Recensione Extinction: Michael Peña contro l’apocalisse aliena

La recensione di Extinction, il film Netflix che racconta una peculiare invasione aliena.

Extinction: un'immagine dei protagonisti
Extinction: un'immagine dei protagonisti

In questa calda estate, Netflix continua a tirare fuori dal suo magico cilindro sempre più film per allietare le nostre serate passate davanti al ventilatore. Ultima e interessante uscita è stata Extinction, un b-movie con carattere da vendere e un cast interessante che costituisce un valore aggiunto ad un prodotto che di sicuro non è tra ii migliori del suo genere, ma che nel suo piccolo regala buoni momenti e un buon livello di azione. Sullo schermo vediamo con sommo piacere Michael Peña, che ritroveremo a breve sul grande schermo in Ant-Man and the Wasp e sempre sulla piattaforma di streaming in Narcos: Mexico, Mike Colter, conosciuto molto bene nel ruolo di Luke Cage, e Lizzy Caplan già vista in True Blood e Party Down.

La trama parte con un incipit tra i più classici e semplici: Peter vive una vita normale, ha un buon lavoro che lo impegna spesso più del dovuto, due figlie e una moglie bella e capace; la sua vita viene, però, sconvolta da una serie di inquietanti e incredibilmente vividi incubi che gli tolgono il sonno. Lo stress accumulato e problemi di salute che ne derivano rischiano di allontanarlo dai suoi cari finché, una sera, tutto diventa spaventosamente reale, le sue terribili visioni giungono a compimento: un'invasione aliena ha inizio e l'unica priorità diventa quella di salvare la sua famiglia.

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Extinction: una foto promozionale
Extinction: una foto promozionale

Fantascienza che diverte

Extinction: un'immagine del film
Extinction: un'immagine del film

Fin dai primi minuti non è possibile negare il senso di "già visto" che ci pervade: l'ambientazione, alcune scene chiave e il design richiamano prepotentemente Skyline dei fratelli Strause, uscito nelle sale nell'ormai lontano 2010 e che raccontava un'analoga invasione aliena vissuta tra le mura dei grattaceli di Los Angeles. In Extinction la location non è chiara né specificata, ma l'effetto è lo stesso; gli alti palazzi divengono un labirinto di paura per le prede in fuga e lo scontro con il nemico avviene in luoghi angusti e claustrofobici, dove la quotidianità si fonde con la rovina e con la polvere delle macerie offusca ogni luce. Possiamo felicemente affermare che, in questo caso, la non originalità non costituisce un limite o un elemento di difetto, anzi, viene sapientemente utilizzata ai fini dello svolgimento della storia.

Extinction: una foto di scena con Michael Peña
Extinction: una foto di scena con Michael Peña

La trama viene divisa letteralmente in due dagli eventi: una prima parte quasi onirica fatta di visioni cruente e devastanti e una seconda caratterizzata da elementi più vicini al genere thriller e post-apocalittico. Gli sceneggiatori hanno giocato con i pochi elementi che avevano abilmente posizionato, sistemando molto bene le pedine sulla scacchiera, i personaggi funzionano pur non avendo una caratterizzazione profonda, e anche se non riusciamo ad empatizzare fino in fondo con loro, la cosa non disturba e il film si mantiene teso e gradevole; insomma ci vengono dati pochi ma buoni elementi al momento giusto, che come le briciole di Pollicino ci permettono di seguire il tutto senza perderci o distrarci.

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Colpi di scena per sovvertire le aspettative

Extinction: un'immagine dei protagonisti
Extinction: un'immagine dei protagonisti

La tempistica in questo film si rivela, quindi, essere fondamentale: due twist ben posizionati a distanza ravvicinata sovvertono le convinzioni dello spettatore: nulla è come sembra e la cosa non può farci altro che piacere. La sceneggiatura e la caratterizzazione dei personaggi sono sì superficiali (come ci si aspetterebbe da un film del genere), ma grazie a delle buone trovate e un cast che ha veramente dato il meglio, il tutto funziona. Extinction è un prodotto che diverte, appassiona e regala quelle buone vibrazioni che la fantascienza sa dare, pur essendo, chiaramente, un film low budget, ma gestito e girato con intelligenza, senza lasciarsi sedurre dalle manie di grandezza e risultando un onesto prodotto di intrattenimento, perfetto per una serata in cui rilassarsi è obiettivo prioritario. Non aspettatevi strabilianti effetti visivi, CGI sbalorditiva o alieni mostruosi, mettetevi sul divano premete play e lasciatevi trasportare dagli eventi: cervello divertito e relax assicurato.

Movieplayer.it

3.5/5