Penso che tutti quanti siamo matti, e se io devo essere l'unico un po' esplicito al riguardo non c'è problema.
Probabilmente nessun altro attore della sua generazione incarna la quintessenza del divo hipster con la disinvoltura - e con la giocosa consapevolezza - di Ezra Miller. Originario del New Jersey (è nato nella cittadina di Wyckoff), con un padre editore da cui ha voluto 'ereditare' le radici ebraiche e una madre ballerina professionista, da quando il suo nome ha iniziato ad acquisire una notorietà sempre più ampia, Ezra ha saputo caratterizzarsi in maniera inconfondibile: dal casco di capelli corvini, spesso lasciati crescere liberamente, ai look stravaganti sfoggiati in pubblico, con quell'immancabile tocco di eleganza vintage (non a caso ha dichiarato di acquistare solo abiti di seconda mano).
Difficile capire con esattezza quanto ci sia di spontaneo e quanto di programmatico in questa immagine da "figlio dei fiori" dei tempi moderni, corroborata dai toni ironici e dalle pennellate di anticonformismo inseriti puntualmente nelle sue interviste, ma in fondo va benissimo così: anche perché tale immagine si adatta alla perfezione al carisma e alla presenza scenica di Ezra Miller, senza dubbio uno dei talenti da tenere d'occhio fra gli attori della sua generazione. E oggi, nel giorno del suo venticinquesimo compleanno, riscopriamo la carriera - breve ma già intensa - di questo sfacciato 'antidivo', insieme ai suoi progetti per l'immediato futuro...
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...e ora parliamo di Ezra
Ezra Miller ha appena quattordici anni quando viene scelto per la parte che segnerà il suo esordio al cinema, e subito in vesti da protagonista: Robert, adolescente con la passione per le videoriprese che si ritrova a essere testimone involontario della morte di due studentesse. Il film, Afterschool, opera prima del regista Antonio Campos, approda al Festival di Cannes 2008 nella sezione Un Certain Regard e ottiene una certa visibilità nel circuito dei festival di cinema indipendente. Abbandonati definitivamente gli studi per concentrarsi sulla professione di attore, nei due anni a venire Miller compare come guest star in una manciata di episodi delle serie TV Californication e Royal Pains e nel 2009 recita in City Island, commedia indie su una famiglia disfunzionale, con Andy Garcia e Julianna Margulies; seguono un altro paio di pellicole indipendenti, che tuttavia passano del tutto inosservate. È invece nel 2011 che il diciottenne Ezra riscuote la meritata attenzione grazie al film che segna per lui una svolta fondamentale: ...E ora parliamo di Kevin.
Trasposizione del meraviglioso romanzo di Lionel Shriver ad opera del genio visionario della regista scozzese Lynne Ramsay, ...E ora parliamo di Kevin esplora il lato oscuro dell'esperienza della maternità mettendo in scena il conflittuale rapporto fra la scrittrice Eva Khatchadourian, interpretata da una sublime Tilda Swinton, e suo figlio Kevin, che in età adolescenziale ha il volto di Miller. E in un dramma psicologico che si spinge nei territori dell'incubo surreale o addirittura dell'horror, il giovane attore è formidabile nel calarsi in un personaggio tenebroso e inaccessibile: il suo Kevin è un autentico enigma luciferino, e il ritratto fornitone da Miller risulta tanto ambiguo quanto raggelante. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2011 e premiato con vari riconoscimenti, ...E ora parliamo di Kevin (a nostro avviso fra i capolavori del cinema contemporaneo) conferma la predisposizione dell'attore per i ruoli torbidi e inquietanti; non a caso, del resto, Ezra annovera fra le sue letture predilette Edgar Allan Poe ("È stato uno degli autori che hanno davvero aperto la mia mente a ogni tipo di elementi bizzarri, oscuri e perversi").
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Noi siamo infinito: la consacrazione di un antidivo hipster
Se in ...E ora parliamo di Kevin Ezra Miller dava vita a un personaggio angosciante e dalle sfumature diaboliche, un anno più tardi l'attore ha l'occasione di mostrare la propria versatilità in un ruolo diametralmente opposto: quello di Patrick, eccentrico e brillante studente di liceo, destinato a diventare il miglior amico dell'introverso Charlie, in Noi siamo infinito, toccante coming of age di ambientazione scolastica e adattamento dell'omonimo romanzo da parte dello stesso autore, il regista esordiente Stephen Chbosky. Al fianco del protagonista Logan Lerman e di Emma Watson nei panni di Sam, la sorellastra di Charlie, Miller ruba costantemente la scena, infondendo verve, simpatia e profondità a questo scatenato outsider costretto a tenere celata la propria omosessualità.
Nello stesso periodo l'attore, ormai sempre più conosciuto presso il grande pubblico, dichiara di essere bisessuale, di credere nell'amore libero e di far uso di droghe leggere. La sua immagine di star 'alternativa' è rafforzata dalle sue piccole eccentricità, dalle frequenti strizzate d'occhio alla cultura hippie e da una punta di trasgressione (inclusa un'imputazione per possesso di maruijuana). Ezra Miller ritorna al cinema nel 2014 in una nuova versione di Madame Bovary, accanto a Mia Wasikowska, che si rivela però un sostanziale fiasco. Suscita un po' di attenzione in più, nel 2015, il dramma carcerario The Stanford Prison Experiment , ricostruzione del famigerato "esperimento di Stanford" sulle dinamiche di potere all'interno di una prigione, in cui Miller divide lo schermo con altri giovani talenti quali Michael Angarano, Tye Sheridan e Thomas Mann (in Italia il film è stato distribuito solo su iTunes, con il bislacco titolo Effetto Lucifero); sempre del 2015 è la sua partecipazione, in un piccolo ruolo, alla fortunatissima commedia di Judd Apatow Un disastro di ragazza, con Amy Schumer.
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Il richiamo del mainstream, aspettando Flash
Dopo aver lavorato per quasi un decennio nell'ambito del cinema indipendente, a partire dallo scorso anno la carriera di Ezra Miller ha intrapreso una netta virata verso territori molto più mainstream, grazie a due ruoli a cui l'attore americano presterà il volto ancora per diversi anni. Il primo è quello di Credence Barebone, tormentato figlio adottivo di Mary Lou Barebon (Samantha Morton), nemica giurata di tutti i maghi, il quale verrà circuito dall'astuto Percival Graves (Colin Farrell). Il film, Animali fantastici e dove trovarli di David Yates, è l'adattamento di un romanzo di J.K. Rowling legato alla saga e all'universo di Harry Potter, e riporta uno strepitoso successo commerciale, con più di ottanta milioni di spettatori in tutto il mondo; Miller riprenderà la parte di Credence, oggetto di contesa tra le forze del bene e del male, anche nel sequel attualmente in lavorazione, Animali fantastici e dove trovarli 2, in calendario per il novembre 2018.
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Il 2016 è stato inoltre l'anno di due apparizioni fulminee (è proprio il caso di dirlo) nei due mega-blockbuster del DC Extended Universe, accolti entrambi in maniera piuttosto controversa: Batman v Superman: Dawn of Justice e Suicide Squad. Due camei che anticipano il ruolo da co-protagonista di Ezra Miller nei panni di Barry Allen, alias Flash, nell'attesissimo Justice League di Zack Snyder, in uscita il 16 novembre in Italia: il colossale film in cui la Warner Bros riunirà i vari supereroi della DC Comics, affiancando ai 'titani' Batman, Superman e Wonder Woman anche Aquaman, Flash e Cyborg. E in programma non manca un lungometraggio interamente dedicato a Flash, intitolato Flashpoint e fissato indicativamente per il 2020: un'altra scommessa non proprio semplicissima per la Warner Bros, andata incontro finora a numerose perplessità e critiche in merito alla gestione del DC Extended Universe, ma che potrebbe rappresentare per questa giovane star in ascesa il capitolo più impegnativo e determinante della sua carriera.