Emily in Paris 4, intervista a Lily Collins: "Amo La Dolce Vita! Voglio tornare a Roma"

"Per me Roma è La Dolce Vita: spero di tornare qui per la quinta stagione, per approfondire anche la musica italiana": intervista a Lily Collins, arrivata a Roma per presentare la seconda parte di Emily in Paris 4, ambientata in Italia. Su Netflix.

Lily Collins presenta Emily in Paris 4 a Roma

La quinta stagione di Emily in Paris è stata appena confermata: il titolo cambierà? Se avete visto Emily in Paris 4 Parte 2 sapete infatti che i nuovi episodi sono ambientati in Italia. E, nello specifico, proprio a Roma. Ecco perché Lily Collins, protagonista della serie Netflix, è arrivata nella Capitale con tutto il cast e il creatore Darren Star (leggendario ideatore anche di Sex & The City) per presentarli.

Emily In Paris Eugenio Franceschini Lily Collins Scena Serie Tv Netflix
Lily Collins ed Eugenio Franceschini in Emily in Paris 4

In streaming dal 12 settembre, Emily in Paris 4 Parte 2 vede Emily Cooper, pubblicitaria di Chicago volata in Europa per lavorare, sfrecciare in Vespa per le strade piene di sampietrini di Roma. Sempre più simile a Audrey Hepburn in Vacanze Romane, Emily, eternamente indecisa tra i suoi due grandi amori, lo chef Gabriel (Lucas Bravo) e l'uomo d'affari Alfie (Lucien Laviscount), trova un terzo interesse amoroso: Marcello Muratori (Eugenio Franceschini), erede di un'importante casa di moda che produce cachemire.

Tra i tanti film su Roma citati dalla serie qual è il preferito di Lily Collins? Nella nostra intervista l'attrice non ha dubbi: "La Dolce Vita! Ma se parliamo di icone generazionali c'è anche un riferimento a Lizzie McGuire: sono cresciuta guardandolo. Ma se parliamo di cinema scelgo La Dolce Vita".

Emily in Paris 4: intervista a Lily Collins

Tra le cose che appassionano di più gli spettatori della serie Netflix, oltre ai vestiti stravaganti della protagonista, c'è l'eterna indecisione di Emily Cooper su chi amare. Gabriel o Alfie? Per complicare ancora di più le cose c'è anche Marcello. Ma la verità sembra essere una: la vera relazione della pubblicitaria è con il suo lavoro?

Lily Collins: "Emily viene definita spesso stacanovista, ma penso che la parola stacanovista abbia sicuramente una connotazione più negativa. Credo che ami decisamente il suo lavoro. È evidente che ama la sua famiglia e ama l'idea dell'amore. Ma credo che lei, come molti giovani,nel mondo, non sappia cosa voglia fino a quando non sa cosa non vuole. E questo avviene attraverso l'esperienza. Emily ha avuto molte esperienze diverse finora, ma penso che alla fine tutto questo la porterà ad avvicinarsi a se stessa e ad amarsi".

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Emily In Rome: tra caffè, musica e rivalità Francia - Italia

Emily In Paris Quarta Stagione Raoul Bova
Raoul Bova in Emily in Paris 4

Come già successo con Parigi, anche gli stereotipi su Roma fioccano. Non poteva quindi mancare la discussione su chi faccia il caffè migliore: i Francesi, gli Italiani o Starbucks? Lily Collins anche qui non ha dubbi: "Amo il caffè danese di Copenaghen! Se non l'avete mai provato, dovete farlo. È molto buono".

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Il cast di Emily in Paris a Roma

E la musica italiana invece? I nuovi episodi sono pieni di canzoni italiane: c'è qualche artista che ha colpito in particolare l'attrice? "Mi imbarazza dire che non conosco molti artisti italiani, a dire il vero. Ma spero che quando torneremo, se riusciremo a tornare a Roma, ci sarà occasione con la quinta stagione di immergermi nella cultura il più possibile. Magari di imparare un po' di italiano! Per me la musica è un linguaggio universale. Voglio dire, naturalmente, camminando per le strade sento la musica e mi fa sentire ancora di più a Roma. Mi piacerebbe sicuramente conoscere un po' di più la cultura".

Marcello dice che i Francesi sono Italiani di cattivo umore. È così? Collins ci ha dato una risposta molto democristiana: "Penso sia una battuta divertente, ma credo che ci siano così tante differenze tra i Parigini e gli Italiani. E non saprei cosa dire, perché non sono né l'uno né l'altro. Ma devo dire che qui siamo stati accolti con grande calore. Abbiamo girato nei luoghi più belli e tutti sono stati così gentili".

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Emily in Paris tra cinema e horror vacui

Nella prima parte della quarta stagione di Emily in Paris il personaggio di Luc dice una cosa interessante: oggi siamo tutti troppo connessi per fare buon cinema. Ha ragione? Per Lily Collins: "Cerco sempre di capire esattamente cosa intende, perché a volte Luc può essere poco chiaro! Penso che, sì, siamo così concentrati a realizzare qualcosa che sappiamo il pubblico guarderà e andrà al cinema a vedere che smettiamo di concentrarci sul fare arte. Penso che si parli tanto di percentuali e numeri, se al pubblico piaccia o non piaccia, che smettiamo di creare e basta. Credo che questo sia un aspetto su cui dobbiamo riflettere, per cominciare a pensare davvero solo al perché stiamo facendo qualcosa. Ci piace? E perché ci piace? Invece che soltanto al risultato finale di quante persone lo vedranno".

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Lily Collins è Emily Cooper

Visto che ora anche Emily conosce Roma, c'è un'espressione latina, "horror vacui", che significa paura del vuoto. Anche la protagonista della serie sembra terrorizzata dal vuoto: è sempre immersa in immagini, suoni, rumore. La serie Netflix parla anche di questa paura? L'attrice: "È interessante. Penso che Roma, in realtà, e l'Italia, se riusciremo a continuare con un'altra stagione, permetterebbero di accettarlo meglio, perché non solo Emily mette giù il telefono più a Roma che a Parigi, ma sta iniziando ad accettare di più il vivere il momento e la zona grigia. E quella zona grigia, credo che possa essere vista come un vuoto, perché lei è bloccata tra due cose. Ma il vuoto stesso è una scelta. Quindi bisogna sedersi con se stessi e sentirsi a proprio agio con se stessi e capirsi meglio per poter scegliere. E penso che stare qui e respirare più profondamente e rilassarsi di più... Ho l'impressione che qui sia più intenso per lei, ma è sicuramente più tranquilla e riflessiva che a Parigi, forse".