Scrivere la recensione di Encanto è una gioia, perché l'uscita del nuovo film Disney Animation indica che ci stiamo avvicinando al periodo natalizio e da amanti di questa festività non possiamo che esserne felici. Encanto è stato infatti annunciato proprio come il film di Natale Disney, sia perché l'uscita del 24 novembre è in preparazione a questa festa così amata dagli spettatori, sia perché l'uscita in sala sarà seguita dall'arrivo su Disney+ proprio per il giorno della vigilia di Natale, come regalo per gli abbonati della piattaforma. E sia, ovviamente, per la consueta magia Disney di cui è intriso, tra canzoni, emozioni, divertimento e buoni sentimenti.
Una famiglia magica
Il nuovo film Disney ci accoglie a casa Madrigal, una famiglia straordinaria che vive in un'abitazione, la loro casita, altrettanto fuori dal comune, un luogo meraviglioso chiamato Encanto che ha donato a ogni membro della numerosa famiglia un particolare potere. Che sia la super forza o l'abilità di controllare il clima o la vegetazione, o ancora la capacità di guarire, ogni componente dei Madrigal si distingue per una specifica e unica abilità magica. Tutti tranne Mirabel, l'unica ordinaria, diversa dagli altri membri della famiglia. Una normalità che acquisisce un particolare valore quando la ragazza scopre che la magia di Encanto è in pericolo ed è proprio lei, l'unica ordinaria tra i Madrigal, a rappresentare l'ultima speranza per sventare il pericolo in agguato.
Eccellenza visiva
Partiamo da quello che non sorprende in Encanto, non perché meno valido dal punto di vista qualitativo, ma perché in scia con un livello tecnico/artistico sempre elevato: il film Disney Animation è la solita gioia per gli occhi, con fondali ricchissimi, colori in grado di veicolare l'estetica latino-americana a cui si ispira, movimenti di camera elaborati, soprattutto per accompagnare i numeri musicali e assecondare i tempi perfetti di alcune riuscite gag fisiche (soprattutto relative al personaggio di Bruno). Un'eccellenza visiva su cui vanno a incastonarsi le nuove composizioni musicali di Lin-Manuel Miranda, autore delle canzoni di Encanto, che veicolano con gusto i momenti emotivi della storia, pur mancando forse di un singolo che spicchi in modo particolare.
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Se partiamo da queste conferme e sicurezze non è per liquidarle rapidamente e trascurarne l'importanza nell'economia del film, ma piuttosto per sottolineare quanto consolidato e stabile sia tutto l'impianto produttivo dei lavori Disney Animation, soddisfatti però anche da come queste componenti tecnico-artistiche siano al servizio della storia che ci viene raccontata dai suoi autori, che ritroviamo dopo Zootropolis: nel tratteggiare il design dei diversi componenti dei Madrigal per renderli unici, immediatamente riconoscibili e identificabili; nel definire il contesto culturale in cui la storia di muove con pochi, efficaci tratti; nel gestire tempi e toni del racconto per mettere in scena con efficacia gli aspetti più leggeri e da commedia, così come quelli pensati per veicolare le emozioni dei personaggi.
Nell'intimità della famiglia
Ne abbiamo parlato subito, però, anche per poter sottolineare un aspetto che ci ha colpiti: non c'è un vero antagonista, in Encanto, non c'è un villain degno di questo nome, e il conflitto è tutto interiore. In Mirabel, nello specifico, e in tutto il suo nucleo familiare, per estensione. Quel che conta nel nuovo film Disney è il percorso intimo della protagonista e dei suoi cari per arrivare ad accettare se stessi, le proprie scelte e soprattutto le proprie debolezze, per far sì che possano diventare punti di forza. Mirabel non è magica, ma questo non vuol dire che non sia a suo modo speciale, che non abbia dentro di sé qualcosa che la renda importante e unica nel contesto dei Madrigal.
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Ed è interessante scorgere una sorta di parallelismo tra Encanto e la sua protagonista Mirabel: il nuovo film d'animazione Disney non ha forse una canzone in grado di avere l'impatto di Let it Go di Frozen, momenti di grande umorismo come Rapunzel, sequenze dall'impatto emotivo insuperabile come Il re leone, un voice talent d'eccezione come il Robin Williams di Aladdin o personaggi iconici come Sebastian o Mushu, ma riesce a essere a suo modo unico e ritagliarsi uno spazio in quella sconfinata serie di successi che sono i Classici Disney.
Conclusioni
Nel chiudere la recensione di Encanto non possiamo che riprendere il concetto usato nel titolo, sottolineando la magia della normalità che viene raccontata dal nuovo Classico Disney nel portare in sala la storia di Mirabel, unico membro dei Madrigal a non possedere poteri magici ma non per questo meno speciale e importante nell’economia della famiglia di cui fa parte. Un film in cui manca un vero e proprio antagonista, in cui il conflitto si sviluppa nell’intimo della protagonista e della sua casita, ma che conferma il solito livello tecnico-artistico di casa Disney.
Perché ci piace
- Il percorso emotivo di comprensione e accettazione di sé della protagonista e dei suoi familiari.
- L’equilibrio tra la componente di commedia e quella emotiva del film.
- La solita eccellenza tecnico-artistico di Disney Animation.
- Le canzoni di Lin-Manuel Miranda, pur mancano un brano capace di restare nell’immaginario popolare.
Cosa non va
- Rispetto ad altri Classici Disney, mancano elementi iconici che possano colpire l’immaginario del pubblico.