originale era di grande successo negli anni '70 e '80, perché di nuovo il mondo si è evoluto così tanto e voglio dire, stiamo affrontando una pandemia globale. Ogni tanto penso che quando avrò 70 anni e i miei figli avranno la mia età di adesso si guarderanno indietro e penseranno che sono sopravvissuti a questo. Vogliamo sentirci come negli anni '70 quando non avevamo a che fare con questa m*** (ride)! Le persone vogliono pensare a Fantasy Island come il momento di evasione dalla realtà, vogliono vedere paesaggi da sogno con un cielo blu infinito, vogliono ridere e sentirsi felici come dicevamo prima, questo non preclude l'importante contenuto drammatico di film e serie dark e cupe, che io stessa amo, ma come esseri umani siamo sottoposti a così tanto stress oggigiorno, per il Covid, per il cambiamento climatico, per la politica attuale, il mondo è così caotico che abbiamo bisogno di "decomprimere". Voglio sentirmi nostalgica, sedersi e non pensare per un po', e l'isola provvede anche a questo (ride) per gli spettatori".
Le fa eco ancora una volta Barnes: "Concordo pienamente, soprattutto ascoltando le reazioni dei miei familiari allo show: 'C'era proprio bisogno di una serie del genere!'. Anche il riscontro dei fan che possono ridere, piangere, emozionarsi e ne sono felici, è bellissimo. La nostalgia vale per tutto, ad esempio perché prosegui le tradizioni natalizie e familiari? Perché ti ricordano quando eri piccolo anche quando torni da adulto a casa della nonna o dei genitori per l'occasione, o il ritrovarsi con gli amici, è come 'tornare a casa', è come un tenero abbraccio. Anche i vecchi film Disney che guardavo da piccola, o le vecchie canzoni di quand'ero adolescente, se li vedo o sento oggi mi riportano immediatamente indietro a quei momenti. Ti fanno sentire in pace. Come ha detto Ros, questi tempi davvero folli ci fanno sentire il bisogno di una pausa ogni tanto, e penso che Fantasy Island sia la perfetta risposta a questa necessità, assistere a qualcosa di magico che accade sullo schermo".
Un aneddoto di Rodriquez conferma la tesi delle due colleghe: "Ero in una caffetteria qualche giorno fa, e i proprietari che conosco bene parlavano proprio della differenza fra i reboot e remake, e dicevano proprio che gli piacciono perché li riportano a tempi più semplici e felici, nominando anche Fantasy Island. Non ho detto nulla, perché volevo sentire cosa dicessero loro (ride). Oggi siamo così sbattuti da tutte le parti che un momento per fermarsi e provare questa nostalgia forse è proprio ciò di cui abbiamo bisogno. Le persone non vogliono ascoltare il TG tutto il tempo ma cambiare canale ogni tanto".
Il rapporto col proprio personaggio
Spesso ci si identifica con i propri personaggi o viceversa si porta qualcosa di sé in essi. Come sarà andata in questo nuovo Fantasy Island? Racconta Barnes: "La sfida più grande per me credo sia stata connettermi con l'anima anziana di Ruby. Ha vissuto una vita molto più lunga e piena della mia, mi ha ricordato ciò che è accaduto a mia nonna in parte. È stato molto accogliente perché mi è sembrato di essere con lei ogni giorno sul set. Man mano che si prosegue con gli episodi Ruby dovrà affrontare varie sfide e grazie al corposo bagaglio di vita che si porta dietro reagisce in modi diversi da come avrei fatto io. È stato come vivere il momento e come si sarebbe sentita lei (inteso sia come Ruby che mia nonna) più che io stessa".
Rodriquez ha una filosofia opposta al proprio personaggio: "Javier vive una vita di rimorsi per delle scelte che ha compiuto in passato, perché ha causato del male ad un'altra persona e questo ha avuto un effetto anche su di lui ovviamente. Nella mia vita cerco di non guardare troppo al passato e al what if, perché credo faccia male alla mia anima, e quindi credo sia stata questa la sfida maggiore nell'interpretare il personaggio, che sta seguendo questo percorso diviso fra passato e presente. Penso che sia proprio l'isola a fargli capire che deve guardare avanti e non indietro".
Anche Sánchez non è esattamente in linea con Elena: "Lei è molto complicata, un po' come tutti i personaggi dello show, hanno passato così tanto per arrivare dove sono ora, e per la maggior parte sono stati eventi traumatici, anche per Ruby e Javier. Ruby stessa è molto malata ma ha l'opportunità di tornare giovane ma questo ha ovviamente un prezzo, cioè lasciare la propria famiglia. Elena deve affrontare l'eredità lasciatale dalla propria famiglia, pesante e complessa, è come se fosse in un film Disney. Comprende la stirpe da cui viene ma allo stesso tempo vorrebbe essere una donna normale, e questo le provoca un grande dilemma interiore. È molto diverso abbracciare un ruolo che si sceglie o che si deve accettare perché non si ha altra scelta. Elena però imparerà ad amare questo "lavoro" e a capire come riuscire a migliorare la vita degli ospiti... anche se nessuno aiuta lei in fondo. È affascinante interpretare questo personaggio così mistico e magico, quasi un angelo, eppure così umano, fragile e divertente allo stesso tempo. Più la conosco più le voglio bene, anche se ogni tanto mi preoccupa, perché è davvero complicata. Però è proprio questa la sfida, interpretare qualcuno che ti fa un po' paura e che ti mette in discussione ogni giorno, e se avremo la fortuna di andare avanti per molte stagioni sarà davvero interessante per ciascuno di noi assistere all'evoluzione e al percorso dei nostri personaggi, rendendoli sempre più multidimensionali, lasciando il pubblico a cercare di indovinare".
Sogni professionali
Per chiudere quest'intervista a Roselyn Sánchez e al cast di Fantasy Island, è stato interessante scoprire il loro desiderio, il loro sogno nel cassetto in questo momento della loro carriera: "Io sono venuta negli Stati Uniti principalmente per fare musical a teatro ho studiato danza, sono anche una cantante quindi per me sarebbe il sogno di una vita esibirmi a Broadway" dice Sanchez - "Sono arrivata a New York da Portorico e ho fatto un bel percorso, tra cinema, tv, musica con un album uscito, ma mi manca il teatro. Ho fatto un po' di Off-Off-Off-Broadway (ride) ma essere sul palco più importante sarebbe surreale e un sogno che si avvera. Poi posso anche ritirarmi dalle scene (ride)".
Barnes è piuttosto soddisfatta di dove si trova al momento: "Mi sembra di starla vivendo ora la mia fantasia professionale, ad essere onesta. È surreale essere qui a fare queste interviste con Ros e John e voi giornalisti. Posso dire che mi piacerebbe un giorno cimentarmi anche con la scrittura, la regia e la produzione oltre che la recitazione, anche io faccio musica, quindi mi piacerebbe partecipare al processo creativo. Direi che sono dove devo essere volta per volta".
Infine Rodriquez vorrebbe ampliare le proprie interpretazioni: "Mi piacerebbe poter interpretare personaggi molto diversi, dallo sbandato e problematico al perfettino e teso, qualcuno che debba affrontare una dipendenza, e così via. Mi piacerebbe esplorare tutto lo spettro che può offrire la recitazione".