Da qualche giorno su Infinity+ è disponibile la prima stagione di Schitt's Creek, serie comedy di produzione canadese che ha chiuso i battenti lo scorso anno dopo sei cicli di episodi (in Italia la serie arriverà al ritmo di una stagione al mese, da luglio a novembre). Una storia di famiglia, povertà e contrasti culturali nata in parte dalla fantasia di Eugene Levy, che insieme al figlio Dan ha ideato lo show e interpreta anche Johnny Rose, il patriarca del malcapitato quartetto costretto a trasferirsi in un paesino tutt'altro che prestigioso dopo aver perso tutto in seguito a una truffa. Una premessa che gli è anche valso l'Emmy come miglior attore protagonista in una comedy. Un capitolo notevole in una carriera fatta di grandi risate, che abbiamo voluto ripercorrere in questa sede.
Inizi canadesi
Classe 1946, Eugene Levy muove i primi passi nel mondo della recitazione a teatro, nei primi anni Settanta, insieme ad altri futuri illustri connazionali come Victor Garber e Martin Short. Scopre presto una passione della commedia, entrando a far parte del programma canadese di Second City, gruppo di improvvisazione comica ideato a Chicago. Tramite questa esperienza arriva in televisione con Second City Television, comunemente abbreviato SCTV, un varietà a base di sketch, strutturati come la messa in onda di un programma televisivo fittizio, dove lui divide la scena con performer del calibro di John Candy, Rick Moranis e Catherine O'Hara, quest'ultima una delle sue collaboratrici più frequenti su vari progetti. Questo dal 1976 al 1984, ed è così che Levy comincia a farsi notare negli Stati Uniti, dove il programma ottiene un discreto successo come alternativa a Saturday Night Live, e ottiene ruoli minori in commedie di successo come National Lampoon's Vacation e Splash, una sirena a Manhattan.
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Il sodalizio con Christopher Guest e il franchise di American Pie
Negli anni Novanta avviene l'incontro con Christopher Guest, specializzato in finti documentari dove i dialoghi sono interamente improvvisati. Dal 1996 al 2006 i due collaborano come soggettisti su quattro progetti, e in ciascuno di questi Levy è anche membro del cast, spesso al fianco dell'amica Catherine O'Hara. Nel 1999 esce invece American Pie, che contiene il ruolo più famoso in assoluto per l'attore: il padre di Jim, fonte di perle di saggezza per il figlio e per gli altri adolescenti alle prese con problemi puberali. Il personaggio di Noah Levenstein (noto semplicemente come "il papà di Jim" nei primi tre lungometraggi cinematografici) diventa così popolare che a oggi Levy è l'unico attore ad essere apparso in tutti gli episodi, escluso lo spin-off al femminile uscito nel 2020. Immortale la sua battuta nel capostipite, quando scopre che Jim ha fatto pratica con una torta sul piano sessuale: "Diremo a tua madre che l'abbiamo mangiata."
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Affare di famiglia
Nel 2015, insieme al figlio Dan Levy che ha avuto l'idea guardando diversi reality televisivi, l'attore crea Schitt's Creek, comedy televisiva canadese che ottiene anche un discreto seguito sul territorio statunitense dopo la terza stagione, grazie alla presenza su Netflix. I due interpretano Johnny e David Rose, due dei quattro membri di una famiglia benestante costretta a reinventarsi nel paesino sperduto che dà il titolo alla serie. Lo show è un vero e proprio affare di famiglia, poiché la moglie di Johnny, Moira, è ancora una volta l'amica Catherine O'Hara mentre la figlia di Eugene, Sarah Levy, è la cameriera nel diner che i personaggi sono soliti frequentare. L'apogeo del successo e della consacrazione arriva nel 2020, dopo la conclusione della serie: la sesta stagione diventa la comedy più premiata di sempre in un singolo anno in occasione degli Emmy Awards, e anche la prima comedy in assoluto a vincere tutti i premi principali nello stesso anno, per la serie, la regia, la scrittura e le quattro interpretazioni centrali. Un successo che il pubblico italiano può ora apprezzare tramite Infinity+, gustandosi la prima stagione e aspettando poi le successive.