Fallout (leggi la recensione) è un successo. I numeri reali della serie Amazon Prime Video prodotta e sviluppata da Jonathan Nolan (anche regista di tre episodi) e Lisa Joy non sono ancora disponibili, ma l'accoglienza di critica e pubblico è state tra le più calorose mai riservate a una trasposizione live-action di un videogioco, raggiungendo ad esempio il 94% di gradimento su Rotten Tomatoes. Un prodotto, Fallout, che non traspone direttamente una delle storie dei giochi usciti nel corso di 27 anni di vita del franchise, ma espande e amplia l'universo narrativo della saga come un vero e proprio Fallout 5, seguendo le direttive di continuity di Bethesda e approfondendo di fatto il mondo post-nucleare delle wasteland con nuovi personaggi e dinamiche differenti.
Uno show che guarda al medium di destinazione e non a quello di partenza, abbracciando i criteri di storytelling più adatti alla serialità senza rinunciare alle peculiarità più distintive e iconiche del franchise videoludico. Un adattamento a tutti gli effetti, che muta al mutare del mezzo di comunicazione rispettando l'anima del prodotto, dall'inizio alla fine, guardando anzi avanti nel tempo e promettendo un prosieguo ancora più eccitante tra novità e citazioni, stuzzicando non poco l'attenzione dei fan. Analizziamo oggi la conclusione della prima stagione della serie, provando soprattutto a capire cosa ci riserverà il futuro di Fallout su Amazon Prime Video. [ATTENZIONE, SPOILER A SEGUIRE]
My Echo, My Shadow and Me
We three, we're all alone, living in a memory. My echo, my shadow and me.
L'iconica canzone degli Ink Spots risuona nel finale di Fallout e dà la misura esatta dell'universo in cui si muovono i protagonisti principali del racconto, che sono tre proprio come il titolo della composizione, "We Three". Abbiamo l'abitante del Vault 33, Lucy MacLean (Ella Purnell), lo scudiero-cavaliere Maximus (Aaron Moten) della Confraternita d'Acciaio, e il Ghoul/Cooper Howard interpretato da Walton Goggins. Tre personaggi distinti, tre fazioni diverse, tre modi di approcciarsi alle Terre Contaminate agli antipodi, eppure sono tutti speculari tra di loro, abitanti di un mondo alla deriva con il solo scopo di sopravvivere. Cooper è l'eco di un società auto-sabotatasi sotto il segno della guerra e del capitalismo, nel tentativo di "monetizzare la fine del mondo", fare affari sulle paure e le vite delle persone inconsapevoli. Howard era il volto della Vault - passateci il gioco di parole -, l'attore hollywoodiano che ha dato sostanza al mitico Vault Boy della compagnia, la mascotte aziendale che compare ovunque nel franchise. Un uomo buono e idealista trasformato fuori e dentro dal fallout atomico, contaminato dalle radiazioni e divenuto appannaggio del degrado estetico e morale delle Wasteland, un corpo "morto" e deformato in grado di mantenere ancora la sua coscienza con enormi sacrifici.
Un personaggio di cui la serie continuerà ad approfondire il passato, ambientato nel 2077, per far comprendere al pubblico il suo presente e il suo futuro, a quanto pare votato alla ricerca della famiglia. Già perché, come rivela il finale della prima stagione, molti dirigenti e manager della Vault Tech (responsabile insieme ad altre multinazionali guerrafondaie e affariste dell'escalation nucleare) sono stati ibernati e nascosti in diversi rifugi d'America, e la moglie di Cooper, Barb, executive della Vault, dovrebbe trovarsi in uno di questi luoghi sicuri sparsi in tutto il territorio americano. È ad esempio dal misterioso Vault 31 che scopriamo provenire il padre di Lucy, Hank MacLean (Kyle MacLachlan), vecchio manager della compagnia scelto come Sovrintendente del Vault 33 e anche responsabile della distruzione di Shady Sands, città natale post-atomica di Maximus ed ex-capitale della Nuova Repubblica della California. Hank e Lucy sono insieme l'ombra di un'umanità che non c'è più, che tenta di seguire un corpo sociale ormai estinto da tempo e incapace di adattarsi alle wasteland e ai suoi orrori.
Mentre Hank finge e mente, però, Lucy è una vittima, almeno finché sceglie di non esserlo più, rivoltandosi contro il padre e scoprendo finalmente la verità sulla Vault. Modifica completamente la sua espressione, non più entusiasta e guidata da etica e bontà ma consapevole del mondo che la circonda e disposta e compiere il suo dovere per sopravvivere e arrivare in fondo alla questione sulla Vault e sul padre, che si rivela addirittura responsabile della morte della madre di Lucy, tramutatasi in ghoul senza coscienza. C'è infine Maximus, che più degli altri due vive il suo presente come unico modo possibile d'esistenza, il Me del racconto che sa gestire perfettamente il lato buono e quello meno positivo del suo carattere, prendendo scelte difficili e strade impervie per raggiungere il suo scopo, che è quello di passare da scudiero a cavaliere, obiettivo che tra l'altro raggiunge consegnando alla Confraternita d'Acciaio la Fusione Fredda al centro della narrazione di Fallout, la tecnologia che permetterà al mondo di ripartire e alla società di essere rifondata.
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Fallout e quel finale "peccaminoso"
Mentre la vera natura del Vault 31 viene smascherata dal fratello di Lucy, Norm (Moises Arias), nel mondo esterno la Confraternita d'Acciaio attacca e conquista il quartier generale di Lee Moldaver, leader militare della Nuova Repubblica della California, entrando in possesso della salvezza dell'umanità. Maximus sembra destinato a diventare cavaliere, idolatrato dai compagni come uccisore di Moldaver, mentre Hank, impossessatosi dell'armatura di Maximus, fugge dal quartier generale dopo aver fallito nel tentativo di convincere Lucy della bontà delle sue azioni. Prima di scappare, Cooper Howard gli chiede di rivelargli il luogo esatto in cui si trova la sua famiglia ibernata, essendo stato Hank il tuttofare della moglie, ma lui riesce ad andarsene prima che la situazione precipiti a suo svantaggio. Lucy è sotto choc, incredula, distrutta dalle rivelazioni sul padre e sulla madre, sulla Vault e la fine del mondo, ed è in questo momento che il Ghoul avanza la sua proposta: "La guerra non cambia mai - dice -, questa è la Zona Contaminata. Il caos assoluto. Ma c'è sempre qualcuno che tiene le fila. E vorrei farci due chiacchiere". A parte citare l'iconica catch phrase di Fallout 3, Cooper chiede a Lucy di allearsi per individuare e punire i responsabili dell'apocalisse nucleare rintracciando sia la sua famiglia che Hank.
Lucy accetta e questo apre le porte a un percorso realmente condiviso e a un viaggio che proprio come nei videogiochi dovrebbe guidarli in ogni angolo della vecchia America in cerca di risposte e colpevoli. Quel che è certo è la promessa dell'ultima inquadratura: quella di vivere da dentro New Vegas, la nuova città del peccato già amatissima dai fan in quanto ambientazione principale dello spin-off dal titolo omonimo. È proprio lì che è diretto Hank ed è probabilmente nella Sin City del Nevada che approderanno anche Lucy e il Ghoul. Questo fa pensare che New Vegas principale scenario d'azione della seconda stagione di Fallout (la cui produzione partirà prestissimo), ma probabilmente nel corso della serie e forse già in alcuni episodi del secondo corso narrativo si cominceranno ad esplorare territori diversi come quello di Washington o del Massachusetts, rispettando il taglio road trip del franchise e ampliando il racconto alla nuova America post-nucleare nella sua totalità.