Eli, la recensione: un nuovo horror Netflix dall’inaspettato finale

La recensione di Eli, il nuovo horror su Netflix diretto da Ciaròn Foy, che riprende i classici stilemi della ghost story per ribaltarli con un finale inaspettato.

Eli 5
Eli: Patti Perret, Deneen Tyler, Charlie Shotwell in una scena del film

Cominciamo questa recensione di Eli, horror disponibile su Netflix diretto da Ciaròn Foy (Sinister 2), con un'affermazione che ultimamente scarseggia quando scriviamo di film di questo genere: non avevamo assolutamente capito dove questo film volesse andare a parare, e il finale per noi è stato alquanto inaspettato. Questo non vuol necessariamente dire che Eli sia privo di difetti, anzi, ma alcune svolte narrative che lo caratterizzano, e soprattutto l'inattesa conclusione, ci hanno divertito e hanno reso il tutto un prodotto di intrattenimento piuttosto piacevole con cui passare una serata di questo mese di ottobre, in cui l'offerta di pellicole del terrore è in continuo aumento e spesso è difficile scegliere.

Eli, prodotto da Paramount ma poi distribuito da Netflix - perché la prima non sapeva esattamente a che mercato rivolgersi - è un film che è difficile da inquadrare: comincia come una classica ghost story (con tutti i cliché che il genere si porta appresso) per poi prendere una direzione completamente inedita nell'ultima mezz'ora. La svolta finale, che segna un decisivo cambiamento di tono e di atmosfere, è piuttosto spiazzante, e porta lo spettatore a chiedersi se il film che sta guardando sia lo stesso di qualche minuto prima. Se in altri casi avremmo considerato un cambiamento così radicale qualcosa di negativo, in quello di Eli pensiamo che questa scelta abbia risollevato le sorti del film, rendendolo decisamente più intrigante.

Film horror in uscita: i più attesi del 2020

Una casa stregata dove si aggirano cliché

Eli 2
Eli: Kelly Reilly, Charlie Shotwell in una scena del film

Il protagonista della storia è il piccolo Eli (Charlie Shotwell), un bambino che soffre di una malattia estremamente singolare: è allergico a tutto, se non resta in un ambiente a tenuta stagna qualsiasi elemento del mondo esterno potrebbe essergli fatale. In un estremo tentativo di curarlo i suoi genitori, interpretati da Max Martini e Kelly Reilly, decidono di portarlo in una struttura isolata organizzata apposta per casi estremi come il suo. La direttrice, Isabella Horn (Lily Taylor), assicura infatti alla disperata famiglia che, dopo una serie di trattamenti da lei ideati, il bambino rincomincerà a condurre una vita normale. Troppo bello per essere vero: Eli si accorge presto che oscure presenze si aggirano per la struttura e che Isabella e le sue infermiere nascondono più di un segreto.

Eli 3
Eli: Lili Taylor, Max Martini, Kelly Reilly, Charlie Shotwell in una scena del film

Come potete immaginare da questa breve premessa il plot di Eli è piuttosto semplice, e per gran parte della sua durata procede su binari ben conosciuti: quella della casa stregata è una tra le location preferite negli horror e, anche se si cerca di darle quel twist in più aggiungendo sale operatorie e camere a tenuta stagna, il tutto sa abbastanza di già visto. Tra i difetti più eclatanti del film c'è però senza dubbio la sovrabbondanza di prevedibili jump scare: se da un lato molte scene risultano visivamente accattivanti (le passeggiate notturne di Eli nei corridoi della spettrale magione ci hanno strappato qualche brivido) dall'altra le continue apparizioni di mostruose creature ad ogni angolo, sempre ogni qual volta il protagonista resta da solo, risultano alla lunga talmente scontate da perdere completamente di incisività ed efficacia.

Personaggi che non spiccano per caratterizzazione

Eli 4
Eli: Charlie Shotwell, Lily Taylor in una scena del film

Un'altra nota dolente che purtroppo riguarda tantissime pellicole horror recenti, è la scarsa caratterizzazione dei personaggi, che sembrano ricalcati da un modello prestabilito e non vengono approfonditi come sarebbe necessario. Abbiamo la madre iperprottettiva e devota, il padre burbero e (apparentemente) disinteressato e la losca dottoressa che nasconde secondi fini. Questo fa si che il cast, anche se composto da attori capaci e con alle spalle esperienza negli horror (Lily Taylor per esempio è tra i protagonisti del primo film della saga di The Conjuring), abbia poco materiale su cui lavorare per costruire i personaggi e per rendere memorabili le proprie interpretazioni. Degna di nota la presenza di Sadie Sink (la Max di Stranger Things) che, anche se in un ruolo piuttosto marginale, riesce comunque a distinguersi e a mettere qualcosa di suo nel personaggio.

20 film horror su Netflix da non perdere

Il finale salva il film?

Come dicevamo all'inizio però, l'inaspettato finale rimescola le carte in tavola, cambiando radicalmente l'opinione che, nel corso del film, ci eravamo fatti di tutti i suoi personaggi (in particolare del protagonista, ma non riveliamo altro) e prendendo una direzione che ci ha stupito. Questa scelta, che rende il tutto più accattivante ed originale, salva questo Eli dalla bocciatura trasformandolo in un prodotto abbastanza interessante, capace di intrattenere (e a tratti divertire) il suo pubblico. Con il procedere della visione è facile comprendere perché la distribuzione su una piattaforma come Netflix sia stata preferita a quella in sala, ed è probabile che il suo passaggio nel catalogo horror del colosso dello streaming (in cui le pellicole del terrore mediocri e dimenticabili superano quelle di qualità) sarà decisamente più efficace e forse porterà risultati migliori rispetto a quelli che il film avrebbe potuto ottenere al cinema.

Conclusioni

Terminiamo la recensione di Eli sottolineando ancora una volta come quest’horror di Ciaròn Foy distribuito su Netflix sia un film tutt’altro che memorabile. I personaggi sono infatti piuttosto stereotipati e il film è troppo carico di prevedibili jump scare. L’inaspettato finale salva però Eli dalla bocciatura, rendendolo un prodotto di intrattenimento piuttosto piacevole che diverte il suo pubblico.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
2.3/5

Perché ci piace

  • Il finale inaspettato.
  • La presenza di Sadie Sink.

Cosa non va

  • I troppi, prevedibili jump scares.
  • I personaggi non ben caratterizzati.